I Brocchi Sui Blocchi e il podcast Preferisco Ghisarmi
Sono già alcuni anni che, con la loro ironia e soprattutto autoironia, il gruppo dei Brocchi Sui Blocchi si fa notare. Nato un po' come scherzo tra 4 amici bresciani nel 2016, il progetto si è evoluto e ha preso forma, tanto che oramai i Brocchi e la loro community sono cresciuti. Oggi sono presenti un po' ovunque, agli eventi, ai film festival, alle manifestazioni e ovviamente anche online.
"Raccontare l'arrampicata dal punto di vista degli ultimi" è sempre stato il Leitmotiv del gruppo perché, come raccontano, "se inizi ad arrampicare dopo i 20 anni sai cos’è l’assurda felicità di chiudere le prime vie in palestra; quelle vie su cui i ragazzini dell’agonismo, con almeno 10 anni meno di te, neanche si scaldano; le stesse vie su cui anziani alpinisti delicatamente passeggiano."
Visto che proprio oggi hanno lanciato il loro podcast di arrampicata sportiva, è giunto il momento di fare quattro chiacchiere con Amedeo Cavalleri, responsabile del progetto, per capire cosa sta dietro ai Brocchi e al loro podcast intitolato Preferisco Ghisarmi.
Amedeo, chi siete? Anzi, più che altro, cosa siete?
Siamo un gruppo di amici, legati dalla passione per lo scalare i sassi, che ha costruito un progetto comunicativo raccontando l'arrampicata delle persone comuni, di quelle che scalano nel weekend, di quelle che faticano per piccolissimi successi, che mettono la condivisione prima della prestazione.
L’arrampicata quindi per voi è…
È sempre stata una passione da condividere, ci siamo conosciuti in palestra scambiandoci consigli sulle methode e abbiamo continuato a confrontarci e scalare insieme. Poi ognuno di noi ha il suo modo di viverla e nessuno di questi è sbagliato.
I social?
I social sono una mia passione da sempre, un mezzo per raccontare a tutti delle storie, mandare messaggi, fare community. Ho tirato dentro anche gli altri e ora sono per tutti un modo di conoscere persone, trovare posti dove dormire, gente con cui scalare, ma anche mandare messaggi in cui crediamo.
Ad esempio?
Che il grado e la prestazione non è tutto. Viviamo in una società ultra-competitiva dove esisti solo se hai successo. Noi vogliamo vivere l'arrampicata fuori dall'ottica di competitività, raccontando l'amicizia, la ricerca, l'importanza di condividere per crescere insieme; soprattutto il rispetto dei luoghi e delle persone.
Siete un po’ ovunque. Online, eventi… quanto è lavoro, quanto è divertimento?
È quasi tutto divertimento, non facciamo mai cose forzatamente, anche perché abbiamo tutti un lavoro "vero" e l'arrampicata vogliamo viverla con leggerezza. Certo, stare dietro al progetto richiede tempo, sforzi e a volte anche qualche soldino, per fortuna abbiamo degli sponsor, come La Sportiva, che ci supportano e ci aiutano a realizzare le nostre idee.
Adesso invece lanciate un podcast. Com'è nata l’idea?
L'idea nasce nel 2020, durante il primo lockdown. Ero a casa solo con i miei libri d'arrampicata e ho iniziato a raccontarli in un podcast chiamato "Recensioni Brocche", era un progetto molto amatoriale ma ho raccolto buoni feedback. Allora ho pensato di farlo meglio, tirando dentro anche gli altri del gruppo. Ne è uscito Preferisco Ghisarmi, un podcast dove raccontiamo storie che ci hanno insegnato qualcosa e dove raccontiamo noi stessi, per far vedere che ognuno ha il suo modo di vivere l'arrampicata, ma che anche nel piccolo, pur essendo scarsi, si può portare il proprio contributo a questo movimento.
Con che tema iniziate e perché?
Abbiamo deciso di iniziare con Guido Rossa, l'alpinista-sindacalista che già nel 1970 ha espresso la necessità di "scendere in mezzo agli uomini a lottare con loro per la giustizia sociale." È un tema che sentiamo vicino perché fin dal principio ci siamo chiesti come incanalare positivamente il nostro messaggio, l'attivismo è stata la naturale risposta: siamo ambientalisti, antisessisti e inclusivi perché anche se amiamo stare dispersi tra le montagne a compiere "l'inutile gesto" sentiamo il bisogno di dare il nostro contributo alla società.
Tanto di cappello. Diciamo che al giorno di oggi non è un tema scontato in un podcast di arrampicata…
Non tutte le puntate del podcast avranno storie così significative, ci saranno temi più importanti come l'ambientalismo ma anche più leggeri come il sassismo e l'allenamento. Abbiamo deciso di partire con la storia di Rossa perché vogliamo fin da subito essere portatori di riflessione e perché è una storia che ci piace tantissimo ma che in pochi conoscono tra gli arrampicatori sportivi degli ultimi anni.
Beh complimenti. Prima dell’ascolto sorge spontanea la domanda: ma davvero siete così brocchi sui blocchi ;-) ?
Quando abbiamo iniziato, 7 anni fa, eravamo davvero molto brocchi. Oggi abbiamo visto qualche miglioramento, ma rimaniamo nella media degli arrampicatori. Qualcuno di noi prova a puntare più in alto, ma abbiamo iniziato tutti a scalare dopo i 20 anni, abbandonando fin da subito ogni ottica di professionismo. Per noi l'arrampicata è divertimento e condivisione, è stare insieme e crescere tramite essa come persone, prima che come sportivi.
Preferisco Ghisarmi, il podcast dei Brocchi Sui Blocchi
Partendo da una storia d’arrampicata (tratta da un libro, un film o un fatto realmente accaduto) i 4 speaker del gruppo - Amedeo Cavelleri, Dario Cressoni, Davide Borgogno e Roberto Mor - si confrontano su vari temi d’arrampicata, dialogando e discutendo sull’evoluzione di questa disciplina e su tutto ciò che la circonda. 7 puntate che verranno pubblicate ogni giovedì tra gennaio e marzo. Disponibile su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music
Info: www.brocchisuiblocchi.com
Partendo da una storia d'arrampicata (tratta da un libro, un film o un fatto realmente accaduto) i 4 speaker del gruppo - Amedeo, Dario, Davide e Roberto - si confrontano su vari temi d'arrampicata, dialogando e discutendo sull'evoluzione di questa disciplina e su tutto ciò che la circonda. 7 puntate che verranno pubblicate ogni giovedì tra gennaio e marzo. Disponibile su Spotify, Apple Podcast e Amazon Music