Beppe Vidali, l'alpinista veronese Cacciatore di Pareti

Il ritratto dell'alpinista veronese Beppe Vidali, realizzato da Massimo Bursi in collaborazione con il King Rock Journal di Verona.
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Beppe Vidali su Il Canto del Cigno, Monte Cimo, Val d'Adige
archivio Beppe Vidali

C’era una volta, ma per fortuna c’è ancora adesso, l’esplorazione di nuove pareti… L’esplorazione in montagna è una vera e propria vocazione: costa fatica, sono più gli insuccessi dei successi, bisogna camminare tanto e portarsi sempre appresso uno zaino pesantissimo.

Ma chi esplora più da quando ci sono le comode pareti delle palestre di arrampicata, come nel caso di Verona, il King Rock? Un leggendario alpinista, arrampicatore ma soprattutto esploratore che mai non vedremo al King è proprio Beppe Vidali, un vero "pilastro" del periodo d’oro delle scalate in Val d’Adige.

Basta parlargli un attimo e subito Beppe svela la sua indomita passione per l’esplorazione verticale – "bisogna andare a snasare" dice divertito – che lo ha portato ad aprire falesie solitarie sperdute sul Baldo dove bisogna camminare per due o tre ore per trovare un calcare di valle e di montagna nel cuore del parco naturale del Baldo.

"Ci sono troppe falesie sparse sul Monte Baldo che non si possono pubblicizzare per non rovinare quel delicato equilibrio di natura selvaggia e misteriosa…" mi dice Beppe, ma personalmente sono convinto che, essendoci tanto da camminare, non verrebbero mai frequentate!

Beppe è convinto che il grande periodo classico di esplorazioni in Val d’Adige si è concluso con la sua apertura della via Vuoti d’aria (1999) che secondo lui è l’ultima grande via logica del Monte Cimo. Poi Beppe è emigrato… si è spostato ad esplorare la zona di Avio, che paragona alle selvagge Pale di San Lucano, dove trova itinerari grandiosi ed impegnativi. "Io non ho più bisogno di andare in Dolomiti: l’avventura c’è l’ho qua, queste sono le mie Pale di San Lucano" mi puntualizza. Qui vi è vero alpinismo di avventura!

Nell’apertura di Camera con vista con Lodovico Gaspari, incontrano un cervo maschio ed un’aquila che li segue. Anche l’itinerario Per Milo e Claudio aperta con Cristiano Pastorello, oltre alle difficoltà di avvicinamento, è classificato come VII+ alpinistico, quindi severo, con nessuna ripetizione.

Spesso si tratta di itinerari con avvicinamenti lunghi, tortuosi e pericolosi, vie decisamente alpinistiche con rari spit distanziati e ritorni altrettanto impegnativi – "sono vie che te le guadagni tutte" – dice divertito. O come il più recente itinerario Spirito Baldense che segue una evidente ed originale fessura off-width "quasi yosemitica" che corona un progetto inseguito e fotografato fin dal 1992. Sempre nella Alta Valle Aviana, c’è un itinerario che incarna perfettamente lo spirito di Beppe e che si chiama, non a caso, Il Cacciatore di Pareti.

Ma da dove nasce questo suo imprinting? Due sono state le fondamentali esperienze. Per tanti anni frequenta assiduamente il geografo Eugenio Turri: è lui che gli trasferisce le conoscenze geologiche con cui leggere la montagna, fattore fondamentale per creare una via. Per anni vanno assieme sul Baldo, d’estate e con gli sci d’alpinismo, ed amano perdersi nei valloni – "il piacere di perdersi sul Baldo" mi dice con gli occhi che brillano.

Segue poi un lungo ed intenso periodo durato sette anni, dal 1990 al 1996, in cui fa sodalizio con Eugenio Cipriani, vivono in furgone, senza troppi impegni di lavoro e vincoli familiari e si muovono continuamente in Dolomiti, spaziando dai classici gruppi fino ad arrivare alle Carniche e alle Giulie: sono anni in cui non ripetono itinerari ma si divertono ad esplorare e ad aprire continuamente nuove vie.

Ricordiamo infine che Beppe è lo specialista della fascia alta, le cosiddette Pale Alte, del Monte Cimo, su cui ha aperto circa una ventina di vie, assolutamente selvagge e poco o per nulla frequentate come la via Skorpion aperta nel 2000…

E mentre gli carpisco queste preziose chicche, mi apre cartelle con fotografie, disegni, schizzi, gigantografie ed altri segreti che celano lo spirito dell’autentico esploratore che studia preventivamente territorio, pareti e vie di fuga per poi tradurre i sogni in realtà! Grande Beppe!

di Massimo Bursi

Il ritratto è stato realizzato per il King Rock Journal, il giornale online gratuito della palestra di arrampicata King Rock Verona, in ­in collaborazione con APS Arrampicata Verona. Clicca qui per saperne di più. Oppure qui per iscriversi alla newsletter




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