Adam Pustelnik, capo tracciatore Lead alle Olimpiadi, parla di Tokyo 2020

Arrampicata sportiva ai Giochi Olimpici: intervista a Adam Pustelnik, capo tracciatore IFSC per Lead alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
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Adam Pustelnik, capo tracciatore IFSC per la Lead alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Daniel Gajda / IFSC

I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono in pieno svolgimento e ormai mancano pochi ore al debutto dell'arrampicata sportiva: dal 3 al 6 agosto 40 climber saliranno per la prima volta sul palcoscenico olimpico. Dopo la nostra intervista con il capo tracciatore per il boulder Percy Bishton, abbiamo parlato anche con il polacco Adam Pustelnik, capo tracciatore per la Lead, per capire la situazione dal suo punto di vista.

Adam come ti senti? Come per gli atleti, questo è un sogno che diventa realtà anche per voi tracciatori?
È sicuramente la sfida più grande che puoi affrontare in termini di importanza. Non abbiamo ancora avuto una competizione in cui la posta in gioco fosse così alta. Amo questo lavoro e personalmente penso che sia fantastico che siamo arrivati ​​alle Olimpiadi. Certo, le circostanze sono un po' diverse rispetto ai Giochi precedenti, ma questo rimane il palcoscenico in cui gareggiano i migliori atleti del mondo, e questo capita solo una volta ogni 4 anni. Spero che ci divertiremo tutti!

Presentaci il tuo team. In quanti siete, chi fa cosa?
Per la Lead sto lavorando con Jan Zbranek (CZE), Hiroshi Okano (JPN) e Akito Matsushima (JPN). E poi ci sono altri due grandi tracciatori giapponesi (Juingi e Takechi) che ci aiutano con la preparazione delle vie di allenamento. Jan, Okano ed io eravamo già a Innsbruck insieme, all'inizio di quest'anno, e si può dire che sia stata una sorta di preparazione. Anche la squadra è quasi la stessa di quella dei Mondiali 2019 di Hachioji, fatta eccezione per Florian Murnig che è assente. È un gruppo super, forte e molto esperto. Il lavoro è diviso così: un team prepara le vie delle donne, l'altro quello degli uomini. Poi le saliamo, facciamo delle modifiche, condividiamo idee e ci prepariamo per la giornata di gara. Una parte del lavoro è già stata fatta, una parte dovremo farla poco prima delle gare.

Quando e quanto tempo avete per tracciare le vie? C’è qualcosa di cui sei preoccupato? E com'è stare sotto una “tela bianca”, sotto la parete priva di prese?
Abbiamo finito di preparare le vie e ora dobbiamo solo aspettare di verificare che le condizioni di gara non cambino troppo. Abbiamo avuto una discreta quantità di giorni per preparare le vie, ma questo non significa che non sentiremo lo stress. Voglio dire, nel nostro lavoro le cose sono un po' imprevedibili. Sono gli atleti gli attori principali in una gara, e noi non possiamo mai sapere con certezza cosa accadrà. Ma questa è anche la cosa bella dello sport, no? Abbiamo fatto del nostro meglio per preparare il “campo di gioco” affinché sia bello da guardare ma, soprattutto, in modo che gli atleti possano mostrare il lato migliore del nostro sport, dando il meglio di sé.

La formula è Combinata: Speed, Boulder e poi Lead. Questo vi crea qualche sfida speciale?
Dal punto di vista della tracciatura delle vie, cerchiamo di lavorare come in tutte le altre gare. La differenza tra questa competizione e le altre però è che non esiste il “parimerito” nella Lead. Ciò significa che gli atleti che raggiungono esattamente la stessa presa vengono divisi per tempo. Quindi cerchiamo di concentrarci sulla creazione di vie che siano molto selettive, che possano dare il miglior ranking possibile. Anche perché il punteggio finale si basa sulle prestazioni in tutte e 3 le discipline, non si tratta semplicemente dei migliori 8 che passano in finale. Quindi anche questo è un po' complicato. Ma come ho detto, cerchiamo di concentrarci sulla preparazione delle vie nel miglior modo possibile.

La Lead è l'ultimo ostacolo, l’ultima gara dopo Speed e Boulder… cosa cercherete di tracciare nelle vie maschili e femminili? Cosa possiamo aspettarci?
Uno spettacolo buono ed equo per tutti spero :). Immagino che sia così anche per la maggior parte delle persone che guarderanno i Giochi. Grandi arrampicate e lotte fino al top. Potrebbe sembrare banale, ma beh, questo è l'obiettivo dei tracciatori. Proporre una tracciatura che permetta agli atleti di mostrare il meglio che hanno.

Questa è la prima volta che l’arrampicata sportiva faccia parte dei Giochi Olimpici. C’è qualcosa che ti incuriosisce?
Sarò molto interessato a vedere quale sarà la percezione del pubblico più ampio. Tutti i climber hanno opinioni su ciò che piace loro dell'arrampicata. Sono curioso di vedere come sarà per gli atleti delle altre discipline, per ii giornalisti, l'intera comunità sportiva che vedrà per la prima volta l'arrampicata sul palcoscenico olimpico. Sappiamo anche che per molti versi il nostro è uno sport nuovo, e che la gente sembra non vedere l’ora di osservarlo da vicino. Tra pochi giorni avremo la più grande copertura televisiva mai avuta nella storia, e sono curioso di vedere che impatto avrà sull'arrampicata sportiva.




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