Val Grande in Verticale, il Vallone di Sea, l'arrampicata e Richard Nadin
Eccovi alcune informazioni sul Meeting "Val Grande in Verticale" del quale sabato 8 e domenica 9 settembre si è svolta una seconda e fortunatissima edizione che ha visto la prestigiosa presenza dell’ Inglese di Richard Nadin.
Questa volta il raduno si è fatto letteralmente in quattro ed oltre all’ arrampicata, al boulder, ed all’escursionismo in quest’ anno ha debuttato la corsa in montagna denominata "Daviso in Verticale". La gara, organizzata dalla "Podistica Torino" si è svolta nella meravigliosa cornice del Vallone della Gura con gli oltre 50 partecipanti che sono rimasti affascinati dal percorso e dai luoghi.
Le parole della vincitrice femminile Camilla Magliano (atleta nazionale) sono state : Bellissima giornata immersi in un paesaggio davvero incantevole! Gara molto bella percorso veloce ma ripido, cascate, mucche, e il rifugio Daviso piccolo ma molto carino….ed infine super estrazione con davvero super premi. Super premi per i quali dobbiamo inevitabilmente ringraziare tutti gli sponsor tecnici e non, che ci hanno seguito nonostante avessimo solo il nostro entusiasmo da spendere ma non dei numeri sui quali poter contare.
L'apertura ufficiale del raduno si è tenuta presso il Ristorante Cesarin di Breno che ha registrato il tutto esaurito e a seguire, presso il Palazzetto dello Sport di Chialamberto, Enrico Camanni ha presentato il suo ultimo libro "Verso un nuovo mattino". Tale presentazione ha fatto da rampa di lancio all’ introduzione del piatto forte della serata e cioè, nella sua patria d’elezione, la proiezione del film "Itaca nel sole - cercando Gianpiero Motti". Il sempreverde Ugo Manera ha poi, accompagnato da Guido Morello e da Alberto Re, chiuso da par suo la serata.
Le giornate di sabato e domenica con partenza dall’albergo Savoia sono state caratterizzate, oltre che dal corso di arrampicata "Trad" organizzato dalla Scuola Gervasutti di Torino, da un grande afflusso di arrampicatori che hanno scoperto o riscoperto il vallone di Sea, ripetendo alcuni itinerari che finalmente stanno diventando se non proprio classici, molto frequentati. Addirittura quest’ anno c’è stato un tocco di internazionalità in quanto, accompagnato da Andrea Giorda, abbiamo registrato la presenza di Richard Nadin, attivo ed influente membro dell’Alpine Club Inglese, il quale ha espresso grande apprezzamento relativamente ai luoghi ed al tipo di scalata.
Sinergicamente il Gruppo Rocciatori Valle di Sea, il Club Alpino Accademico Italiano ed il CAI Torino hanno profondamente creduto in questo progetto che anche quest'anno è stato un successo del quale siamo orgogliosi e che ci sprona a fare meglio per l’edizione del 2019.
Questo evento non avrebbe certamente avuto luogo senza l’impegno dei moltissimi e attivi sostenitori, a partire da tutti i piccoli esercizi locali, che ci hanno affiancato in questa avventura alle Amministrazioni Comunali il cui saluto istituzionale ci è stato portato da Celestina Olivetti (consigliera regionale ed ex sindaco di Cantoira).
Ringraziamo: Action directe - AKU - Albergo Pialpetta - Albergo Savoia - Alpen plus - Antica distilleria Quaglia - Bside - Baratonga flyers - Blu ice - Bshop - CRM - Cus Torino - Decatlhon - E gardien - Ecosicurezza - Everyday - Ferrino - Fraternali editori - Grivel - Gulliver - Idea montagna - IGC - Il Risveglio - La Montagna - L'ape drola - Macelleria Massa - Mountain Sicks - Nograd - Pizzeria degli amici - Ristorante Setugrino - Salumi Raspini - Sanabios - Sasp - Singing rock - Società storica valli di Lanzo - Stura alimentari - Toma di Lanzo - Trattoria Bar Campi - Trattoria da Cesarin - Wild climb
Richard Nadin - un alpinista inglese alla scoperta della Val Grande
E’ curioso come Sea in inglese voglia dire mare, si un mare di roccia fantastica, quella della Val Grande di Lanzo come dice Richard Nadin con il suo sorriso stralunato. Ansima e incurante dei suoi 72 anni, affronta il primo tiro della via del Naso al Bec di Mea e vedendo gli spit in piena placca, mi dice uhm... Grassi è passato di lì, indicando la fessura del diedro alla destra. Per un inglese gli spit sono inconcepibili dove ci si può proteggere altrimenti, la loro sensibilità in materia è distantissima dalla nostra.
La bellezza della via lo prende e sembra un bambino libero in una pasticceria, commenta con entusiasmo ogni passaggio... il suo refrain è Classic, Very Classic! Richard ha girato il mondo, di montagne ne ha viste e di qualunque personaggio si parli da Peter Boardman a Yvon Chouinard lui ha un aneddoto, perché li ha conosciuti o ci ha scalato insieme. Di Chouinard mi dice ridendo, he is shorter than me! E’ più piccolo di me…, indicando la propria altezza non proprio da gigante.
Nadin è inglese, originario della Cornovaglia dove, come Chris Bonington ha iniziato a scalare, da allora non ha perso la voglia di conoscere nuovi posti e di fare nuove esperienze. Per fargli vedere che anche noi mettiamo i friend, il giorno successivo scegliamo, su suggerimento dei fratelli Enrico, la via Robinson nel vallone di Sea. Il primo tiro dice 6a+, a freddo un passaggio strano, una bella legnata per il grado, ma qui di spit se ne vedono pochi e Richard pretende di salire solo con i nuts o wires come dice lui. Li mette con una mentalità vecchio stile, che ben conosco... ossia solo quando sta per venire giù, dopo lunghi run out. Lo prego di mettere i friend, è meglio per arrivare sano lunedì mattina a Calais e tornare a casa. La via scorre rapida e bellissima.
Ci fermiamo al primo terrazzo e per incanto vediamo cordate su tutte le pareti della valle. La torre di Gandalf è affollata da tanti puntini colorati, a lato, sullo specchio di Iside spuntano scalatori da ogni linea. La luce radente del sole del pomeriggio illumina finalmente le pareti ed esalta i lineamenti del granito. Richard si ferma a guardare ed è visibilmente impressionato, io non sono un local, ma sono egualmente emozionato a vedere un inglese che ha visto il mondo ed è entusiasta delle nostre pareti, delle nostre vie.
Lo pensavamo, ma ora abbiamo la certezza, salvare questa valle da facili speculazioni e da varie devastazioni annunciate non è una operazione romantica, ma una vera e propria programmazione di sviluppo economico. Mi sono speso per quello che potevo per portare Richard, influente esponente dell’Alpine Club in Val Grande. E’ un primo passo, molto dovrà farlo la pubblicazione e la divulgazione della Guida di scalate in programmazione e l’organizzazione di accoglienza sul territorio a partire dalla spontanea e consapevole mobilitazione dei residenti.
E’ di questa settimana un articolo su The Guardian, diffusissimo giornale britannico, sullo sviluppo sostenibile della Val Maira e dei giovani che sono tornati a vivere lassù. Chissà che il prossimo, tra qualche anno, non sia proprio sulle Valli di Lanzo, che nulla hanno di meno in fatto di bellezze naturali. Il cammino non è breve, ma dopo questo raduno, sappiamo che ce la possiamo fare. Un grande grazie a chi ci ha creduto e si è dato da fare, sosteniamoli.
Andrea Giorda
CAAI - Alpine Club UK