San Vito Lo Capo Climbing Festival 2012 e il primo 9a della Sicilia

Il report di Nicola Noè del San Vito Lo Capo Climbing Festival 2012 e Climb for Life, il primo 9a della Sicilia liberata da Adam Ondra.
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Berni Rivadossi sulla sua linea spettacolare
Nicola Noè
Il sipario non vuole scendere su questo Climbing Festival di San Vito Lo Capo. E come potrebbe? Le immagini di questi giorni sono vive più che mai nella mente. Gli scrosci di pioggia della maratona di sabato che nulla tolgono al divertimento ed all’entusiasmo degli arrampicatori dalle mani bianche di magnesite e con le scarpe e i pantaloni colorati di rosso ocra dagli schizzi di argilla. I colori del cielo al tramonto e lo struscio variopinto lungo la via principale di San Vito, i tanti bar e ristoranti che accolgono i climber dopo le scalate.

La giornata di domenica è poi da incorniciare. A Parco Cerriolo si consuma la finale della Top Marathon che incorona Daniela Feroleto tra le donne ed un sorprendente Marco Ballerini tra gli uomini, sorprendente non certo per le indiscutibili capacità su roccia, già note quando prendeva parte alla prima gara di arrampicata di sempre, su roccia, a Bardonecchia.

A 200 metri di distanza si sta per concludere un altro evento epocale per l’arrampicata sicula. Qualche giorno prima Adam Ondra, in compagnia di Berni Rivadossi, ha scoperto, chiodato e ripulito una linea molto “pura e dura” nella Grotta di Parco Cerriolo. La voce si è sparsa ben oltre la cittadina di San Vito e così l’antro è gremito di gente che assiste prima ad una ricognizione per pulire le prese e ripassare i movimenti e poi ai primi due tentativi che si infrangono sul duro blocco a metà via. Alcuni pensano che la partita sia chiusa e l’impresa rimandata e lasciano il campo mentre altri ne arrivano, e tra questi gli atleti della Top Marathon che appena terminata la prova si sono affrettati a raggiungere la Grotta.

Le condizioni meteo cambiano, si alza il vento e le nuvole coprono il sole. Sono le 14 e Adam decide di ripartire. Arriva rapidamente al riposo con incastro di ginocchio e affronta il blocco a metà via con la rabbia di chi sa che non avrà una seconda chance … la mattina seguente lascia la Sicilia per la Norvegia. Con questa carica affronta la sezione con determinazione e precisione e questa volta passa. Ora la pressione aumenta, la gente lo incita, tutti sanno - e lui per primo - che ora si gioca tutto dopo trenta metri, dove lo aspetta la seconda sezione estrema della via. Durante la notte ha studiato mentalmente la sequenza e ha pensato di accoppiare su uno svaso per la mano sinistra, un metodo diverso da quello provato nei giorni precedenti. Sul bordo dell’antro dimostra a tutti che volere è potere: il cambio di metodo, l’intensità dei movimenti, i pochi tentativi per metabolizzare i passaggi lo costringono a fare ricorso a quel quid che solo un vero campione è in grado di tirare fuori nei momenti di difficoltà. Geme, urla di rabbia, soffre, più di una volta sembra più giù che su, ma non molla, ci prova fino allo stremo, ma ancora una volta ha ragione lui e tra il lungo applauso liberatorio dei presenti supera la sezione difficile e arriva in catena.

Questa è la fantastica storia di Climb for Life, ovvero di quello che si propone essere il primo 9a della Sicilia ed un’altra bellissima pagina dell’arrampicata sportiva. Passa poco meno di una mezz’ora e le parti si invertono. Ora è Berni Rivadossi che scala e Adam Ondra lo assicura e così cade anche il secondo progetto della Grotta, quello chiodato negli stessi giorni dal forte arrampicatore camuno: un solido 8b/+.

Quel che si dice … chiudere in bellezza un Festival semplicemente strepitoso.

Nicola Noè






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