Piolets d'Or 2014: a John Roskelley il premio alla carriera
Sotto il profilo alpinistico il 2013 ha mostrato il suo volto migliore. Nonostante le iniziali difficoltà legate alla situazione creatasi in Himalaya tra gli sherpa e alcuni alpinisti, la sportività ha vinto, e tra le ascensioni compiute quest’anno non sono poche quelle che possono essere annoverate tra le più belle mai realizzate. A compiere queste imprese, team di alpinisti motivati e spesso giovani che hanno saputo esprimere con eleganza la loro passione per le vette. Gli alpinisti, meno presenti in Himalaya, hanno scelto altre destinazioni, come l’Alaska, la Patagonia e le montagne cinesi, dove resta ancora molto da scoprire. Sulle Alpi c’è stato un intenso picco di attività, in particolare sulle Dolomiti, con ascensioni di alto livello sulle più alte pareti del massiccio.
Ancora una volta lo stile alpino ha prevalso: attrezzatura leggera, economia dei mezzi e soprattutto team "leggeri" che si sono confrontati con pareti tecnicamente molto impegnative, in totale rispetto della montagna. A questi livelli la vetta è difficile da raggiungere ed assume un valore ancora più grande, mettendo in evidenza l’audacia, l’intraprendenza e il talento degli alpinisti.
La Big list delle ascensioni realizzate nel 2013 sarà disponibile sul sito dei Piolets d’Or a partire dal 1° febbraio 2014.
6° PIOLET D’OR CARRIERE "Premio Walter Bonatti"
Il Piolet d’Or Carrière è stato ideato per premiare una carriera alpinistica eroica, capace di ispirare le generazioni successive, rispettando i criteri stabiliti dalla Carta dei Piolets d’Or.
Il sesto Piolet d’Or Carrière – Premio Walter Bonatti è l'alpinista americano John Roskelley. Nato nel 1948, John vive a Spokane, nello stato di Washington. Uno dei suoi primi banchi di prova sono state negli anni ’70 le Rocky Mountains e le grandi cascate canadesi, dove è riuscito a realizzare delle buone performance. La sua fama ha tardato a raggiungere l’Europa, al punto che negli anni in cui John cominciava a fare molto parlare di sé, il celebre magazine Mountain intitolò il suo ritratto "Who is this man?"
John Roskelley, all’epoca, era un outsider, e si dedicava ad ascensioni impegnative in alta quota, scalando pareti a ritmo forsennato. Nel 1976 è stato riconosciuto come il principale artefice della scalata dell’immensa parete Nord- Ovest del Nanda Devi (7816m). I racconti degli altri alpinisti esaltano la sua resistenza, la sua capacità di affrontare le sfide ad alta quota e il suo carattere forte. Nel 1977 riesce a completare la prima ascensione della Grande Torre di Trango (6286m) con Galen Rowell, Kim Schmitz e Dennis Hennek. L’anno successivo, dopo un tentativo sulla parete Nord del Jannu, va sul K2 (8611m) per salire la cresta Nord-Est, una lunga via raramente percorsa ancora oggi. Gli alpinisti americani, sotto la direzione di Jim Whittaker, non ricorrono né all’ossigeno, né ai portatori.
Nel 1979, John fa parlare ancora di sé con Una salita tecnicamente impegnativa: la prima ascensione del Gaurishankar (7134m). Poi, con Kim Schmitz, Ron Kauk e Bill Forrest, porta a termine anche la prima salita dell’Uli Biaho (6109m), una magnifica guglia del Baltoro. Nel 1980, affronta il pilone Ovest del Makalu (8481m), e raggiunge la vetta in solitaria.
John prosegue le sue spedizioni quasi ogni anno, realizzando le prime salite della parete Sud Ovest del Cholatse (6440m), nel 1982, con Vern Clevenger, Galen Rowell e Bill O’Connor, o la parete Nord Est del vicino Tawoche (6501m), nel febbraio 1989, con Jeff Lowe.
Autore di numerose pubblicazioni dedicate alle sue spedizioni, John Roskelley si è dato alla politica. I Piolets d’Or avranno l’onore di ospitare una forte personalità, un uomo dalle salde convinzioni e dalla forte carica espressiva.
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