Melloblocco 2014 - day four, un finale tra arrampicata e bellezza
Sì, quasi s'avverte un respiro di bellezza. Uno di quegli attimi che espandono il tempo, rendendolo infinito. Come un soffio lento e buono, da assaporare senza fretta. Sarà un caso, ma è proprio questo “ritmo lento” fatto di calma, bellezza ma anche di piccoli lampi di felicità quello che ha accompagnato l'undicesimo Melloblocco. Anzi questa è stata la musica interpretata spontaneamente dai 2.600 splendidi melloblocchisti scesi in Val Masino per quest'edizione che, aldilà dei numeri da record, è stata indubbiamente una delle più belle e partecipate di sempre.
Lo si è capito da subito, già dal primo giorno, che questo sarebbe stato il ritmo, la colonna sonora del tutto. Era una sensazione condivisa da molti, che si percepiva da tante piccole cose. Perché il Melloblocco come l'arrampicata, e il bouder in particolare, d'altronde sono fatti di questo. Di piccole cose, di particolari minimi, di attimi irripetibili che poi fanno il tutto, ti portano in cima. Insomma al Mello, come in una salita e come nella vita, è sempre il viaggio che conta. Come vivi il qui e ora, in questa Valle delle meraviglie. Così il viaggio del Melloblocco 2014 ha vissuto - naturalmente - di tantissima arrampicata. Anzi di grande arrampicata, quella messa in campo dai campioni, ma anche quella dei climber più comuni o addirittura neofiti. Tutti esprimono la stessa passione basta guardarli sorridere per capirlo.
Poi, a rendere unico il viaggio, sono state anche le affollatissime serate “cinematografiche” zeppe delle video-esperienze di tanti top climber. Gli incontri con miti dell'arrampicata e dell'avventura come Stefan Glowacz, a cui i melloblocchisti hanno tributato una standing ovation memorabile. Ma anche la bella ed intensa interpretazione teatrale degli attori Fabris e Bicocchi de La Morte Sospesa di Joe Simpson che ha emozionato un parterre gremito di melloblocchisti scatenando alla fine un immenso applauso, sincero e convinto. Il teatro al Mello era un esperimento e insieme una scommessa... risposta migliore non si poteva sperare. Come non si poteva sperare miglior risposta alla campagna di sensibilizzazione promossa da Climbing for Life per le donazioni di midollo osseo: più di 30 “tipizzazioni” sono un risultato da incorniciare.
E, a proposito di speranze, arriva quello che probabilmente è la più grande chiave, sempre che ce ne sia una, del successo o meglio di quel misterioso e quasi impalpabile spirito del Melloblocco che si tramanda di anno in anno. Forse mai come in quest'edizione il popolo dei melloblocchisti è stato rappresentato da giovani, anzi giovanissimi climber. Quasi che questo appuntamento in Val Masino e e Val di Mello rappresenti una sorta di piccolo mito, ma anche una sorta di rito di iniziazione da cui non si possa prescindere.
A dire il vero molti di questi giovanissimi sono cresciuti con il Mello. Moltissimi sono venuti per la prima volta che erano dei bambini, accompagnati dai genitori-climber. Ora molti di loro sono fortissimi. Ed è bello, guardandoli, pensare e credere di aver visto crescere proprio qui in valle il futuro, un migliore domani. Anche perché tra queste nuove speranze che sono già realtà moltissime sono le ragazze... ormai uno dei motori del Mello e della felicità che sa esprimere.
A proposito di forza e di forze nuove occorre parlare dello speciale circuito dei 9 + 9 (difficili) boulder a montepremi riservato ai campioni dell'arrampicata. Il classico gioco, nel grande gioco del Melloblocco, che quest'anno è stato davvero notevole. Prima di tutto per la bellezza dei problemi scovati, pulti e tracciati dall'artista del Mello, Simone Pedeferri, insieme al suo team. Poi perché, oltre a prestazioni davvero notevoli, anche in questa “gara” è stata interpretata da tutti con una tranquillità e fair play davvero unici.
Alla fine nel circuito maschile l'hanno spuntata in 8, tutti appaiati a 6 top, il novarese Gabriele Moroni, il russo Alexey Rubtsov, il finlandese Anthony Gullsten, il torinese Stefano Ghisolfi, il giapponese Sachi Amma, il modenese Marcello Bombardi, il vicentino Silvio Reffo, e l'altoatesino Michael Piccolruaz. Seguono, con 5 boulder chiusi, il premanese Andrea Ratti e il bulgaro Ivailo Radkov Fazata. Poi, con 4 top, il bolzanino Jacopo Larcher, Kipras Baltrunas dalla Lituania e Shini Fujisawa.
Tra le donne la russa Yulia Abramchuk e la francese Mélissa Le Nevé si aggiudicano la “corsa”, con 8 top su nove boulder. Alle loro spalle sono seconde ad un'incollatura (cioè con 7 boulder risolti) la vicentina Jenny Lavarda, l'austriaca Barbara Zangerl e la grande rivelazione della manifestazione: la bravissima (quasi 14enne) Giorgia Tesio da Cuneo. Poi, con 6 top, sono terze: la vercellese Giada Zampa e la meranese Alexandra Ladurner. Mentre la torinese Federica Mingolla chiude al 4° posto con 5 top all'attivo. Alla fine 3 blocchi “El Calamar”, “Hell Boy” e “Off With Belly (tutti maschili) sono rimasti senza salitore: un motivo in più e una bella sfida per tornare in Valle!
Non resta, mentre sul giardino incantato del Centro Polifunzionale della montagna di Filorera i melloblocchisti salutano la Valle, augurare buon viaggio a tutti verso... il Melloblocco 2015.
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