La grande festa delle Guide Valmasino
Fantascienza ovviamente. Anche perché i tre signori in questione, giganti della Valmasino e pionieri nell’attività di guide alpine, arrampicatori per necessità prima che per scelta e abitanti del mondo verticale per destino, sono vissuti attorno ai primi del Novecento. Eppure il 15 agosto 2012, in cima e tutt’intorno allo storico Sasso di Remenno, il ritorno della tradizionale festa delle guide della Valmasino ha riportato alla mente di molti il ricordo del primo raduno annuale delle guide alpine della valle, tenutosi nel 1958, cui parteciparono membri del CAI centrale e del soccorso alpino nazionale proprio con l’intento di omaggiare le grandi stirpi di guide: Fiorelli, Sertori e Scetti.
Un tentativo di tirare una corda fissa tra la tradizione e la modernità? Sembrerebbe, a giudicare dall’impegno e dalla professionalità con cui le nuove e nuovissime generazioni di guide della valle si sono impegnate ad accompagnare i più piccoli nel mondo verticale e poi a far conoscere la bellezza e la varietà del loro mestiere ai turisti. Definitivamente archiviato e superato l’arcaico orrore di Giacomo Fiorelli, che quando vide i suoi clienti avvalersi di corde fisse durante l’ascesa del Dente del Gigante minacciò di tornare indietro abbandonandoli a se stessi, le nuove Guide Alpine della Valle hanno messo a disposizione la professionalità alpinistica per i più piccoli, accompagnando un centinaio di bambini dai 4 ai 12 anni, non certo i clienti ideali del nostro inflessibile Fiorelli, nel loro primo approccio all’arrampicata.
La divertente festa delle guide che ha animato questo torrido ferragosto nella natura della Valmasino è un segno dei tempi: a essere rilanciata e riletta secondo nuovi canoni della modernità non solo la figura della Guida Alpina ma l’attività dell’arrampicata in generale. Da pratica elitaria destinata ai pochi, coraggiosi e vocati pronti a sfidarla, la scalata si è infatti imposta come un vero e proprio sport adatto a tutti, utile a sviluppare capacità psico-motorie e a migliorare il rapporto con la natura.
Il sassismo aveva già, ai suoi tempi, lanciato la sua irripetibile e provocatoria “lezione di divertimento” all’alpinismo; il boulder degli ultimissimi anni ha abbassato a fondovalle la competizione atletica e la voglia di aggregazione dei giovani arrampicatori. L’inventiva dei nuovi professionisti della montagna e la loro grande capacità di comunicare al pubblico la propria passione rappresentano l’ultima frontiera dell’evoluzione non solo del mestiere di guida ma anche del turismo di montagna in generale, che, in controtendenza con l’attuale crisi, sembra attirare sempre più appassionati.
Così il Sasso Remenno sabato 15 agosto, è stato “addomesticato” e agghindato per prove gratuite di arrampicata e non solo: la tirolese di 90 metri sospesa tra il Sasso Remenno e il poco più a monte Albero delle Lucciole; le calate nel vuoto dalla vertiginosa Nord del Sasso, l’arrampicata sulle vie più classiche e altre discese hanno occupato i più piccoli, e anche i loro genitori, per tutta la giornata.
Il divertimento non è cessato neppure a sera quando, sui muri della piazza del paese, proiezioni video hanno pubblicizzato le numerose attività delle nuove guide e insieme l’incantevole paesaggio della Valmasino e della Val di Mello, scenografia immutata del lavoro e della passione delle guide moderne come di quelle antiche. Immancabile poi sul finale una bevuta in compagnia, passatempo che senz’altro non mancò neppure ai grandi pionieri del passato.
Erano presenti alla festa le Guide Alpine Luca Biagini, Valentina Casellato, Massimo Tamborini, Matteo Bernasconi, Davide Spini, Mirko Masé, Luca Maspes, Giovanni Ongaro, Tone Moles, Alberto Trombetta, Andrea Sarchi, Vanni Spinelli.
La festa è stata organizzata dalle Guide Alpine Val di Mello con la collaborazione di Gianni Zappa, Laura Pastorelli, Mario Scarpa, Hélene Valli, Monica Gualtieri, Vittorio Rocchelli, Alessandro Colombo, Chicco e Ilaria Abiami.