Gli OutdoorDays del Garda Trentino sono una realtà

Dal 23 al 25 maggio gli OutdoorDys del Garda Trentino sono stati la dimostrazione che è possibile riunire in un unico evento tutte le attività, gli appassionati, le aziende e le associazioni degli sport outdoor.
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Dal 23 al 25 maggio si è svolta la prima edizione degli OutdoorDys del Garda Trentino
Daniele Gobbin
Come in un disegno che, piano piano, prende forma anche gli OutdoorDays del Garda Trentino, alla fine delle loro “prime” tre giornate, hanno mostrato il loro volto. Era difficile delineare alla partenza questo evento tutto dedicato agli sport all’aria aperta ma soprattutto al “fare” outdoor, alla “cultura” dell’outdoor e ai suoi appassionati. Ora, dopo questo intenso weekend appena concluso, l’idea ha avuto la sua conferma sul campo: si può fare, anzi si deve fare! Insomma, nonostante la complessità e l’assoluta novità del progetto ora c’è un dato concreto: gli Outdoordays sono possibili e hanno potenzialità davvero uniche.

Nel Garda Trentino, tra Riva del Garda, Torbole, Arco e Nago si è dimostrato che è possibile riunire in un'unica occasione il “fare” e il far vivere l’outdoor a tutti - ovvero le ormai famose experiences dell’OutdoorDays, alias l’arrampicata, il trekking, le vie ferrate, il canyoning, l’alpinismo, il cicloturismo, la mountain bike, la canoa, il nordic walking - insieme a competizioni uniche come lo Skytriathlon e la Ronda Run. E ancora, e allo stesso tempo, realizzare un cuore pulsante (il Villaggio dell’Outdoor di Riva Fierecongressi) dove si possono incontrare: le Aziende dell’outdoor, le Associazioni e le Istituzioni e gli appassionati legati a questo modo “attivo” di vivere la natura e il territorio mischiati con tanti – ma proprio tanti – alpinisti, climber e campioni dello sport che si gioca on air e sul territorio "aperto".

Appunto proprio il territorio è stato, com’era nelle aspettive del progetto, la componente principe ed essenziale del tutto. A chi conosce il “quadrilatero” d’oro dell’outdoor mondiale, quel tratto di “mediterraneo” posto tra pianura e montagna che racchiude il Lago di Garda e la Valle del Sarca non occorre manco dirlo: è stato questo ambiente bellissimo e speciale che ha fatto la differenza. Ha fatto la differenza anche se nelle tre giornate della manifestazione il sole ha giocato a rimpiattino con le nuvole ma anche con la pioggia. Perché se anche l’ha messa un po’ in difficoltà niente ha fermato la macchina degli OutdoorDays e la voglia di esserci di tanti appassionati.

Vedere emergere dal Lago i cyborg (stremati) del Triathlon, e poi vederli (ancora più stremati) scavallare ai 2079 metri della vetta dell’Altissimo affermando che era una corsa entusiasmante. E ancora, sentire quel concorrente della Ronda Run, la grande “mezza maratona” che ha circumnavigato tutto il “Bel paese” tra Lago e Monti, dire (stremato) all’arrivo: non la faccio più, ma è stato bellissimo. Dà solo un’idea di quanto abbia contato lo scenario in cui si è svolto il tutto ma anche la passione messa in campo da chi pratica questi sport. Senza contare l’interesse suscitato dai protagonisti dell’alpinismo e dell’arrampicata che hanno animato il Villaggio Outdoor di Riva Fierecongressi, nonché dello spirito davvero intenso che hanno saputo trasmettere alla manifestazione - raramente si sono visti tanti alpinisti così forti e così felici di stare assieme.

C’erano Nives Meroi e Romano Benet, Manolo, Hans Kammerlander, Pietro Dal Prà, Ezio Marlier, Elisabetta Casarini, Rolando Larcher, Simone Moro, Cristina Castagna, Florian Riegler, Christoph Hainz, Marcello Cominetti, Fausto De Stefani, Daniele Nardi, Michele Fait che sono stati intervistati da Kay Rush. E c’erano Franco Gionco, Bruno Pederiva, Riccardo Scarian, Cristian Brenna, Luca Vuerich, il mitico Gustin e tantissimi altri. E poi c’era anche una nutrita rappresentanza della nazionale italiana di arrampicata sportiva composta da Michele Caminati, Roberta Longo, Michel Sirotti, Stefano Ghidini, Jenny Lavarda, Gabriele Moroni, Lucas Preti, Matthias Schmidl accompagnati dal presidente Oscar Amici e il direttore tecnico Giovanni Cantamessa. Mentre, sempre per l’arrampicata di gara, sono scesi in campo per uno speciale e spettacolare contest di speed climbing anche Tomasz Oleksy, Sergey Sinitsyn, Alexander Kosterin e Mathias Schmidl.

E poi c’era anche la moltitudine di guide alpine che hanno fatto conoscere e accompagnato gli appassionati (neofiti e non) nelle experience e che hanno gestito le due aree test di Massone e del Monte Colori. E c’erano, inoltre, gli oltre 200 volontari che hanno reso possibile questa manifestazione che si è espansa su tutto il territorio.

L’immagine più bella degli OutdoorDays? Mentre Fausto De Stefani parlava delle sua esperienza di alpinista ma soprattutto di uomo e affermava la necessità di guardare e di dare importanza ai bambini per garantire un futuro alla terra, proprio accanto il pannello di arrampicata del boulder era affollato da una ciurma colorata di bambinelli che si appendeva, si arrampicava, saltava sul materassone.

Non c’è dubbio: il futuro è senz’altro di quei bambini e molto dipenderà da come cresceranno. Come il futuro e il cammino degli OutdoorDays dipenderà da come si evolveranno. Ma come quei bambini che non smettevano di giocare con l’arrampicata, anche gli OutdoorDays sono stati fortemente voluti: ora ci sono e hanno dimostrato che possono e devono continuare a vivere per diventare grandi!


Tutte le info e i numeri sulla prima edizione degli OutdoorDays del Garda Trentino su www.outdoordays.it

Note:
Links PlanetMountain
OutdoorDays Garda Trentino
Links www
www.outdoordays.it



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