Convegno CAAI: apritori a confronto al Forte di Bard
Il 6 ottobre il CAAI (Club Alpino Accademico Italiano) organizza al Forte di Bard (AO) il Convegno Nazionale, mettendo a confronto grandi nomi dell’alpinismo sull’etica delle aperture in montagna.
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Il 6 ottobre il CAAI (Club Alpino Accademico Italiano) organizza al Forte di Bard (AO) il Convegno Nazionale, mettendo a confronto grandi nomi dell’alpinismo sull’etica delle aperture in montagna.
Planetmountain.com
“Impossibile by fair means”, diceva il biglietto lasciato dal grande Mummery e dalla guida forse più famosa dell’epoca, Alexander Burgener, alla base delle inscalabili rocce del Dente del Gigante sul Monte Bianco. Sappiamo com’è andata, pioli nella roccia e scale hanno avuto ragione dell’impossibile e la storia ha consegnato Sella e compagni come primi salitori del Dente. Chi ha avuto ragione?
Non saremo noi i giudici, ma a partire da quel fatto, l’etica di apertura di una via è entrato come argomento nelle discussioni degli alpinisti. Il tema, in verità, non è mai passato di moda, anzi è particolarmente attuale e caldo in seguito alle aperture con protezioni fisse, i famigerati spit.
Tecnicamente si parla di aperture dal basso, di obbligatorio, di rischio di caduta ecc. tutti concetti nuovi e a totale discrezione dell’apritore. Non esistono regole conclamate tanto che una via a spit per alcuni deve essere sinonimo di sicurezza, per altri di protezione minima, anche con pericolo di caduta mortale.
Nella straordinaria cornice del Forte di Bard, concesso grazie al Patrocino della Presidenza della Regione Valle D’Aosta, si svolgerà il Convegno Nazionale del Club Alpino Accademico Italiano che vedrà protagonisti alcuni dei massimi esponenti dell’alpinismo contemporaneo e del passato, sul tema delle aperture in montagna su tutti i terreni.
Il convegno non ha la pretesa di porre delle regole, ma l’obiettivo del CAAI è quello di aprire pubblicamente il dibattito attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti . I nomi sono tra i più prestigiosi, arriverà eccezionalmente da Parigi, visto i novant’anni suonati, Guido Magnone, gloria dell’alpinismo francese che ancora oggi rivendica le sue origini italiane e torinesi .
Il Curriculum di Magnone è straordinario, citiamo solo la prima salita del Fitz Roy, considerata allora la montagna più difficile del mondo. Eppure anch’egli, in occasione della scalata della sua parete Ovest del Petit Dru, fu criticato per il metodo utilizzato.
Tra gli ospiti interverranno grandi personaggi che hanno scritto pagine indimenticabili come Alessandro Gogna, ed emergenti che esplorano nuovi terreni come Fabio Palma.
Sentiremo ovviamente gli interventi degli Accademici che hanno nel loro DNA l’apertura di vie nuove, molte, se non la maggior parte di quelle che ripetiamo sulle nostre Alpi, sono opera di soci del CAAI. Tra gli altri, in prima persona interverranno Rolando Larcher, Nando Nusdeo, Manrico Dell’Agnola, Ugo Manera, Erik Svab.
Si ringrazia Grivel e il Forte di Bard per il contributo.
Non saremo noi i giudici, ma a partire da quel fatto, l’etica di apertura di una via è entrato come argomento nelle discussioni degli alpinisti. Il tema, in verità, non è mai passato di moda, anzi è particolarmente attuale e caldo in seguito alle aperture con protezioni fisse, i famigerati spit.
Tecnicamente si parla di aperture dal basso, di obbligatorio, di rischio di caduta ecc. tutti concetti nuovi e a totale discrezione dell’apritore. Non esistono regole conclamate tanto che una via a spit per alcuni deve essere sinonimo di sicurezza, per altri di protezione minima, anche con pericolo di caduta mortale.
Nella straordinaria cornice del Forte di Bard, concesso grazie al Patrocino della Presidenza della Regione Valle D’Aosta, si svolgerà il Convegno Nazionale del Club Alpino Accademico Italiano che vedrà protagonisti alcuni dei massimi esponenti dell’alpinismo contemporaneo e del passato, sul tema delle aperture in montagna su tutti i terreni.
Il convegno non ha la pretesa di porre delle regole, ma l’obiettivo del CAAI è quello di aprire pubblicamente il dibattito attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti . I nomi sono tra i più prestigiosi, arriverà eccezionalmente da Parigi, visto i novant’anni suonati, Guido Magnone, gloria dell’alpinismo francese che ancora oggi rivendica le sue origini italiane e torinesi .
Il Curriculum di Magnone è straordinario, citiamo solo la prima salita del Fitz Roy, considerata allora la montagna più difficile del mondo. Eppure anch’egli, in occasione della scalata della sua parete Ovest del Petit Dru, fu criticato per il metodo utilizzato.
Tra gli ospiti interverranno grandi personaggi che hanno scritto pagine indimenticabili come Alessandro Gogna, ed emergenti che esplorano nuovi terreni come Fabio Palma.
Sentiremo ovviamente gli interventi degli Accademici che hanno nel loro DNA l’apertura di vie nuove, molte, se non la maggior parte di quelle che ripetiamo sulle nostre Alpi, sono opera di soci del CAAI. Tra gli altri, in prima persona interverranno Rolando Larcher, Nando Nusdeo, Manrico Dell’Agnola, Ugo Manera, Erik Svab.
Si ringrazia Grivel e il Forte di Bard per il contributo.
Note: Club Alpino Accademico Italiano
à una ‘Sezione Nazionale’ del Club Alpino Italiano (C.A.I.) alla quale sono ammessi soci del CAI alpinisti non professionisti, che hanno svolto un’attività alpinistica di particolare rilievo per almeno 5 anni. I soci del C.A.A.I. sono attualmente circa 300 (circa 1/1000 dei soci del CAI). Il CAAI organizza convegni di alpinisti e cura pubblicazioni allo scopo di promuovere la pratica dell’alpinismo di alta difficoltà su tutte le montagne del mondo. Il CAAI è impegnato per la conservazione o il ripristino dell’ambiente originario dell’alta montagna.
à una ‘Sezione Nazionale’ del Club Alpino Italiano (C.A.I.) alla quale sono ammessi soci del CAI alpinisti non professionisti, che hanno svolto un’attività alpinistica di particolare rilievo per almeno 5 anni. I soci del C.A.A.I. sono attualmente circa 300 (circa 1/1000 dei soci del CAI). Il CAAI organizza convegni di alpinisti e cura pubblicazioni allo scopo di promuovere la pratica dell’alpinismo di alta difficoltà su tutte le montagne del mondo. Il CAAI è impegnato per la conservazione o il ripristino dell’ambiente originario dell’alta montagna.
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