9° Cervino International Film Festival, i film premiati
Il 23/07a Breuil - Cervinia nell'ambito della nona edizione del Film Festival della montagna di Cervinia il regista Sasha Snow (GB) ha vinto per la categoria Gran Premi con il film "Conflict Tiger", a Pierre-Antoine Hiroz (CH) con "La Haute Route" è andata la vittoria per la categoria documentari mentre ad Alessandro Anderloni (ITA) per il documentario "L'abisso" è stato consegnato il Premio Speciale della Giuria.
Domenica 23 luglio si è conclusa al Cinéma des Guides di Breuil Cervinia la nona edizione del Cervino International Film Festival che ha presentato oltre una trentina di film divisi nelle varie sezioni. La giuria del Festival composta da Deborah Camaschella (Ass. Pubb. Istruzione, Servizi Sociali e Sanità Comune di Valtournenche) e dai giornalisti Roberto Serafin e Francesco Marino ha premiato per la categoria Gran Premi il regista Sasha Snow (GB) per il film "Conflict Tiger". Mentre per la categoria documentari il primo premio è andato a Pierre-Antoine Hiroz (CH) con "La Haute Route". Inoltre, il Premio Speciale della Giuria per il miglior film d'alpinismo è stato conferito ad Alessandro Anderloni (ITA) per il documentario "L'abisso". Menzioni speciali, infine, sono andate ad Ale' Bigia Ale' di Ugo Slomp (ITA), prodotto da Rai3 di Trento; Aoraki Ski Mountaineering di Gerald Salmina (AUT) e a Fatima's Hand di Jens Hoffmann (GER). I PREMI Categoria Gran Premi Conflict Tiger di Sasha Snow (Gran Bretagna 2005, 60' col.) ”L'antico tema del conflitto per la sopravvivenza tra uomo e animale. Ma anche l'atrocità del dubbio di come la scomparsa dell'animale selvatico possa precedere ma solo di poco la scomparsa delluomo. Antichi equilibri ma ora fragilissimi della regione siberiana in relazione con i cambiamenti dell'ex mondo sovietico. Atmosfere, emotive tensioni e la moderata introduzione di parti sceneggiate'. Categoria Documentari La Haute Route di Pierre-Antoine Hiroz (Svizzera 2005, 52'. col.) “Può esserci sul territorio della sfida ai propri limiti una dimensione non necessariamente da record? Una dimensione, come dire, per comuni mortali? La risposta in un linguaggio quasi promozionale di una montagna meno inaccessibile sembrano fornirla le guide che rendono raggiungibile la piccola e pure grande impresa del gruppo di semplici appassionati che, senza nozioni di alpinismo, sono protagonisti di un riuscito esperimento di reality, decisamente lontano dai canoni spesso e purtroppo attuali della tv spazzatura. Sono questi i segni distintivi e innovativi di La Haute Route, documentario svizzero co-prodotto da Rai Valle d'Aosta” Premio Speciale della Giuria per il Miglior Film di Alpinismo Categoria documentari L'abisso di Alessandro Anderloni (Italia 2005 75', col.) "L'alpinismo, filosofia e esplorazione della verticalità. Altezza ma anche profondità. Il mondo rovesciato delle grotte, il suo misterioso spettacolo, le difficoltà probabilmente poco conosciute della discesa. Discesa che diventa viaggio viscerale in una storia che ha coinvolto generazioni di speleologi. Un viaggio nelle storie di limiti antichi e moderni e nel rinnovato interesse giovanile per la materia". Menzione della giuria Ale' Bigia Ale' di Ugo Slomp (Italia 2005 25' col.), prodotto da Rai3 di Trento Aoraki Ski Mountaineering di Gerald Salmina (Austria 2004 31' col.) girato in Nuova Zelanda E, aggiungendo che è anche testimonianza di una rinnovata presenza femminile all'interno della rassegna Fatima's Hand di Jens Hoffmann (Germania 2006 38' col.). |
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