| 50° Filmfestival di Trento. 78 film in concorso sono veramente tanti, da vedere e ricordare. Quali sono quelli assolutamente da non perdere? Con l'aiuto di Paolo Campagnoli abbiamo cercato di dare alcune indicazioni sui titoli da ricordare per una prossima visione. La cinquantesima edizione del Filmfestival si è presentata ricca di opere interessanti, forse ancor più del solito. Da non perdere, quando uscirà nelle sale italiane, la Genziana d’oro Le peuple migrateur, bellissimo film che segue le migrazioni degli uccelli attraverso i più bei paesaggi del pianeta. Il regista e produttore è lo stesso di Microcosmos e di Himalaya l’infanzia di un capo, una garanzia. L’altra Genziana d’oro, quella del CAI per il film d’alpinismo, è The ghost of K2, ottimo documentario sulla storia dei tentativi di conquista della seconda montagna della Terra, accurato ed avvincente. Se lo troverete in programma nei prossimi festival e rassegne non lasciatevelo scappare. Tra gli altri film premiati o segnalati dalla giuria, tutti comunque molto belli, ci sono piaciuti particolarmente Jump, documentario dedicato agli arrampicatori della Repubblica Ceca che si divertono a saltare da una torre di roccia all’altra (!), e Il guardiano dei segni, affascinante storia di un insegnate di pittura dell’accademia di Brera che è anche pastore di pecore. Facendo sicuramente torto a qualcuno vi segnaliamo poi Passione per il limite, un bel ritratto di Reinhold Messner, il divertente Vertical Miles, con "Bubu" Bole e Mauro Corona, che dovrebbe essere presto disponibile in videocassetta, Timeless, in cui Dominique Perret ci regala ancora una volta le più belle immagini di sci al mondo, Geronimo, romantico ritratto in bianco e nero di un giovane scalatore polacco e La grande cordata, il film sulla traversata delle Alpi di Patrick Berhault, già edito in Italia tra i "Capolavori" di Vivalda. Inoltre la rassegna sui primi cinquant’anni del festival ha permesso di rivedere molti dei film vincitori delle varie edizioni, un’iniziativa davvero apprezzabile. di Paolo Campagnoli | | |