Speed Rock in Valle di Daone: vincono Sinitsyne e Yurina
Il 30/07 sulla diga Enel di Bissina in Valle di Daone i russi Serguei Sinitsyne e Valentina Yurinasi si sono aggiudicati la tappa italiana della Climbing World Cup Speed, 6a edizione dello Speed Rock di Daone.
Evgeny Vaytsekhonvski, campione del mondo, battuto. Olena Ryepko, campionessa del mondo, battuta. La più impegnativa gara di Coppa del Mondo di arrampicata speed è stata severa nella selezione ed ha salutato per due volte i vincitori con la bandiera della Russia sulla diga Enel di Bissina in Val Daone (TN). Vaytsekhonvski in semifinale fa segnare il record, sembra avviato verso un successo che lo riconfermerebbe al comando della Coppa del Mondo, ma Speed Rock 2006 promuove con 100 e lode l’altro russo, Serguei Sinitsyne, vincitore sulla difficilissima parete della diga Enel di Bissina anche nel 2004. Il podio è tutto russo, Sinitsyne, Vaytsekhonvski e Alexandre Peshekhonv. Parla russo anche il podio femminile con una radiosa Valentina Yurina che ha dato scacco matto all’ucraina Olena Ryepko, già due volte vincitrice a Daone, ma soprattutto alla connazionale Tatiana Ruyga, capoclassifica di Coppa. La giornata di oggi è iniziata già alle ore 9, con l’aria frizzante ed il cielo terso che hanno favorito un incredibile afflusso di pubblico, degna cornice nell’arena di Bissina. Lo spettacolo è stato davvero grande, “rock” insomma. “Speed” invece è stata la gara di Vaytsekhonvski, che non ha vinto la finalissima ma nella prima prova in semifinale è stato decisamente brillante col cronometro che sembrava “impazzito” quando si è fermato su 16”26. Ha letteralmente demolito il record di 16”84 segnato lo scorso anno dal polacco Tomasz Oleksy. Due i tracciati che gli atleti hanno affrontato in coppia in contemporanea, così da dare visivamente al pubblico la situazione effettiva. Quest’anno il tracciato di sinistra è risultato il più veloce, 26 metri di percorso che risulta essere il più lungo al mondo e identico ogni anno. Teatro di gara la parete liscia e verticale della diga Enel di Bissina che rappresenta un mito per i climbers mondiali. E oggi i migliori c’erano tutti. È toccato alle donne il primo confronto. La Ryepko metteva al tappeto la ceka Hrozova, Tatiana Ruyga eliminava la venezuelana Rodriguez, l’altra russa Valentina Yurina aveva invece la meglio sulla polacca Ropek. Si andava così alle semifinali con la campionessa del mondo Ryepko contro la leader di Coppa Ruyga e con la Yurina contro la rivelazione venezuelana Rodriguez. La Ryepko dominava la prima salita con disarmante superiorità, la seconda era appannaggio della Ruyga, ma il vantaggio della prima prova consegnava il lasciapassare alla finale per la Ryepko. Combattiva nella prima metà del tracciato, la Rodriguez si inchinava poi allo strapotere della Yurina, anche se la russa nella seconda prova scivolava nel momento cruciale, ma portava a casa il risultato. Finalina per il bronzo tutta per la Ruyga e nulla poteva la Rodriguez, visibilmente provata dalla stanchezza. Nella finalissima la russa Yurina esplodeva con una superiorità impressionante ma la Ryepko era praticamente distrutta e ci voleva del tempo prima che si riprendesse. Speed Rock 2006 sorrideva così alla Yurina e con lei salivano sul podio nell’ordine la Ryepko e la Ruyga. La giornata tra i maschi era iniziata nel migliore dei modi per Vaytsekhonvski nei quarti di finale. Il russo “mandava a casa” Hroza (CZE), Peshekhonv (RUS) eliminava il connazionale Kosterin, netta la supremazia di Sintsyne su Swirk e infine il recordman del 2005 Oleksy aveva ragione del venezuelano Escobar. In semifinale finivano così tre russi ed un polacco, una sfida tra i titani dell’arrampicata speed. Vaytsekhonvski nella prima salita era da record, ma anche nella seconda rifilava 2” a Peshekhonv. C’era suspance per conoscere il secondo finalista. Oleksy scattava in anticipo, ingannato dal suono di una tromba da stadio che risuonava tra il pubblico, c’era la ripetizione ed il polacco scivolava poco dopo le prime prese, scivolava anche Sinitsyne ma era più lesto a riprendere e pigiare sul “top”. Nella seconda salita era più veloce di 1” e così la finale era uno scontro tra Vaytsekhonvski e Sinitsyne. Olesky era particolarmente provato nell’affrontare la finalina per il terzo posto e nella seconda salita scivolava via con forti dolori ad una gamba, e finiva giù sorretto dalla fune controllata dal soccorso alpino della GdF, consegnando la medaglia di bronzo nelle mani di Peshekhonv. Col record in tasca Vaytsekhonvski partiva in finale con i favori del pronostico. La prima salita era successo pieno per il capoclassifica della CdM, e così nella seconda poteva gestire oltre 5” di vantaggio. Ma Sinitsyne però ribaltava la situazione, partiva all’attacco e costringeva Vaytsekhonvski ad attaccare e questi nella foga perdeva la presa e finiva mestamente “a terra”. Per Sinitsyne era un urlo liberatorio e scendeva come un moderno Icaro fissato alla corda di sicurezza, salutando il pubblico. Soddisfatti gli organizzatori e soprattutto il pubblico che nella mattinata aveva applaudito anche i piccoli di Spiderkids, uno spettacolo nello spettacolo. Nel frattempo tantissima gente poteva visitare anche le “viscere” di una delle dighe più imponenti del mondo. Info: www.speedrock.it Mario Facchini - Ufficio Stampa Newspower |
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