Rock Master Festival 2016: Adam Ondra e Katharina Saurwein vincono il KO Boulder Contest
Domenica assolata e classica per il il Rock Master Festival. Dopo la Coppa del Mondo Lead e Speed, oggi è protagonista il Boulder con la speciale formula del KO Boulder Contest. Lo dice il nome stesso, qui chi sbaglia paga ed è fuori. Funziona così: 4 i blocchi di gara, 7 gli atleti in campo femminile e 7 in quello maschile, sul primo boulder escono i due risultati peggiori, sul secondo e terzo problema, invece, viene eliminato solo l’ultimo risultato, in questo modo sul quarto e ultimo blocco rimangono solo tre “superstiti” a lottare per la vittoria. Insomma, se resti indietro non c’è possibilità di recupero. Crudele? Sì, un po’… ma è anche molto spettacolare ed intenso. In più a “darsi sportivamente battaglia” ci sono i più forti e le forti del boulder mondiale.
S’inizia con la gara maschile. La partenza è sul blocco blu, ovvero la parete del “classico diedro strapiombante”. Ad affrontarla per primo è il tedesco Jan Hojer che con bella tecnica di opposizione la risolve al primo giro. Non è così per il campione russo Rustam Gelmanov. Ma anche per il francese Jeremy Bonder che “arranca” sul volume giallo e cade. Non è facile… e viene giù anche l’altro boulderista russo Alexey Rubtsov. Dal canto suo lo sloveno Jernej Kruder risolve tutto con un bel salto mirato e si assicura così il passaggio del turno. Come l’italiano Michael Piccolruaz che risolve la via con stile semplice e perfetto. Cade invece Adam Ondra. Siamo agli spareggi tra Gelmanov, Bonder, Rubtsov, e Ondra. Il secondo tentativo vede il top di Bonder, Rubtsov e Ondra. Gelmanov invece non ce la fa né al secondo nel al terzo tentativo ed è fuori. Bonder, Rubtsov e Ondra sono parimerito e si salvano.
Il secondo blocco, l’arancione, presenta un problema di equilibrio su una sorta di grande croce che occorre rimontare per poi saltare sul top. Il tutto naturalmente su parete strapiombante. Per Hojer sembra tutto facile ma poi, sul più bello, riesce solo a sfiorare il top. Per Bonder, Rubtsov e Kruder invece c’è il buio. Non così per un bravissimo Piccolruaz che ripete il top solo sfiorato del francese mentre Ondra arriva poco sotto alla presa finale resiste con i denti allo strapiombo e poi “esplode” giù. Secondo giro per tutti. Hojer e Piccolruaz decidono di non spendere altri tentativi e tengono buono il risultato del primo. Bonder sfiora anche lui il top. Rubtsov e Kruder cadono subito. Ondra compie quasi il miracolo ma non fissa il top. Morale: escono Kruder e Rubtsov.
La terza stazione passa per madama la placca. Qui comanda l’equilibrio e il controllo del corpo e, si sa, tutto può succedere. S’inizia su “cengia” che traversa verso l’alto da sinistra a destra. Insomma è come camminare sul filo. Ma il primo giro non dà risultati positivi, tutti giù. Nella seconda puntata Hojer in punta di piedi stile ballerino arriva fino in fondo al traverso e poi si allunga verso il lontanissimo verticale da afferrare che… gli sfugge. Bonder lo imita con bel gioco di piedi, per un attimo sembra farcela ma poi va giù. Per Piccolruaz è nulla di fatto mentre Ondra migliora un po’ rispetto al primo tentativo. Terzo giro altra corsa. Hojer sembra camminare in tranquillità ma poi quando c’è da allungarsi riesce solo a toccare il verticale. Idem per Bonder. Ondra per un istante sembra arrivare ma anche lui tocca soltanto la lontana presa d’uscita. Per Piccolruaz invece non c’è nulla da fare: è lui a salutare il pubblico.
Quarto e ultimo blocco: quando i giochi si fanno duri entra in scena mister strapiombo. A contenderselo per la vittoria sono rimasti in tre: Jan Hojer, Jeremy Bonder e Adam Ondra. Già dal primo giro si capisce che il problema è di quelli seri. Il menù presenta grandi compressioni e spostamenti abbinati ad una presa da pinzare (tipo trave rovescia) che dà l’accesso alle due ciambelle svasate del top. La lotta inizia subito. Al secondo giro tutti hanno già provato a tenere le sfuggenti prese del top e tutti sono stati rimandati alla partenza. Al terzo tentativo Hojer e Bonder ricalcano più o meno lo schema. Poi tocca ad Ondra che… si scatena e trova una potenza e una forza che sembravano perse. Pinza a due mani la trave rovescia, resiste allo strapiombo e alla forza di gravità, va su di sinistra al primo svaso e (non si sa come) lo fissa, poi alza l’altra mano sulla seconda presa del top ed è fatta! Il pubblico esplode, Ondra ringrazia ed esulta come un gladiatore. Sì è stata una bella lotta. Dunque: vittoria di Ondra davanti al tedesco Jan Hojer e al francese Jeremy Bonder, secondi parimerito.
FEMMINILE
Parte Katharina Saurwein sul blocco giallo dove occorre forza e dinamismo applicate allo strapiombo. Il boulder è subito ostico. E' difficile districarsi tra quei grandi volumi rossi, e quel salto verso il top per l'austriaca rimane lontano. Così è, in successione, anche per Julia Kruder, Franziska Sterrer, Monika Retschy ma non per Giorgia Tesio che con una facilità quasi disarmante si prende il Top e il passaggio del turno. Per tutte le altre occorre aspettare il terzo tentativo per vedere il Top della Saurwein seguito da quello della svizzera Andrea Kumin e della serba Stasa Gejo. Risultato: ad uscire dai giochi dopo il primo boulder è l'austriaca Franziska Sterrer.
Saurwein inaugura la corsa sul secondo boulder andando molto alta. Il top del placca rossa però le sfugge. Il problema sembra difficile soprattutto per quel ristabilimento dopo la partenza sul diedro. Tanto che sia Kruder sia Retschy cadono proprio lì. Non molto meglio va Giorgia Tesio. Né ha migliore fortuna il “nuovo” metod tentato da Andrea Kumin. E infine va a vuoto anche il tentativo di Stasa Gejo. Si prosegue con il secondo buon tentativo della Saurwein che però naufraga ancora. Poi, nessuna trova il bandolo e si va avanti con un nulla di fatto. Al terzo giro è sempre la Saurwein a comandare la partita arrivando quasi a mettere il naso sul top ma non le mani. C'è bisogno di un miracolo che però non arriva: tutte le altre non riescono a staccarsi dal diedro e cadono più o meno sullo stesso punto. Morale, a lasciare la gara sono Kruder e Retschy.
Si riparte dal 3° problema costellato da una serie di volumi grigi che prima traversano per poi puntare direttamente al Top. La Saurwein sembra partire con il piede giusto ma si perde sul penultimo volume prima del top. Giorgia Tesio fa meglio andando un po' più su dell'austriaca, ma anche per lei non c'è il Top. Come del resto per Andrea Kumin che arriva alla stessa altezza dell'italiana. La forza in questo blocco serve e molto, la domanda è: chi ne avrà abbastanza. La risposta arriva da Stasa Gejo che, dopo una spallata da paura, va su dritta fino alla fine. La serba è già in finale. Per le altre il secondo giro non porta novità. Alla partenza del terzo tentativo è la Saurwein a rischio eliminazione. Sa che per passare il turno deve andare il più in alto possibile, chiede aiuto al pubblico e va a chiudere il blocco. Brava! Poi tocca alla Tesio che sfiora letteralmente il Top. Adesso è Andrea Kumin che rischia, può salvarla solo il Top che... non arriva. E' la svizzera a salutare il pubblico. Bella gara...
La finale a tre si gioca sul grande tetto del blocco verde. E la partenza della Saurwein è da applausi: sbriga il tetto (a testa in giù) con una perfetta ed elegante giravolta per poi, quasi senza sforzo, prendersi il Top. Dal canto suo la Tesio non ha gran fortuna e cade quasi subito. Cosa che non succede alla Gejo che, superato il tetto, sembra avviarsi anche lei al Top ma non è così. La Saurwein ha fatto un miracolo: è prima. Per Tesio e Gejo restano due tentativi per giocarsi il 2° e 3° posto. Sul primo nulla succede. Poi, mentre tutti pensano che ormai tutto sia scritto, Giorgia Tesio tira fuori dal cilindro un terzo tentativo da incorniciare e va a sfiorare il top. Per Stasa Gejo invece il terzo e ultimo tentivo non dà frutti. Dunque l'austriaca Katharina Saurwein vince meritatamente il KO Boulder System. Per Giorgia Tesio c'è un secondo posto da incorniciare. Stasa Gejo è terza. Bella gara, combattuta e imprevedibile com'è nell'anima del boulder.
CLASSIFICA
Maschile: 1. Adam Ondra (CZE) 2. Jan Hojer (GER) 3. Jeremy Bonder (FRA) 4. Michael Piccolruaz (ITA) 5. Jernej Kruder (SLO) 6. Alexey Rubtsov (RUS) 7. Rustam Gelmanov (RUS)
Femminile: 1. Katharina Saurwein (AUT) 2. Giorgia Tesio (ITA) 3. Stasa Gejo (SRB) 4. Andrea Kumin (SUI) 5. Julia Kruder (SLO) 5. Monika Retschy (GER) 7. Franziska Sterrer (AUT)
Tracciatori: Jacky Godoffe, Alberto Gnerro