Rock Junior, il gioco dell’arrampicata per un grande sport

La seconda e conclusiva giornata del Rock Junior ha vissuto delle grandi performance dei giovani atleti dell’Under 14 Cup, della verve dei climber in erba nel gioco arrampicata del Kid’s Rock e nella mitica staffetta genitori e figli del Family Rock. Per i 500 giovanissimi (dai 5 ai 13 anni) protagonisti è stata un’autentica festa dell’arrampicata e il miglior modo per dare il via al Rock Master Festival di Arco
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Rock Junior 2012
Planetmountain
Primo flash dal Rock Junior 2012. Siamo alla seconda giornata, quella finale. Mancano pochi minuti all’inizio della prova Lead dell’Under 14 Cup. Il climbing Stadium è già pieno. Il verde del prato è invaso dal verde chiaro delle magliette dei piccoli atleti. I responsabili delle squadre danno gli ultimi consigli. Cosa che naturalmente fanno anche i genitori. Le lingue sono diverse, sul campo rimbalzano parole in italiano, spagnolo, tedesco, austriaco, sloveno… la solita “babele” internazionale del Rock Junior. Qua e là, a gruppetti, molti stanno completando il rito del riscaldamento. Tra questi la squadra di Schio. Sono in cerchio e seguono attentamente le indicazioni del loro allenatore.

Lui, l’allenatore, è Dino Lagni il campione del mondo Lead del 1999 a Birmigham. Ti volti e sotto la grande parete vedi Donato Lella e Leonardo Di Marino, i tracciatori del Rock Master, la gara dei campioni e di mille altre competizioni internazionali, che danno gli ultimi ritocchi alle vie di gara. Poco più in là Luca Giupponi, uno degli alfieri storici della nazionale italiana di arrampicata, si sta preparando con i suoi colleghi del Soccorso alpino della Polizia e della Guardia di Finanza a fare sicura (e da angeli custodi) ai piccoli atleti. E poi, nella gran fila dei genitori che stanno iscrivendo i loro figli al Kid’s Rock, l’altra onda verde che oggi ha invaso lo stadio per giocare e “provare” l’emozione dell’arrampicata, vedi altri volti conosciuti come quello di Marco Sterni, triestino che ha scritto non poche storie sulle pareti delle Dolomiti e non solo.

E, ancora e sempre, su tutto c’è questa miriade di ragazzini con la loro voglia di arrampicare: hai ancora negli occhi quanto sono bravi e capisci che questo è il futuro. Sono solo piccoli flash. Piccoli attimi, del prima che tutto inizi, che fanno sorridere e che (diciamolo) commuovono anche un po’. Perché questa è l’esatta fotografia della passione sportiva e il senso di questo Rock Junior: una grande festa dell’arrampicata e insieme un grande evento sportivo. Appunto il valore sportivo e anche tecnico di questi giovanissimi atleti che ancora una volta si è rivelato altissimo. Lo dimostra la gara Lead di oggi su vie davvero difficili – basti dire che la categoria A viaggiava su difficoltà di 7c+. Ma aldilà del grado (alto) di difficoltà, quello che sempre colpisce è la loro sana, quasi ingenua, capacità di lottare per guadagnare presa su presa ogni metro verso l’alto. Una capacità in cui tutti, dal primo all’ultimo, sono dei piccoli campioni. E poi c’è anche la classifica, come in tutte le gare che si rispettino. E ci sono anche i piccoli fenomeni, quelli che potrebbero essere i campioni di domani.

Come la bravissima romana Laura Rogora che ha fatto la gara perfetta vincendo Speed, Boulder (con tutti e sei i top) e Lead dove ha centrato la “cima” di entrambe le vie. Naturalmente è lei la vincitrice della Categoria B. Come altrettanto naturalmente il vincitore della categoria B maschile è lo statunitense Mirko Caballero anche lui con un tris di vittorie a cui sono mancate solo due prese per il top nella seconda via Lead. Stesso discorso anche per Filip Schenk, il piccolo grande altoatesino, vincitore della categoria A a cui per il percorso perfetto è mancato solo la catena nella seconda e impegnativa via Lead. Sempre nella categoria dei più grandi la vittoria femminile è andata alla slovena Jania Garnbret che grazie ai due top nel Lead ha superato la piemontese Giorgia Tesio. A primeggiare invece nella categoria C, quella dei più piccoli nati nel 2003, 2004 e 2005, è stata la giapponese Ai Mori con la sua stupefacente arrampicata. Mentre nella C maschile l’ha spuntata il romeno Cristian Rapa.

Poi ci sarebbe da raccontare anche dell’altro versante, quello del Kid’s Rock la seconda verdissima onda scesa in campo oggi. Qui l’età di partenza sono i 5 anni… e non c’è proprio verso di descriverli questi piccoli “scriccioli”. Sono troppo forti, troppo impegnati a risolvere il gioco dell’arrampicata per poterne dare una visione fedele. Basti dire che se i climber ci mettessero il loro impegno, la loro fantasia e anche il loro sano divertimento forse sarebbero tutti un po’ più forti, ma soprattutto sicuramente si divertirebbero di più. Insomma, avrete capito, che un po’ il Rock Junior con i suoi piccoli climber in erba ci ha toccato il cuore, e che ancora una volta ci ha fatto respirare la sana aria del gioco di quando eravamo ragazzini. Così, sul finire della giornata, nessuno se l’è presa più di tanto né la festa è stata rovinata dalla pioggia che ha un po’ spostato il Family Rock, l’ormai mitica staffetta di genitori e figli che da sempre chiude il Rock Junior.

A proposito di finale di giornata, di sogni e di ragazzini. Tutti i 500 giovani e giovanissimi partecipanti hanno ricevuto un regalo dalla Quercetti giocare intelligente. La cosa curiosa, per continuare tra déjà vu, presente e futuro, è che Angelo Seneci, ovvero il direttore sportivo di tutti i Rock Master e di tutti i Rock Junior, quei giocattoli della Quercetti da bambino li ha sempre sognati… Come dire che, mentre il futuro dell’arrampicata avanza con il Rock Junior, qualcosa dei sogni del passato si avvera. Come la passione che leggi negli occhi di questi ragazzi e come la loro bravura che già sta superando quella di chi li ha preceduti. Arrivederci al prossimo Rock Junior nel mondo dell’arrampicata di domani.

II Rock Master Festival di Arco continuerà nei prossimi giorni con l’International Paraclimbing CUP, la serata di Arco Rock Legends, la Coppa del Mondo Speed IFSC World Cup ed infine sabato e domenica 1 e 2 settembre il grande Rock Master Lead e Boulder.

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