Europei di arrampicata a Campitello e la nazionale italiana, intervista al DS Luca Giupponi
Luca Giupponi, sei Direttore Sportivo di questa squadra dal 2016. Com’è cambiata in questi due anni e qual è l'aspetto a cui hai puntato di più?
Siamo venuti da una realtà dove l’arrampicata era fortemente individuale. Lo è tuttora come sport, ma ho cercato di creare un gruppo dove ci sia un bel clima, importantissimo per lavorare bene, dove impegno, regole e divertimento si fondano assieme. Con Pietro Pozza, direttore tecnico e tecnico boulder, con Franco Gianelli, direttore sportivo giovanile e Aldo Reggi, tecnico speed siamo una bella squadra e cerchiamo di far rendere i ragazzi (inteso anche come ragazze) al meglio.
Qual è la cosa che ti sorpreso di più?
La cosa che mi ha sorpreso positivamente sono la serietà e l’impegno da parte degli atleti.
Europei di arrampicata di Campitello di Fassa: quanto è importante disputare questi Campionati in casa?
Disputare questi Europei a Campitello di Fassa è un’occasione unica e speriamo che non resti tale! E’ l’ appuntamento clou dell’ anno agonistico 2017. La concomitanza delle discipline Lead e Speed danno altissimo valore. Con la gara di boulder a Monaco di Bavieria si assegneranno i titoli di combinata, che in previsione ai Giochi Olympici 2020 a Tokyo è già un bel testpeace.
E dal punto di vista personale cosa rappresenta questa struttura di Campitello?
Personalmente sono legato per vari motivi a questa struttura: lavoro in Val di Fassa, a Moena al Centro Addestramento Alpino della Polizia di Stato. Qui ho disputato molte gare da atleta, e il Val di Fassa Climbing oltre essere und società preparatissima, sono un gruppo di amici. Da 20 anni organizzano almeno una gara nazionale all’anno. Questa assegnazione è un premio che si meritano e sarà una bellissima manifestazione!
Andiamo subito al dunque: puoi presentarci velocemente la tua squadra per questi Campionati Europei di Campitello di Fassa? Qual è la sua qualità (caratteristica) migliore?
La squadra nazionale è composta da 22 atleti, tra lead, speed e combinata. Le punte di diamante nella gara Lead sono Stefano Ghisolfi, Francesco Vettorata e Laura Rogora. Stefano è in formissima e nei raduni ha fatto vedere prestazioni incredibili e gli strapiombi di Campitello gli si addicono in pieno. Francesco è in pieno recupero da un infortunio all’avambraccio. E Laura è veramente un talento, matura e grintosa per la sua età. Anche Claudia Ghisolfi è maturata molto quest’anno. Assieme a Stefano e Francesco cercheranno di fare bene in Val di Fassa, visto che gareggiano tutti e tre per le Fiamme Oro di Moena. Per la speed ci possiamo aspettare delle belle cose da Leonardo Gontero, Ludovico Fossali ed Elisabetta Dallabrida. Leo e Ludo sono finalisti regolari in Coppa del Mondo ed Eli riesce rendere il top in gare importanti. Ma tutti gli atleti convocati a questo appuntamento hanno mostrato grande capacità per essersi meritato questo posto in squadra.
E per la combinata?
Abbiamo veramente dei combinatisti fortissimi in Italia. Marcello Bombardi è un’atleta completo, si è preparato in modo mirato per la combinata ed è migliorato nel Boulder e nella Speed. Anche Michael Piccolruaz, Campione Italiano boulder in carica, si è dedicato negli ultimi mesi alla Lead e Speed. E’ molto dinamico e la sua grande esperienza boulder è di grande vantaggio su questo nuovo stile di vie Lead. Per le donne abbiamo Andrea Ebner, reduce da un quarto posto in Combinata ai Mondiali di Parigi 2016 e Asja Gollo, che è un’atleta polivalente. Infine Laura Rogora, Campionessa Europea giovanile e Italiana di combinata in carica.
Versante giovani e giovanissimi, l’Italia ne ha e anche di bravi, cosa ci puoi dire?
Il versante giovani è al top. Basta vedere i risultati confortanti in Coppa Europa Giovanile. Filip Schenk ha vinto due di tre prove Lead e in una è arrivato terzo. E anche Laura Rogora quest’anno ha fatto un primo e un secondo posto, in Lead e Boulder. Lei qui a Campitello fa il suo debutto nelle gare internazionali senior. Filip e Laura sono due veri talenti, scalare gli viene naturale. Laura è scioltissima, arrampica con tutto il corpo e “sente” la parete. Filip è un “killer” delle competizioni; nelle gare rende il 110 per cento. Tra i velocisti ci sono Cristian Dorigatti, vincitore dell’ultima Coppa Europa a Bologna, bravo anche in boulder e Gianluca Zodda, Campione Mondiale giovanile 2016.
C’è qualcosa del tua grande esperienza di gara in maglia azzurra che cerchi di trasmettere alla tua nazionale?
Per prima cosa cerco di trasmettere la passione per la scalata che non si limiti alla pura prestazione in gara. Questo aiuta moltissimo nelle gare sia nei momenti difficili e sia per tenere sempre alta la motivazione, la voglia e la curiosità di trovare spunti e idee per migliorarsi.
Qual è la cosa che questa nazionale fa meglio e in cosa deve migliorare...
La preparazione fisica è importantissima e fondamentale, sulle vie di oggi senza forza e fisicità non si va da nessuna parte. In questo gli atleti italiani sono fortissimi e ai massimi livelli. Ma devono e possono migliorarsi nella tecnica, imparare a stringere meno le prese quando non serve, interrompere meno il flusso dei movimenti creando più ritmo per risparmiare energia. Nell’arrampicata il futuro è all’insegna dell’ efficienza e del risparmio energetico! Bisogna scalare a vista come se fosse un lavorato. Invece questa generazione di arrampicatori ha abbandonato un po’ l’arrampicata a vista, predilige il lavorato o l’arrampicata flash, forse ciò è anche dovuto al mondo multimediale di oggi. L’arrampicata sulla roccia è fondamentale e può dare ancora molto ai garisti di oggi e arricchisce notevolmente il repertorio di movimento. Vorrei introdurre nei periodi di preparazione dei raduni su roccia...
Nelle ultime settimane voi, come altre squadre nazionali, vi siete allenati sulla struttura di Campitello. Quanto è importante questo “test” sul campo di gara?
Importantissimo. Questi allenamenti sono i più specifici e utili, per prendere confidenza con la struttura, i suoi profili e immaginarsi quello che si troverà in gara. Come federazione abbiamo investito per questo in prese da gara. Vivere e conoscere quelle sensazioni per trovarsi pronti e adattarsi velocemente in gara. Veramente una bella occasione. A Camiptello siamo a 1500 metri. Per adattarci abbiamo fatto degli allenamenti in quota.
È presto forse per pensare alle Olimpiadi - attualmente siete giustamente concentrati su questi europei - ma Tokyo 2020 è dietro l’angolo… su cosa stai puntando per arrivare al traguardo nel migliore dei modi, cioè con qualche azzurro in gara?
Siamo reduci da un primo incontro al centro di preparazione olimpica CONI di Roma e un secondo incontro si svolgerà in luglio ad Arco nel Centro Federale, sotto la guida di Pietro Pozza che si occupa del progetto olimpico. L’olimpiade è una svolta. Comporta un forte cambiamento: innanzi tutto gli atleti devono entrare nell’ottica del format olimpico. Ogni atleta entro quest’anno deve capire se è interessato e motivato a mettersi in gioco per questa grande opportunità. Tappa importante sono i Campionati Giovanili a Innsbruck il prossimo Settembre 2017 ed i Mondiali Giovanili 2018 a Buenos Aires, dove accederanno massimo due atleti a nazione delle annate 2000/2001, la categoria dove l’Italia è ai massimi livelli. Bisogna lavorare sulla versatilità, velocità d’azione, ritmo e forza.
So che è difficile se non impossibile ma se hai voglia di sbilanciarti… ci fai qualche prognostico su chi sono gli avversari da tenere come riferimento?
In primis Adam Ondra che ha vinto tre titoli Mondiali, ma non è mai riuscito a vincere un Europeo. Poi ci sono i grandi Skofic (SLO), Desgranges (FRA), Supper (FRA), Halenke (D). Nelle donne la Garnbret (SLO), Verhoeven (BEL), Kim (KOR), Markovic (SLO). Nella Speed Dzienski (POL), Alipourshenazandifar (IRI), Kokorin (RUS), Mawen (FRA); nelle donne Kaplina (RUS), Jaubert (FRA), Buczek(POL).
Sempre sugli Europei, cosa ti auguri in generale per questi Campionati?
Mi auguro che lo spirto solidale e amichevole che caratterizza da sempre il mondo dell’arrampicata sportiva rimanga e infine che il tempo dia una mano agli organizzatori che dopo tanto lavoro e impegno possano raccogliere i frutti.
E cosa ti auguri invece per la nazionale azzurra?
Alla nazionale azzurra auguro che possa rendere in gara come in allenamento per far vedere quanto vale.
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