Alpin Cup: la finale di Rabenstein
Sabato scorso a Rabenstein in Val Passiria l’Alpin Cup 2008 ha concluso il suo tour con la terza e ultima tappa vinta da dai russi Maxim Tomilov e Maria Tolokonina. La vittoria finale della Coppa italiana dell’arrampicata su ghiaccio è andata a Florian Riegler ed Angelika Rainer
1 / 12
Mauro Rizzi
Stefano Pichi
Dopo le manche di Caldonazzo e Monguelfo si è conclusa a Rabenstain (Bz) la corsa in tre tappe dell’Alpin Cup. Un tour - ormai un classico dell’italica arrampicata con piccozze e ramponi - che continua ad essere banco di prova per nuovi e “vecchi” adepti di queste (giovanissime) competizioni.
A Rabenstain s’è riproposta, come del resto a Monguelfo, la partecipazione straordinaria del “pacchetto del ghiaccio” della nazionale russa che non ha mancato di centrare il bis sul gradino più alto del podio con Maxim Tomilov e Maria Tolokonina, ma anche il 2° posto con un Eugeny Krivosheisev, finalmente all’altezza della sua meritata fama dopo l’opaca prova nella Coppa del Mondo di Daone e nella tappa di Monguelfo dell’Alpin Cup.
Va segnalata poi l’assenza del triestino Bubu Bole (storico dominatore della Coppa) e, soprattutto, del fassano Mario Prinoth grande vincitore a Monguelfo davanti allo squadrone russo. In loro vece c’ha pensato Mauro Rizzi a cogliere un bel 3° posto precedendo Florian Riegler. Mentre, in gara femminile, è stata la bolzanina Barbara Zwerger a cogliere una grande gara salendo sul 2° gradino del podio davanti alla meranese Angelica Rainer.
Alla fine la classifica generale sulle tre tappe premia giustamente Angelica Rainer che con 2 vittorie e questo 3° posto centra per la seconda volta consecutiva la vittoria del Trofeo. In campo maschile invece, la Coppa è andata a Florian Riegler con una vittoria e due quarti posti.
Ma veniamo al dettaglio della gara con il consueto report da “dentro la gara” di Silvia Cian.
Dentro la gara - Rabenstain
di Silvia Cian
“Diventata tappa fissa negli ultimi campionati, Rabenstein ha nuovamente accolto, con il calore e l’ospitalità di sempre, i quaranta concorrenti intervenuti per questa ultima e determinante prova. Complice la fortunata ed auspicata presenza di ghiaccio di quest’anno, i tracciatori hanno potuto inserire alcune novità nei percorsi in modo da avvicinarsi maggiormente ai desideri degli atleti.
La maggior parte di loro chiedeva di gareggiare su vie quanto più possibili vicine ad una reale situazione di cascata di ghiaccio. La soluzione ha originato un percorso che forza l’atleta a raggiungere solo alcuni punti obbligatori lasciandolo libero di scegliere la “strada” che preferisce, costringendolo inevitabilmente a cimentarsi sul ghiaccio vergine.
Questo tipo di tracciatura ha diversi effetti positivi: stimola la fantasia dell’atleta, acuisce la sua sensibilità al ghiaccio, differenzia e contraddistingue maggiormente queste prove da quelle di arrampicata sportiva. In ogni caso anche se le vie tracciate per le qualificazioni tengono conto di queste indicazioni, della quantità di atleti e della loro abilità, la selezione è ancora decisa dai percorsi misti dove la forza fisica è decisiva.
Sotto una fitta ma gradevole nevicata, sabato mattina i concorrenti si sono confrontati quindi su quattro percorsi veramente diversi tra loro e a fare da spartiacque, a sorpresa, la via tracciata interamente su ghiaccio alla maniera classica, con le “zone rosa” per intenderci. Qui moltissimi atleti hanno fallito il top a causa di un ristabilimento che richiedeva una buona dose d’equilibrio.
A passare le fasi di qualificazione sono 9 donne e 21 uomini, tra loro i soliti noti e qualche nome nuovo come ad esempio il nativo del luogo Graf Reinhard, il diciassettenne Pfitscher Thomas e Marco Ronchi ottimo scalatore ma con nessuna esperienza di piccozze.
Domenica mattina, illuminati e riscaldati da un caldo sole primaverile, hanno inizio per gli atleti le fasi finali.
Il tracciato maschile comprendeva quattro sezioni straordinariamente “acciaianti” con altrettanti punti di selezione dai quali era difficilissimo svicolare. Vista l’assenza dei fortissimi Mario Prinoth, Mauro Bubu Bole e Raffaele Mercuriali, i pronostici davano per vincitore incontrastato della tappa l’atleta di casa Florian Riegler.
Florian però sbaglia un lancio su ghiaccio a due quarti del percorso e cade e tocca quindi a Mauro Rizzi, in splendida forma, difendere il buon nome degli atleti di casa. Mauro si rivela l’unico in grado di contrastare il russo Maxim Tomilov e l’ucraino Eugeny Krivosheisev.
Il tracciato per la finale donne si sviluppava in due sezioni una su ghiaccio e una su pannello strapiombante. All’apparenza poco atletico ma ricco di movimenti d’equilibrio, unito ad un tempo limite risicato, ha saputo mietere vittime eccellenti come la russa Xsenia Sdohnikova.
I sette minuti concessi per il percorso non sono bastati nemmeno alla minuta russa Maria Tolokonina che raggiunge il Top con una sola picozza, ad un soffio da lei la bravissima Barbara Zwerger e due prese sotto, Angelica Rainer.
L’Alpin Cup chiude i battenti con un bilancio molto positivo in termini di quantità di concorrenti, consenso da parte degli atleti e partecipazione del pubblico. Con questo patrimonio si appresta a dare inizio al circuito Power Dry nella prossima primavera.
Allora arrivederci!
Silvia Cian
Classifica generale maschile Alpin Cup 2008
1 Riegler Florian p260
2 Rizzi Mauro p210
3 Prinoth Mario p180
4 Rivadossi Matteo p141
5 Maistrello Ivo p136
6 Guerzoni Andrea p120
7 Donati Fulvio p111
8 Arici Andrea p96
9 Mercuriali Raffaele p91
10 Bertolla Luca p82
Classifica generale femminile Alpin Cup 2008
1 Reiner Angelika p280
2 Favè Marika p210
3 Zwerger Barbara p180
4 Colussi Claudia p167
5 Cian Silvia p165
6 Curcio Gina p145
7 Grillo Sara p43
8 Simoni Annamaria p 40
9 Morandi Daria p37
Classifica Maschile Rabenstein
1 Tomilov Maxim
2 Krivosheisev Eugeny
3 Rizzi Mauro
4 Riegler Florian
5 Alexej Dengin
6 Arici Andrea
7 Melnikov Mikhail
8 Maistrello Ivo
9 Rivadossi Matteo
10 Donati Fulvio
11 Alexej Tomilov
12 Guerzoni Andrea
13 Ronchi Marco
14 Curzel Giovanni
15 Huber Markus
16 Lazzeri Francesco
17 Bertolla Luca
18 Stucchi Silvestro
19 Pfitscher Thomas
20 Graf Reinhard
21 Giovannella Efrem
22 Lanthaler Martin
23 Cucco Gianni
24 Jereb Diego
25 Damioli Alberto
26 Telch Patrizio
27 Bombardella Luca
28 Stockner Michael
29 Lamb Robert
Classifica Femminile Rabenstein
1 Tolokonina Maria
2 Zwerger Barbara
3 Rainer Angelika
4 Favè Marica
5 Cian Silvia
6 Filippova Marjan
7 Colussi Claudia
8 Curcio Gina
9 Sdohnikova Ksenia
A Rabenstain s’è riproposta, come del resto a Monguelfo, la partecipazione straordinaria del “pacchetto del ghiaccio” della nazionale russa che non ha mancato di centrare il bis sul gradino più alto del podio con Maxim Tomilov e Maria Tolokonina, ma anche il 2° posto con un Eugeny Krivosheisev, finalmente all’altezza della sua meritata fama dopo l’opaca prova nella Coppa del Mondo di Daone e nella tappa di Monguelfo dell’Alpin Cup.
Va segnalata poi l’assenza del triestino Bubu Bole (storico dominatore della Coppa) e, soprattutto, del fassano Mario Prinoth grande vincitore a Monguelfo davanti allo squadrone russo. In loro vece c’ha pensato Mauro Rizzi a cogliere un bel 3° posto precedendo Florian Riegler. Mentre, in gara femminile, è stata la bolzanina Barbara Zwerger a cogliere una grande gara salendo sul 2° gradino del podio davanti alla meranese Angelica Rainer.
Alla fine la classifica generale sulle tre tappe premia giustamente Angelica Rainer che con 2 vittorie e questo 3° posto centra per la seconda volta consecutiva la vittoria del Trofeo. In campo maschile invece, la Coppa è andata a Florian Riegler con una vittoria e due quarti posti.
Ma veniamo al dettaglio della gara con il consueto report da “dentro la gara” di Silvia Cian.
Dentro la gara - Rabenstain
di Silvia Cian
“Diventata tappa fissa negli ultimi campionati, Rabenstein ha nuovamente accolto, con il calore e l’ospitalità di sempre, i quaranta concorrenti intervenuti per questa ultima e determinante prova. Complice la fortunata ed auspicata presenza di ghiaccio di quest’anno, i tracciatori hanno potuto inserire alcune novità nei percorsi in modo da avvicinarsi maggiormente ai desideri degli atleti.
La maggior parte di loro chiedeva di gareggiare su vie quanto più possibili vicine ad una reale situazione di cascata di ghiaccio. La soluzione ha originato un percorso che forza l’atleta a raggiungere solo alcuni punti obbligatori lasciandolo libero di scegliere la “strada” che preferisce, costringendolo inevitabilmente a cimentarsi sul ghiaccio vergine.
Questo tipo di tracciatura ha diversi effetti positivi: stimola la fantasia dell’atleta, acuisce la sua sensibilità al ghiaccio, differenzia e contraddistingue maggiormente queste prove da quelle di arrampicata sportiva. In ogni caso anche se le vie tracciate per le qualificazioni tengono conto di queste indicazioni, della quantità di atleti e della loro abilità, la selezione è ancora decisa dai percorsi misti dove la forza fisica è decisiva.
Sotto una fitta ma gradevole nevicata, sabato mattina i concorrenti si sono confrontati quindi su quattro percorsi veramente diversi tra loro e a fare da spartiacque, a sorpresa, la via tracciata interamente su ghiaccio alla maniera classica, con le “zone rosa” per intenderci. Qui moltissimi atleti hanno fallito il top a causa di un ristabilimento che richiedeva una buona dose d’equilibrio.
A passare le fasi di qualificazione sono 9 donne e 21 uomini, tra loro i soliti noti e qualche nome nuovo come ad esempio il nativo del luogo Graf Reinhard, il diciassettenne Pfitscher Thomas e Marco Ronchi ottimo scalatore ma con nessuna esperienza di piccozze.
Domenica mattina, illuminati e riscaldati da un caldo sole primaverile, hanno inizio per gli atleti le fasi finali.
Il tracciato maschile comprendeva quattro sezioni straordinariamente “acciaianti” con altrettanti punti di selezione dai quali era difficilissimo svicolare. Vista l’assenza dei fortissimi Mario Prinoth, Mauro Bubu Bole e Raffaele Mercuriali, i pronostici davano per vincitore incontrastato della tappa l’atleta di casa Florian Riegler.
Florian però sbaglia un lancio su ghiaccio a due quarti del percorso e cade e tocca quindi a Mauro Rizzi, in splendida forma, difendere il buon nome degli atleti di casa. Mauro si rivela l’unico in grado di contrastare il russo Maxim Tomilov e l’ucraino Eugeny Krivosheisev.
Il tracciato per la finale donne si sviluppava in due sezioni una su ghiaccio e una su pannello strapiombante. All’apparenza poco atletico ma ricco di movimenti d’equilibrio, unito ad un tempo limite risicato, ha saputo mietere vittime eccellenti come la russa Xsenia Sdohnikova.
I sette minuti concessi per il percorso non sono bastati nemmeno alla minuta russa Maria Tolokonina che raggiunge il Top con una sola picozza, ad un soffio da lei la bravissima Barbara Zwerger e due prese sotto, Angelica Rainer.
L’Alpin Cup chiude i battenti con un bilancio molto positivo in termini di quantità di concorrenti, consenso da parte degli atleti e partecipazione del pubblico. Con questo patrimonio si appresta a dare inizio al circuito Power Dry nella prossima primavera.
Allora arrivederci!
Silvia Cian
Classifica generale maschile Alpin Cup 2008
1 Riegler Florian p260
2 Rizzi Mauro p210
3 Prinoth Mario p180
4 Rivadossi Matteo p141
5 Maistrello Ivo p136
6 Guerzoni Andrea p120
7 Donati Fulvio p111
8 Arici Andrea p96
9 Mercuriali Raffaele p91
10 Bertolla Luca p82
Classifica generale femminile Alpin Cup 2008
1 Reiner Angelika p280
2 Favè Marika p210
3 Zwerger Barbara p180
4 Colussi Claudia p167
5 Cian Silvia p165
6 Curcio Gina p145
7 Grillo Sara p43
8 Simoni Annamaria p 40
9 Morandi Daria p37
Classifica Maschile Rabenstein
1 Tomilov Maxim
2 Krivosheisev Eugeny
3 Rizzi Mauro
4 Riegler Florian
5 Alexej Dengin
6 Arici Andrea
7 Melnikov Mikhail
8 Maistrello Ivo
9 Rivadossi Matteo
10 Donati Fulvio
11 Alexej Tomilov
12 Guerzoni Andrea
13 Ronchi Marco
14 Curzel Giovanni
15 Huber Markus
16 Lazzeri Francesco
17 Bertolla Luca
18 Stucchi Silvestro
19 Pfitscher Thomas
20 Graf Reinhard
21 Giovannella Efrem
22 Lanthaler Martin
23 Cucco Gianni
24 Jereb Diego
25 Damioli Alberto
26 Telch Patrizio
27 Bombardella Luca
28 Stockner Michael
29 Lamb Robert
Classifica Femminile Rabenstein
1 Tolokonina Maria
2 Zwerger Barbara
3 Rainer Angelika
4 Favè Marica
5 Cian Silvia
6 Filippova Marjan
7 Colussi Claudia
8 Curcio Gina
9 Sdohnikova Ksenia
Note:
Planetmountain | |
arch. news Alpin Cup | |
www | |
www.icepassion.org |
Ultime news
Expo / News
Expo / Prodotti
Imbracatura regolabile a tre fibbie per l’arrampicata in montagna, le grandi pareti e le vie di ghiaccio e misto.
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Giacca da montagna leggera minimalista
Scarpone da montagna da donna pensato per il trekking, l’escursionismo e il backpacking.
Rampone a 10 punte in acciaio per alpinismo classico.
Scarpette arrampicata per bouldering e per scalare in palestra.