7° Trofeo Kima

Il 26/08, si correré la 7a edizione del Tofeo Kima, maratona d’alta quota di 48 km e 203 m., che collega i rifugi della Val Masino.
Kima d’agosto, per la settima volta. Il 26 agosto si correrà il 7° Trofeo Kima: maratona d’alta quota di 48 chilometri e 203 metri. Il Trofeo – che ha un sottotitolo particolarmente indovinato: la grande corsa sul sentiero Roma – è dedicato alla guida alpina Pierangelo Marchetti, Kima per gli amici, scomparso l’8 luglio 1994 durante una missione di soccorso in montagna.

La Val Masino, lì è domiciliato il Kima, ha tre caratteristiche suggestive: la prima è "il luogo selvaggio e più insopportabilmente bello che io conosca", questo il giudizio di Antonio Boscacci su Internet (per leggere il testo integrale serve un motore di ricera – Google è davvero raccomandabile – e digitare: boscacci sentiero roma).

La seconda è il sentiero Roma, celebre alta via che dal 1928 collega i rifugi della Val Masino. Per facilitare l'accesso alle montagne di questa valle il Cai di Milano, alla fine dell’ottocento, costruì dei ricoveri per alpinisti. "Sorsero così le prime capanne alpine – dice ancora Boscacci, sempre in linea dal web –: la capanna Cecilia (l'attuale capanna Ponti), la capanna Badile (poi Gianetti), la capanna Allievi (ora Allievi-Bonacossa) e il rifugio Omnio. In verità c’era un’altra capanna che ormai più nessuno ricorda ed era la piccola ma bella capanna Ferrario, costruita in Val Torrone e distrutta da una valanga nel 1935".

L’ultima è il Kima, una manifestazione che negli ultimi anni ha attratto più di 15 mila spettatori.

La grande corsa sul sentiero Roma comincia e finisce a Filorera, a 850 metri. Sette i passi da valicare (la bocchetta Roma e i passi Cameraccio, Val Torrone, Averta, Qualido, Camerozzo e Barbacan); tutti superano i 2500 metri di quota e, uno dopo l’altro, sollevano il sentiero facendo lievitare i metri da salire a 3650. Che poi andranno scesi.

L’albo d’oro. Prima quello femminile. Bruna Fanetti e Alexia Zuberer vinsero la prima edizione (ex aequo) nel 1995. Morena Paieri (formidabile atleta chiavennasca) conquistò il Kima per quattro edizioni consecutive: ’96, ’97, ’98 e ’99. L’anno scorso ha vinto Gloriana Pellissier – la Paieri aveva dato forfait per diventare mamma – stabilendo anche il nuovo record della gara: 7h 48’ 27’’.
Albo d’oro maschile. Fabio Meraldi (classe 1965 e skyrunner per antonomasia) vinse il Kima nel ’95; Cheto Biavaschi arrivò primo nel ’96, quindi Mauro Gatta si aggiudicò il Trofeo nel ’97, ’98 e ’99. Gatta nel ’98 stabilì anche il record della corsa (5h 49’ 10’’).

Kima 2000, edizione leggendaria a cui devo dedicare almeno quattro righe. L’anno scorso al Camerozzo Fabio Meraldi provò a fare il vuoto ma Mario Poletti (classe 1969, maratoneta di pianura da poco iniziato alla quota) gli rimase incollato. Così Meraldi e Poletti valicarono insieme il Barbacan, l’ultimo passo. Al Rifugio Omnio (ultimo rilievo cronometrato) la gara non è risolta: Meraldi e Poletti erano ancora uniti. I due picchiarono sui Bagni di Masino gomito a gomito ed planarono a S. Martino assieme. Correndo verso Filorera uno avrebbe potuto provare a staccare l’altro. Nessuno dei due lo fece. Meraldi e Poletti tagliarono il traguardo insieme, tenendosi per mano, dopo 6 ore e 13 secondi. E il Kima incassò la sua seconda vittoria ex aequo.

Il Kima 2001 è, come sempre, tutto da correre e tutto da scrivere.

di Luca Ferrario


Tofeo Kima 2000: news PlanetMountain


26 agosto
7° Trofeo Kima

Maratona d’alta quota di 48 km e 203 m.




Trofeo Kima 2000. Meraldi e Poletti salgono al passo Barbacan. (arch. Luca Ferrario)




Trofeo Kima 2000. Due maratoneti transitano al rifugio Omnio. (arch. Luca Ferrario)



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