Wafaa Amer pacifica su Hyaena, storico test di Andrea Gallo a Finale
Hyaena non ha bisogno di presentazioni, lo dice giustamente la 22enne Wafaa Amer. Ma due righe, per chi magari non conosce ancora l’importanza di questa via, sono dovute: si tratta della linea liberata all’Alveare di Monte Sordo nel dicembre del 1986 da Andrea Gallo che, all’epoca 22enne anche lui e con pochi altri riferimenti concreti visto che l’arrampicata sportiva era ancora nella sua fase embrionale, aveva gradato la via 8a+/8b. Le difficoltà erano state ritoccate verso l’alto l’anno successivo dal climber austriaco Gerhard Hörhager, ma quello che conta non è il grado in sé di 8b/8b+, bensì ciò che questa linea con il famoso incrocio rappresenta: una delle vie simbolo dell’alta difficoltà degli anni ’80, un sogno diventato realtà per pochi. Ancora oggi infatti non fioccano le ripetizioni, e solo all’inizio anno una bravissima Giorgia Tesio si era aggiudicata la prima femminile. Adesso, dopo esserne andata vicina mesi fa, anche Wafaa Amer ha salito questo importante pezzo di storia. Egiziana di nascita ma in Italia da quando ha 9 anni, le parole del suo raconto sono indicative dello spessore di questa via.
HYÆNA
Hyæna è una di quelle linee che sicuramente in quanto a storia e bellezza non ha bisogno di presentazioni. Quando un anno fa arrivai all'Alveare per la prima volta i miei occhi caddero immediatamente su questa striscia di roccia grigia e compatta in mezzo "all’Alveare", una grande erosione su cui non è possibile scalare ma che mette in risalto la straordinarietà di questa via.
Pensai fin da subito: "Questa è la mia via, no anzi questa è LA VIA!", così iniziai a provarla. Arrivai a cadere nel secondo blocco in alto quando ormai la stagione era giunta al termine, decisi allora di aspettare.
Andrea mi raccontò che scelse il nome del tiro in parte ispirandosi all'album dei Siouxsie and the Banshees dell'84 e in parte perché lui e un suo amico, causa le diete ferree di quel periodo, assomigliavano in tutto e per tutto a due iene. A me questo nome ha sempre fatto pensare che per poterla salire avrei dovuto essere cattiva e determinata, come si dice "una iena"!
È così che lunedì 10/12, in compagnia di Alessandro Zeni, sono riuscita a portare la corda in catena e realizzare questo mio grande sogno, al primo giro della giornata. Ricordo che la mia salita era accompagnata in sottofondo da una musica africana Egypt 80 Fela Kuti, sentivo la musica scorrermi letteralmente nelle vene!
C’è da dire che quella giornata non era iniziata nei migliori dei modi tanto che non volevo addirittura più andare a provare il tiro! Nonostante tutto le energie negative si sono presto trasformate in energie positive riuscendo a portarmi a casa questo pezzo di storia dell'arrampicata finalese.
Le emozioni sono state talmente intense che mentre scalavo la placca finale mi veniva da piangere. Sono molto felice di essere riuscita ancora una volta a superarmi e spero che in futuro ci siano molte altre soddisfazioni come questa, che fanno del mondo della scalata qualcosa che per me è motivo di vita!
Un grazie speciale alla mia seconda famiglia Raffa e il Bandito per il supporto morale, al mio amico Renato Delfino per tutta la pazienza e la buona scuola di scalata, a Lorenzo Fornaro senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile, ed al mio amico Ale Zeni per il supporto la buona compagnia e la sicura.
Infine un grazie immenso ai miei sponsor E9 e Wild Climb
Wafaa Amer
Link: FB Wafaa Amer