Sopra il teatro. Nuova via in Val Gadena per Alessio Roverato e Angela Carraro
Alessio Roverato e Angela Carraro, in varie giornate di arrampicata ripartite tra agosto 2012 e settembre 2013, hanno aperto Sopra il teatro (7c max, 7a obbl, 280m), nuova via sulla parete est della Val Gadena (Valsugana, Vicenza).
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Alessio Roverato su L4 di Sopra il teatro - Val Gadena
Gianni Bavaresco
Ancora loro. E ancora sulla bella parete Est della Val Gadena. Dopo la "La gioia nel silenzio" e "Cara", Alessio Roverato e Angela Carraro ritornano nella "loro" parete appartata e solitaria ma assolutamente evidente per quanti, dalla Valsugana, entrano in Valgadena. 300 metri di parete dove in varie giornate hanno aperto circa 40 metri a destra della prima, anche questa loro terza via. Sopra il teatro, la nuova nata, ha difficoltà massima di 7c mentre l'obbligatorio raggiunge il 7a. E' una salita "simpatica e divertente, con roccia buona, fatta eccezione per qualche breve tratto" ci spiega Alessio Roverato. Ma ci racconta anche di un piccolo "episodio" che gli è accaduto in apertura... tutto da leggere!
SOPRA IL TEATRO di Alessio Roverato
...Ormai è da diverse ore che siamo in parete e la stanchezza si fa sentire, anche a causa di una brutta settimana al lavoro.
Sono in resting sull'ultimo spit piantato e di fronte a me ci sono quattro metri di placca verticale abbastanza liscia: sopra questi si scorge un lungo piattone orizzontale al centro del quale spunta un piccolo arbusto.
Continuo ad osservare la lunga sporgenza orizzontale e ho poca voglia di staccarmi dallo spit, ma alla fine mi faccio forza: inizio subito a fare una rapida selezione delle prese disponibili e le divido subito tra quelle tenibili e quelle intenibili.
Mi alzo un po' ma quando vedo che ho poche speranze di continuare una frase mi esce spontanea dalla bocca: Angy tieni che vengo! ...così tutto si risolve solo con qualche metro di volo. Questo per due o tre volte.
Poi finalmente riesco a trovare il modo per arrivare ad un buon verticale molto alto, lo afferro, mi comprimo spalmando i piedi su dei brutti appoggi e sparo in alto fino ad arrivare con il braccio completamente disteso alla tanto agognata sporgenza che ovviamente è molto sporca. In qualche modo la afferro anche con l'altra mano ritrovandomi così aggrappato al piattone con i piedi in spalmo e gli avambracci ampiamente in riserva.
Sei metri sotto di me una cengia poco accogliente sulla quale non vorrei ritrovarmi in brevissimo tempo; davanti alla mia faccia ho il piccolo arbusto che vedevo da sotto. Non ho il tempo di prendere i cliff perché la mano che rimarrebbe aggrappata alla roccia non avrebbe autonomia sufficiente, così con timore afferro quella specie di rametto spesso poco più di un centimetro che si trova sopra di me. Incredibilmente non si spezza.
Nel frattempo le formiche che hanno ben pensato di farsi la loro casa proprio vicino alle radici della piccola pianta mi stanno correndo giù per le braccia arrivando fino al collo e ad ogni mio movimento mordono tutte assieme cercando di difendere il loro rifugio.
In qualche modo cerco di soffiarle via ma con scarsi risultati. Continuano ad arrecarmi un doloroso fastidio a cui mi è difficile rimanere indifferente. E, ancora nel frattempo, le imprecazioni cadono come le foglie in questo periodo dell’anno.
Sghiso qualche secondo, dopodiché afferro un kevlar e lo passo attorno alla minuscola pianta cercando il più possibile di tenerlo vicino alla base: facendo uno sforzo di volontà ci carico sopra il mio peso molto lentamente... Non so come ma tiene... Mi accorgo che sto trattenendo il fiato dalla paura. Cercando di non fare movimenti bruschi afferro il cliff adatto e mi ci appendo sopra con sollievo. Ora con tranquillità pianto lo spit.
Poco dopo Angela mi confesserà: "Guardandoti ho fatto fatica a trattenermi dal ridere ma poi ho pensato alla tua situazione..."
Ringrazio di cuore Angela che si offre sempre volontaria a seguirmi in queste piccole avventure.
Alessio Roverato
Alessio Roverato ringrazia: SCARPA, Montura e Climbing Technology per il supporto tecnico,
Gianni Bavaresco per le foto.
SCHEDA: Sopra il teatro, Val Gadena, Valsugana
SOPRA IL TEATRO di Alessio Roverato
...Ormai è da diverse ore che siamo in parete e la stanchezza si fa sentire, anche a causa di una brutta settimana al lavoro.
Sono in resting sull'ultimo spit piantato e di fronte a me ci sono quattro metri di placca verticale abbastanza liscia: sopra questi si scorge un lungo piattone orizzontale al centro del quale spunta un piccolo arbusto.
Continuo ad osservare la lunga sporgenza orizzontale e ho poca voglia di staccarmi dallo spit, ma alla fine mi faccio forza: inizio subito a fare una rapida selezione delle prese disponibili e le divido subito tra quelle tenibili e quelle intenibili.
Mi alzo un po' ma quando vedo che ho poche speranze di continuare una frase mi esce spontanea dalla bocca: Angy tieni che vengo! ...così tutto si risolve solo con qualche metro di volo. Questo per due o tre volte.
Poi finalmente riesco a trovare il modo per arrivare ad un buon verticale molto alto, lo afferro, mi comprimo spalmando i piedi su dei brutti appoggi e sparo in alto fino ad arrivare con il braccio completamente disteso alla tanto agognata sporgenza che ovviamente è molto sporca. In qualche modo la afferro anche con l'altra mano ritrovandomi così aggrappato al piattone con i piedi in spalmo e gli avambracci ampiamente in riserva.
Sei metri sotto di me una cengia poco accogliente sulla quale non vorrei ritrovarmi in brevissimo tempo; davanti alla mia faccia ho il piccolo arbusto che vedevo da sotto. Non ho il tempo di prendere i cliff perché la mano che rimarrebbe aggrappata alla roccia non avrebbe autonomia sufficiente, così con timore afferro quella specie di rametto spesso poco più di un centimetro che si trova sopra di me. Incredibilmente non si spezza.
Nel frattempo le formiche che hanno ben pensato di farsi la loro casa proprio vicino alle radici della piccola pianta mi stanno correndo giù per le braccia arrivando fino al collo e ad ogni mio movimento mordono tutte assieme cercando di difendere il loro rifugio.
In qualche modo cerco di soffiarle via ma con scarsi risultati. Continuano ad arrecarmi un doloroso fastidio a cui mi è difficile rimanere indifferente. E, ancora nel frattempo, le imprecazioni cadono come le foglie in questo periodo dell’anno.
Sghiso qualche secondo, dopodiché afferro un kevlar e lo passo attorno alla minuscola pianta cercando il più possibile di tenerlo vicino alla base: facendo uno sforzo di volontà ci carico sopra il mio peso molto lentamente... Non so come ma tiene... Mi accorgo che sto trattenendo il fiato dalla paura. Cercando di non fare movimenti bruschi afferro il cliff adatto e mi ci appendo sopra con sollievo. Ora con tranquillità pianto lo spit.
Poco dopo Angela mi confesserà: "Guardandoti ho fatto fatica a trattenermi dal ridere ma poi ho pensato alla tua situazione..."
Ringrazio di cuore Angela che si offre sempre volontaria a seguirmi in queste piccole avventure.
Alessio Roverato
Alessio Roverato ringrazia: SCARPA, Montura e Climbing Technology per il supporto tecnico,
Gianni Bavaresco per le foto.
SCHEDA: Sopra il teatro, Val Gadena, Valsugana
Note:
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