San Lorenzo di Soave, un'arrampicata lunga 20 anni
20 anni fa è nata la palestra di roccia di San Lorenzo di Soave (Verona). Mario Brighente racconta la sua nascita e il suo sviluppo durante questi due decenni.
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In arrampicata a San Lorenzo di Soave (VR)
archivio Manuel Leorato
Il 21 giugno di quest'anno, per festeggiare i vent'anni del primo spit piantato fra le sue pareti, è stata presentata la nuova guida della palestra di Soave, che raccoglie la sua storia e la descrizione di tutti gli itinerari. Era l’anno 1994 quando, dopo un'ispezione fatta insieme a Franco Castagna, si è vista l’opportunità di attrezzare a palestra di roccia l’area di una ex cava nel comune di Soave (Verona), dismessa dalla fine dell’ultima guerra mondiale. Già conosciuta da alcuni arrampicatori della zona, essa veniva frequentata calandosi dall’alto. A questo proposito sono ancora visibili tracce di ancoraggi che risalgono sicuramente agli anni '80. A detta di alcuni anche Franco Solero, della scuola G. Priarolo di Verona, alpinista originario del Comelico, residente a Soave e socio della sezione CAI di San Bonifacio, ha usato queste parete per allenarsi.
Lo stimolo maggiore per realizzare con entusiasmo questo progetto di una nuova palestra di roccia è stato l'idea di far nascere un gruppo rocciatori in seno al CAI della stessa sezione di San Bonifacio. Avere l’occasione di allenarsi vicino a casa, creare un sicuro punto di incontro e non ultimo la curiosità di creare nuovi itinerari su roccia, tutto questo è servito da molla propulsiva per partire con il lavoro.
Il gruppo iniziale è composto da persone che hanno maturato la loro esperienza in montagna, che formano un gruppo ben affiatato in grado di coinvolgere tanti altri arrampicatori locali. Vi fanno parte, oltre a Brighente e Castagna, Paola Bottegal, Giuseppe Adami e Giorgio Roncolato, Simone Turato e un gruppetto di appassionati di Legnago.
Un discreto numero di appassionati di varia provenienza geografica, dal dicembre del 1994 sino a inizio primavera '95, quasi tutti i sabati, con il sole e con la pioggia, si è dedicato quindi a questa iniziativa, in parete e nel tracciare i sentieri. La palestra di roccia, con i suoi sentieri e le prime vie, cominciava a prendere forma. La Mario-Maria e l’Ape sono state le prime vie della parete nera, logiche e molto lavorate; subito dopo cede il Diedro, diventando anch'esso una gran classica del luogo. Con Ciao '94 si incomincia a curiosare sulle Placche Solari, e anche in questo caso sono le vie dal percorso più logico le prime a cedere sotto i colpi dell'entusiasmo: via del Pico e via Primavera e la poco frequentata via Paola, un traverso che va a trovare gli appigli più grossi della parete.
Ricordo con nostalgia la lotta impegnata per l’apertura di Caffè Express, in una giornata brutta e piovosa; impegno mitigato solamente dal profumo intenso del caffè apparso miracolosamente da un termos. Anche la zona dei tetti è diventata subito di interesse strategico, vuoi per i bei traversi possibili in basso o ancora per le facili vie che offrono l’opportunità ad un veloce riscaldamento. Insomma, una ventina di itinerari in poco tempo è già tracciata e da questo momento l’area diventa una vera palestra di roccia.
Entusiasmo e amicizia sono alla base di questa iniziativa, condivisa anche da amici estranei all’arrampicata, che hanno fatto sentire la loro presenza in varie forme, in particolare con sempre apprezzate iniziative culinarie. E finalmente il giorno 15 maggio 1995 il direttivo della sezione del CAI di San Bonifacio approva la nascita del gruppo rocciatori, che prende il nome di GRGB, Gruppo Rocciatori Giancarlo Biasin. Il nuovo gruppo ha nel proprio regolamento la cura e manutenzione della struttura di Soave.
Sicuramente gli anni successivi alla nascita della palestra e del gruppo rocciatori sono stati il periodo più intenso ed entusiasmante, che ha visto il succedersi di numerose iniziative, anche con il coinvolgimento di ragazzi che si sono avvicinati a questa attività proprio in occasione di un incontro più o meno casuale questo strambo gruppo. Ma tutta la preparazione fisica e tecnica che intanto ci si stava guadagnando proprio grazie alla palestra sarebbe poi sfociata anche in una grandiosa attività alpinistica in montagna, che ha saldato ancor di più le tante amicizie nate tra le pareti di questo curioso sito.
È di questo periodo l’ingresso in campo di tre giovani ragazzi che per entusiasmo e impegno non hanno uguali nel periodo. Si tratta di Maurizio Gambarin, piovuto dal cielo in palestra, Giovanni Bonomo uscito dall’alpinismo giovanile di San Bonifacio e Nico Rizzotto. Grandissima l’attività successiva promossa dai tre, che viene successivamente premiata con il premio Biasin a Giovanni, anno 2001, e a Maurizio, anno 2002. Ai tre in seguito si aggiunge Cristian Castagnedi, anche lui Biasin anno 2006.
Con il tempo è cresciuto il numero delle vie, sino ad arrivare alla saturazione delle possibilità o almeno delle linee più logiche, e oggi, grazie a un lavoro intenso e per certi aspetti impressionante, questa volta di pochi, sono tornate in luce delle belle zone di arrampicata strappate di nuovo con decisione al bosco verticale. Una di queste zone, in particolare la Conca, attrezzata nel 2007, ha il pregio di offrire un buon numero di salite facili, adatte a neofiti e all’attività dei ragazzi dell’alpinismo giovanile.
Ma la palestra non ha ancora finito di stupire e ha regalato due interessanti e didattici percorsi ferrati, adatti a far scuola sull’uso delle protezioni e della progressione in sicurezza. Nel 2009 tocca infine alla zona di Mare-Mare ricevere una visita di cortesia, che vede nascere ancora degli interessanti nuovi itinerari. Sempre dello stesso periodo sono Orco el Gal e El Brontolo, due brevi ma curiosi percorsi su leggero strapiombo.
L’attività del gruppo rocciatori nel frattempo si è notevolmente rallentata e nuove facce frequentano la palestra. Sono ragazzi provenienti dai paesi vicini, che vedono nella comodità di accesso una bella opportunità, complice anche la notevole bellezza ambientale del luogo.
La palestra di roccia di Soave continua ad essere un punto di riferimento per l'allenamento all’aperto e in alcuni giorni dell’anno si riempie delle grida gioiose dei ragazzi dell’alpinismo giovanile del CAI di San Bonifacio e di altre sezioni: è una struttura che si presta molto bene in particolare a questa attività.
Lo stimolo maggiore per realizzare con entusiasmo questo progetto di una nuova palestra di roccia è stato l'idea di far nascere un gruppo rocciatori in seno al CAI della stessa sezione di San Bonifacio. Avere l’occasione di allenarsi vicino a casa, creare un sicuro punto di incontro e non ultimo la curiosità di creare nuovi itinerari su roccia, tutto questo è servito da molla propulsiva per partire con il lavoro.
Il gruppo iniziale è composto da persone che hanno maturato la loro esperienza in montagna, che formano un gruppo ben affiatato in grado di coinvolgere tanti altri arrampicatori locali. Vi fanno parte, oltre a Brighente e Castagna, Paola Bottegal, Giuseppe Adami e Giorgio Roncolato, Simone Turato e un gruppetto di appassionati di Legnago.
Un discreto numero di appassionati di varia provenienza geografica, dal dicembre del 1994 sino a inizio primavera '95, quasi tutti i sabati, con il sole e con la pioggia, si è dedicato quindi a questa iniziativa, in parete e nel tracciare i sentieri. La palestra di roccia, con i suoi sentieri e le prime vie, cominciava a prendere forma. La Mario-Maria e l’Ape sono state le prime vie della parete nera, logiche e molto lavorate; subito dopo cede il Diedro, diventando anch'esso una gran classica del luogo. Con Ciao '94 si incomincia a curiosare sulle Placche Solari, e anche in questo caso sono le vie dal percorso più logico le prime a cedere sotto i colpi dell'entusiasmo: via del Pico e via Primavera e la poco frequentata via Paola, un traverso che va a trovare gli appigli più grossi della parete.
Ricordo con nostalgia la lotta impegnata per l’apertura di Caffè Express, in una giornata brutta e piovosa; impegno mitigato solamente dal profumo intenso del caffè apparso miracolosamente da un termos. Anche la zona dei tetti è diventata subito di interesse strategico, vuoi per i bei traversi possibili in basso o ancora per le facili vie che offrono l’opportunità ad un veloce riscaldamento. Insomma, una ventina di itinerari in poco tempo è già tracciata e da questo momento l’area diventa una vera palestra di roccia.
Entusiasmo e amicizia sono alla base di questa iniziativa, condivisa anche da amici estranei all’arrampicata, che hanno fatto sentire la loro presenza in varie forme, in particolare con sempre apprezzate iniziative culinarie. E finalmente il giorno 15 maggio 1995 il direttivo della sezione del CAI di San Bonifacio approva la nascita del gruppo rocciatori, che prende il nome di GRGB, Gruppo Rocciatori Giancarlo Biasin. Il nuovo gruppo ha nel proprio regolamento la cura e manutenzione della struttura di Soave.
Sicuramente gli anni successivi alla nascita della palestra e del gruppo rocciatori sono stati il periodo più intenso ed entusiasmante, che ha visto il succedersi di numerose iniziative, anche con il coinvolgimento di ragazzi che si sono avvicinati a questa attività proprio in occasione di un incontro più o meno casuale questo strambo gruppo. Ma tutta la preparazione fisica e tecnica che intanto ci si stava guadagnando proprio grazie alla palestra sarebbe poi sfociata anche in una grandiosa attività alpinistica in montagna, che ha saldato ancor di più le tante amicizie nate tra le pareti di questo curioso sito.
È di questo periodo l’ingresso in campo di tre giovani ragazzi che per entusiasmo e impegno non hanno uguali nel periodo. Si tratta di Maurizio Gambarin, piovuto dal cielo in palestra, Giovanni Bonomo uscito dall’alpinismo giovanile di San Bonifacio e Nico Rizzotto. Grandissima l’attività successiva promossa dai tre, che viene successivamente premiata con il premio Biasin a Giovanni, anno 2001, e a Maurizio, anno 2002. Ai tre in seguito si aggiunge Cristian Castagnedi, anche lui Biasin anno 2006.
Con il tempo è cresciuto il numero delle vie, sino ad arrivare alla saturazione delle possibilità o almeno delle linee più logiche, e oggi, grazie a un lavoro intenso e per certi aspetti impressionante, questa volta di pochi, sono tornate in luce delle belle zone di arrampicata strappate di nuovo con decisione al bosco verticale. Una di queste zone, in particolare la Conca, attrezzata nel 2007, ha il pregio di offrire un buon numero di salite facili, adatte a neofiti e all’attività dei ragazzi dell’alpinismo giovanile.
Ma la palestra non ha ancora finito di stupire e ha regalato due interessanti e didattici percorsi ferrati, adatti a far scuola sull’uso delle protezioni e della progressione in sicurezza. Nel 2009 tocca infine alla zona di Mare-Mare ricevere una visita di cortesia, che vede nascere ancora degli interessanti nuovi itinerari. Sempre dello stesso periodo sono Orco el Gal e El Brontolo, due brevi ma curiosi percorsi su leggero strapiombo.
L’attività del gruppo rocciatori nel frattempo si è notevolmente rallentata e nuove facce frequentano la palestra. Sono ragazzi provenienti dai paesi vicini, che vedono nella comodità di accesso una bella opportunità, complice anche la notevole bellezza ambientale del luogo.
La palestra di roccia di Soave continua ad essere un punto di riferimento per l'allenamento all’aperto e in alcuni giorni dell’anno si riempie delle grida gioiose dei ragazzi dell’alpinismo giovanile del CAI di San Bonifacio e di altre sezioni: è una struttura che si presta molto bene in particolare a questa attività.
di Mario Brighente
SCHEDA: San Lorenzo di Soave
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