Nuove vie trad sul Garibaldi in Sardegna
Alla fine del 2012 sono nuovamente tornato con Paolo Contini ed ho ripetuto la mia via Top Secret. Nel 1984 avevo superato il primo tiro in A3, mentre nel secondo, una fessura ad incastro di mano superlativa, avevo effettuato dei resting, riuscendo a salirla in libera solo da secondo e gradandola VII+ (6c). Nel 1997 ero ritornato con Luigi Scema ed avevo ripetuto la via. Non avendo altre ripetizioni, avevo pensato (male!) di addolcirla mettendo qualche spit nella fessura, sperando che qualcuno allora si sentisse invogliato a provarla. In quegli anni, ispirati da ciò che si faceva a Chamonix, si pensava di far bene. Nel frattempo il primo tiro (che era rimasto disattrezzato) era stato liberato da Simone Sarti e gradato 6c. Simone è un eccellente arrampicatore ma non ha molta esperienza negli incastri di mano, così la fessura vera e propria era rimasto non liberata. Personalmente, salire coi friend quel tiro, è sempre stato un mio sogno nel cassetto. Forse, mettendo gli spit, avevo cercato di esorcizzarlo. Alla fine di novembre, con Paolo, senza pensarci seriamente, salivo la fessura del secondo tiro in green point, coronando un desiderio covato da anni. Pochi giorni dopo, rimuovevo gli spit e riportavo la fessura come l’avevo aperta, stuccando persino i buchi. Il grado, sembrava ora un buon 6c+, o se volete un 5.11a americano…
Ma come spesso capita, quando si ritorna, si concretizzano nuove possibilità. Così, appena a destra, mi si è visualizzata nella mente una nuova linea. Non riesco a vivere col tarlo nella mente e così, il 29 dicembre (una splendida giornata invernale), con Fabio Erriu, il progetto è diventato realtà. Nonostante il muschio sul granito, sono riuscito a salire a vista i primi due tiri, rispettivamente di 6a e 6c. Una larga fessura di pugno e un esposto traverso su nut piccoli e microfriend. Il terzo tiro, una fessura strapiombante, sembrava ostico, e mi sono dovuto accontentare di fare i movimenti. Successivamente siamo tornati a spazzolare tutta la via, e ci è voluto un’intera giornata da cui ne siamo usciti entrambi con le spalle a pezzi. Poi, in una fredda giornata di gennaio mi è venuto anche il boulder del terzo tiro, un bel 7a+con un passo di 6c+ obbligatorio sorprendente quanto bellissimo.
Qualche giornata più tardi abbiamo aggiunto anche i monotiri trad di Wind Chill e I tempi Cambiano, entrambi di 6b+. Per il Garibaldi sembra quindi profilarsi una terza era: dopo le vie classiche e le vie moderne… ora arriva il clean climbing. Resta da vedere se nell’isola del solare calcare grigio a gocce attecchiranno le rudi fessure ad incastro… Io scommetto di no, ma avete indovinato, lo facciamo apposta a fare i diversi ed andare controcorrente… ☺
GARIBALDI E LE VIE DI MAURIZIO OVIGLIA
Top Secret – 80m – 6c, 6c+ - Prima salita Maurizio Oviglia e Bruno Poddesu, 1984
Un must di fessure dall’inizio alla fine, da non perdere! Portare due serie di friend sino al #4
Musikedda – 80m – 6a, 6c, 7a+ - Prima salita Maurizio Oviglia e Fabio Erriu, 29 dicembre 2012
Via completa e impegnativa, particolarmente nell’ultima lunghezza, dove sembra di fare boulder (ma protetti da un friend!). Due serie di friend, nut e microfriend,
I Tempi Cambiano – 25m – 6b+ - Prima salita Maurizio Oviglia e Fabio Erriu, dicembre 2012
Monotiro con passo obbligatorio. Friend sino al #2
Wind Chill – 25m – 6b+ - Prima salita Maurizio Oviglia e Fabio Erriu, dicembre 2012
Monotiro con fessura svasata. Friend sino al #2
di Maurizio Oviglia