Nemuel Feurle, Jacopo Larcher e Babara Zangerl ripetono Seventh Direction (8c, 220m) in Rätikon

Nemuel Feurle, Jacopo Larcher e Babara Zangerl hanno ripetuto 'Seventh Direction' in Rätikon, Austria. L'8c di 220m sul Drusenfluh è stato liberato nel 2022 da Alex Luger.
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Babara Zangerl ripete 'Seventh Direction' sul Drusenfluh, Rätikon, estate 2024
Jacopo Larcher

Dopo la loro recente ripetizione di The Gift nel Rätikon, la scorsa settimana Babara Zangerl e Jacopo Larcher hanno effettuato la seconda e la terza ripetizione di Seventh Direction. Questa via di 220 metri vanta difficoltà fino a 8c, è stata aperta dal basso nell'arco di cinque anni da Alex Luger sulla parete est del Drusenfluh nel massiccio del Rätikon. Ad anticiparli nell’agosto 2024 era stato Nemuel Feurle con la sua prima ripetizione.

Dopo la salita, che Zangerl ha riassunto come "una delle mie giornate più intense e motivanti che io abbia mai avuto in Rätikon", ha spiegato: "Il 15 agosto, dopo aver completato il nostro progetto The Gift, abbiamo saputo che Nemo aveva chiuso "Seventh Direction", che si trova sulla stessa parete ma circa 50 metri a sinistra. A differenza di The Gift, che ha solo un tiro molto duro (8c) e un altro gradato 8a+, "Seventh Direction" è difficile in ogni sua parte e attraversa la sezione più ripida della parete. Mentre lavoravamo "The Gift" avevamo spesso visto Nemo fare dei grandi voli. Aveva trascorso diversi giorni distribuiti in due estati a provare la linea e alla fine si era aggiudicato la prima ripetizione a fine di agosto.

Dopo la salita di "The Gift", Jacopo ha deciso di unirsi a Nemo per un giorno su "Seventh Direction" per farsi un'idea. Hanno scalato il primo tiro difficile, poi è arrivato un forte temporale che li ha costretti a ritirarsi. Al tentativo successivo mi sono unita a loro. Jacopo e io abbiamo trascorso tre giorni a lavorare tutti i tiri e a trovare soluzioni per le sezioni difficili, traendo grande beneficio dagli sforzi precedenti di Nemo. Aveva lasciato le sue corde fisse e la via era già pulita, con segni di magnesite, e questo rendeva il nostro compito un po' più facile. Dopo tre giorni abbiamo deciso di provare una salita rotpunkt. Con cinque degli otto tiri che vanno dall'8a all'8b+, abbiamo concordato di affrontarla nello stesso modo di "The Gift": uno di noi avrebbe fatto tutti i tiri da primo un giorno e l'altro il giorno successivo. Per decidere chi sarebbe andato per primo abbiamo giocato a sasso-carta-forbici. La fortuna era dalla mia parte e ho vinto, il che significava che toccava a me il giorno dopo.

Il 1° settembre siamo partiti presto a causa di un'alta probabilità di temporali. I primi tre tiri erano facili, ma il primo tiro difficile sulla parte ripida mi ha rubato tutte le energie; non mi ero ancora riscaldata bene e sono riuscita a malapena a salire quel tiro. Avevo le braccia piene di ghisa ed ero esausta già dopo la prima sezione dura dello strapiombo. Dopo un breve riposo, ho continuato, sentendomi più sicura ma ancora nervosa. Ho lottato su un difficile tratto, finendo per cadere appena prima della sosta. Che frustrazione! Jacopo mi ha calato fino in sosta e dopo 45 minuti di pausa, sono ripartita e questa volta ho chiuso il tiro. Ero nuovamente in gioco!

Poi è arrivato il tiro chiave. È stata una lotta enorme, ma in qualche modo ce l'ho fatta e ho moschettonato la catena, rendendomi conto che avevo ancora una piccola possibilità di fare tutta la via quel giorno. Senza molto riposo, spaventata dalle nuvole scure sopra di me, ho spinto sull'acceleratore sul successivo tiro di 8a, arrivando all'ultimo tiro mentre il cielo si faceva sempre più nero. Ho chiesto a Jacopo se poteva risalire con i jumar invece di arrampicare per risparmiare tempo, poiché sentivamo i tuoni avvicinarsi.

Di nuovo, senza il tempo per una pausa adeguata, ho iniziato l'ultimo tiro, quello su cui mi ero allenata di più. Ero sicura ma anche esausta. Forse era tutto troppo in fretta, forse c'era troppa pressione per continuare? Di nuovo sono caduta all'ultimo movimento. A questo punto pensavo fosse finita veramente. Ma poi, un miracolo... una piccola finestra blu si è aperta tra le nuvole proprio sopra la nostra via, mentre tutt'intorno a noi pioveva. Dopo un'ora di riposo, il cielo si è schiarito, dandomi un'altra chance. Sentendomi più rilassata e finalmente dopo un buon riposo, ho chiuso i passi chiave e sono arrivata in cima indenne.

È stata una delle mie giornate più intense e motivate a Rätikon: un'incredibile, ripida scalata attraverso la parte più selvaggia di questa parete sopra Gelbegg. Grazie Alex Luger per questa fantastica via! E il più grande ringraziamento va al mio partner per tutto il supporto durante il giorno e per aver condiviso tutti quei grandi momenti insieme.

Jacopo ha scalato la via due giorni dopo, il 3 settembre. Non è mai caduto, ha scalato tutto al primo tentativo da capocordata! È stata una giornata perfetta, siamo stati super veloci, nessuno dei due è caduto e siamo arrivati ​in cima verso le 14:30. È stata la conclusione perfetta di una fantastica estate, trascorsa nella splendida parte austriaca del Rätikon."




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