Nago e Le Trincee chiuse dopo l'incendio, avviato l’iter per la riapertura
Lo scorso 10 luglio un incendio di vaste proporzioni ha interessato le pendici del Monte Altissimo, nel Comune di Nago-Torbole, colpendo anche alcune delle falesie che negli anni hanno reso il Garda Trentino una vera e propria culla dell’arrampicata sportiva italiana.
Il rogo, definitivamente spento solo dopo una decina di giorni grazie al fondamentale contributo sia dei volontari che del corpo permanente dei vigili del fuoco, ha interessato anche la Falesia del Segrom, più comunemente conosciuto semplicemente come Nago, e la Falesia Le Trincee, che erano state colpite dal fuoco sin dalla vegetazione posta alla sommità, come hanno confermato i sopralluoghi dei vigili del fuoco.
I danni provocati dalle fiamme sono stati ingenti: i pendii, privati di cotica erbosa, diventati instabili e soggetti a ripetuti fenomeni franosi, la base delle falesie totalmente carbonizzate oltre alla probabile alterazione della tenuta degli ancoraggi di sicurezza in ampi settori delle pareti. Per questo motivo il Sindaco del Comune di Nago-Torbole Gianni Morandi aveva emesso un’ordinanza di chiusura per tutte le falesie dell’area interessata.
Gli appassionati della disciplina sono stati quindi invitati a rispettare l’ordinanza, per evitare l’esposizione a eventuali incidenti gravi, oltre alla possibilità di incorrere in sanzioni.
In questi mesi, le falesie sono state oggetto di accurati controlli, a seguito dei quali il Comune di Nago-Torbole, di concerto con Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. e Distretto Forestale, ha avviato un iter di ripristino - che prevede lavori di disgaggio dei pendii, di riattrezzatura e recupero delle aree interessate dall’incendio.
L’obiettivo è quello di riconsegnare la Falesia del Segrom, una delle pareti più famose e frequentate del Garda Trentino, alla comunità dei climber nel corso della prossima primavera.