Montserrat, Iker ed Eneko Pou su Tarragó la via che non c'è più
I legami dei due baschi con Montserrat, una delle zone di arrampicata storicamente più importanti della Spagna posta circa un'ora a ovest di Barcelona, risale allo scorso settembre quando Iker ha iniziato a tentare La Tarragó, una via di 240m aperta in artificiale e dal basso nel 2002 da David Tarragó con l'aiuto di Raúl Ballesteros, Dani Fernández, Xavier García e Toni Castelló. La via che ha in comune i primi due tiri con un'altra via, per poi snodarsi lungo la parete strapiombante chiamata Diables era rimasta praticamente dimenticata sin dalla prima salita.
"Il progetto è estremamente interessante in quanto per più di un decennio su questa via di carattere sportivo (in realtà fu aperta dal basso con chiodi a pressione abbastanza ravvicinati, ma con un notevole difficoltà psicologica a causa della roccia friabile) nessuno aveva raccolto la sfida della libera", ha spiegato Iker sul suo blog aggiungendo "Se a questo si aggiunge l'emozione che abbiamo provato salendo una difficile via a Montserrat, culla dell'arrampicata catalana e luogo di riferimento per molti dei migliori alpinisti del paese, allora si capisce perché il progetto era perfetto per noi e perché volevamo dare il massimo. Tarragó era la via per posizionare Montserrat sulla mappa internazionale dell'arrampicata del 21° secolo."
Dopo un po' di lavoro - la pulizia del conglomerato e lo studio dei passaggi ma nessuna aggiunta di altri spit - i fratelli Pou sono riusciti nella prima libera il 5 novembre scorso, gradando questi 6 tiri complessivamente 8b+. Comprensibilmente felici, hanno deciso di tornare per girare un film e documentare la salita. Venti giorni più tardi erano quindi nuovamente alla base della parete ma al terzo tiro tutto ad un tratto ecco la spiacevole sorpresa: gli spit erano stati tolti, e non si poteva salire oltre. Il giorno successivo si sono calati dalla cima e questa perlustrazione ha confermato i loro peggiori timori: tutti gli spit erano stati rimossi da sconosciuti e la via, ora totalmente schiodata, non c'era più.
Come ha accennato Iker, le splendide guglie di conglomerato di Montserrat sono sempre state un importante terreno di gioco per generazioni di alpinisti e arrampicatori, ed è chiaro quindi che in una zona come questa, ricca di storia e tradizione, l'etica può sembrare complicata agli esterni. Per quanto riguarda la via in questione Iker ha precisato che "Tarrago ha aperto la sua via con una 'facile arrampicata in artificiale' con l'intento che in futuro qualcuno potesse liberarla".
I Pou hanno espresso tutta la loro sorpresa, spiegandoci "Ci potrebbe essere qualche piccola olemica, perché il 4° tiro de La Tarragó incrocia una vecchia via di artificiale gradata A4. I primi salitori avevano aperto due varianti in questo punto, una che ha distrutta il tiro originale con degli spit. Ma noi non siamo saliti su questa ma sulla seconda variante a sinistra che non disturba per niente il tiro, ha soltanto in comune la stessa sosta. La verità è che non lo capiamo, specialmente perché sono passati così tanti anni dalla prima salita."
Secondo i Pou il primo salitore David Tarragó ritornerà in primavera per rispittare la sua via. "Tutta questa situazione è un vero peccato" ci ha spiegato Iker "non solo perché per adesso è stata persa una via bellissima, ma soprattutto perché la cosa peggiore di tutto ciò è che se si comincia una "guerra contro lo spit", in parete rimarrà soltanto "spazzatura" metallica. L'unico perdente di questa situazione incredibile sarà, non ci sono dubbi, il massiccio di Montserrat."
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