Luca Zardini "Canon" libera "The Big Mother" ad Erto
Luca Zardini libera il tiro più difficile di Erto e, molto probabilmente, d'Italia: "The Big Mother" 8c+/9a, ma si attende una ripetizione per "scomodare" il primo 9a pieno italiano.
Il cortinese Luca Zardini, per tutti 'Canon', ci ha abituato a grandi performance sia in gara che in falesia. Dopo un periodo di recupero - in seguito ad un intervento chirurgico per la rottura della puleggia dell'anulare destro - Luca si è dedicato più assiduamente alla roccia ed ecco che dagli inesauribili strapiombi di Erto ha "estratto" una nuova via estrema, che sicuramente è il nuovo riferimento per l'alta difficoltà in Italia. Tutto è iniziato con la rottura di un fondamentale appiglio/appoggio su "The Last Way", durante un tentativo di Luca Giupponi. Il Canon non si è fatto pregare e ha iniziato subito a riprovare questo tiro, che aveva a suo tempo già risolto e gradato 8c. La nuova versione di "The Last Way", una volta liberata, si è così attestata sull'8c/c+. A questo punto, vista l'ottima forma, Canon non si accontenta e 'inventa' l'unione di "The Last Way" con la seconda parte di "Mocio", un 8b che è già il prolungamento del classico 8a di "Pole Position". Due settimane dopo il progetto gli riesce, nasce così "The Big Mother" per la quale occorrerà probabilmente, per la prima volta in Italia, scomodare il grado 9a. Come sempre in questi casi la valutazione è subordinata alla conferma di un ripetitore e per ora il Canon parla prudentemente di 8c+/9a, per il 9a pieno si attendono altri ripetitori. Intanto c'è da dire che la via è stata provata anche dai fratelli Bindhammer che ne hanno confermato l'alta difficoltà Intanto godiamoci la descrizione che il 'Canon' fa di "The Big Mother": "Sicuramente si tratta della via piu' difficile da me realizzata. Un'arrampicata molto varia e completa: si parte con 15 movimenti molto duri ed intensi su appigli discreti ma che costringono a gesti ampi e fisici, il tutto 'interrotto' da un moschettonaggio difficile e precario. Si esce poi su una sequenza di 10 piccole liste che portano all'unico riposo della via. Da qui ci s'innesta sul "Mocio" proseguendo su una colata grigia tecnica e di grande continuità." L'intensa primavera del Canon A maggio Canon è stato occupato in un intenso 'giro' in Francia, nelle falesie di St. Leger du Ventoux, Verdon, Ceuse e della "Baleine". Alla fine per il cortinese il bottino è stato cospicuo: un 8a senza nome e due 8a+ ("Express sur mar quees", "La mari de la Baleine) realizzati a vista e un 8b ("Indigo Calinace") al secondo tentativo alla "Baleine". Quindi a 'Buche' (Verdon), in giornata "Fly in the tox" 8a a vista e "La Placette" 8b+ al terzo tentativo. Infine nella sempre bella falesia di Ceuse le classiche: "Carte Blanche", "Moi et Lui", "Rosanna" tutte di 8a e tutte on sight, con in più la difficile "La Dolce Vita" al terzo tentativo e "Mannaie de Signe" 8a on sight. Negli ultimi giorni di Maggio poi tra la roccia ma sopratutto il mare della Corsica nello strapiombante grottone vicino al paese di St. Florent in tre giorni di arrampicata serale porta a casa quattro 8a e un 8a+ on sight ed un 8b "L. roi des Alunes" al terzo tentativo. Sempre in quest'ultima primavera inoltre a Luca sono riuscite "Athena'' al Pueblo (Massone) in quattro tentativi (a suo parere più un 8c che un 8b+); a Pian Schiavaneis (TN) "La tettona" 8a on-sight e "Superpolentint' 8b. In luglio infine ad Orpierre (Francia) "Mission Impossible" 8c, in giornata, al quinto tentativo. |
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