La falesia Wild di Cava Ispica in Sicilia
Da circa vent’anni esploro Cava d’Ispica: un luogo misterioso, impervio, ricco di angoli nascosti e difficili da raggiungere. Ringrazio perseveranza, passione e amore che nutro per la Natura, se mi ritrovo spesso in questi luoghi. L’amore per l’arrampicata, infatti, mi spinge sempre a cercare nuovi progetti, nuove falesie, nuove linee da poter scalare. Dunque eccomi qui, di fronte a questa bellissima parete che, visto il posto selvaggio in cui si trova, prenderà certamente il nome "Wild".
Quindici anni fa raggiunsi questo posto per la prima volta e rimasi a bocca aperta. Quel giorno, dopo aver lottato contro spinosi rovi e fitta vegetazione, riuscii finalmente a toccare la bellissima roccia calcarea. Per buona parte, la parete era ricoperta di edera e rovi. Mi innamorai subito e pensai: prima o poi ritornerò e la chioderò.
Il 5 giugno del 2018 alle ore 16:30, mi incamminai verso Wild. La temperatura oscillava intorno ai 30° all’ombra ed io, stracarico di materiale, deciso e determinato, raggiunsi un’antica grotta alla base della parete, dove posai gli zaini e dove trascorsi sette giorni di beata solitudine. Ebbe così inizio il mio lungo lavoro che portò alla luce questa bellissima falesia.
Solitamente condivido le gioie e i dolori di un progetto con un amico, con un fratello, con una persona "bizzarra" come me insomma, stavolta, invece, sentivo la necessità di portare avanti il progetto da solo, sentivo l’esigenza di stare bene con me stesso e con la Natura che mi circondava. Questa esperienza non la dimenticherò mai.
Una passione che ti fa stare bene, di certo, fa stare bene pure gli altri e, se hai un obiettivo solido, allora non ti ferma proprio nessuno.
Ringrazio gli amici della Valle d’Aosta per il contributo all’acquisto del materiale: Antonella Stefanini, Luca Marino, Luca Gamba Chiri, Denis e Andrea Noris. Ultimo, ma non per importanza, ringrazio di cuore Giuseppe Leggio per l’aiuto alla chiodatura e alla manutenzione della falesia.