Hansjörg Auer, Bayerischer Traum in free solo
Hansjörg Auer ha salito slegato la via Bayerischer Traum (400m, 7a+) sul Schüsselkarspitze, Wettersteingebirge, Austria.
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La parete sud della Schlusselkarspitze, Austria
Hansjörg Auer
La scorsa settimana il climber austriaco Hansjörg Auer ha toccato quello che lui stesso descrive come "il confine tra passione e sanità mentale" realizzando quella che con tutta probabilità è la prima free solo della via Bayerischer Traum sulla parete sud della Schüsselkarspitze nel Wettersteingebirge in Austria. Aperta da Josef Heinl e Albert Gilgenreiner nel 1980, la via è alta circa 400m con difficoltà fino al VIII- (7a+) ed è considerata una classica di quella zona.
Auer aveva già salito questo "sogno bavarese" nel 2002 ma all'epoca non era riuscito a salire la via in libera e adesso, dopo aver ripetuto la vicina Hexentanz der Nerven, ha deciso che il "momento perfetto" fosse arrivato. E' tornato da solo, ha bivaccato in cima, poi la mattina si è calato in corda doppia lungo la via successiva per provare le sequenze chiave per quattro ore, poi ha salito la via slegato in un momento di grande intensità. "Dopo un'ora sono sbucato in cima, ho urlato per segnalare la fine della mia concentrazione, ho camminato un po' intorno, poi mi sono seduto e ho lasciato spazio libero ai miei pensieri. Poi sono sceso lungo la cresta ovest, ho preso la mia roba e sono sceso in silenzio."
Auer conosce bene la parete sud della Schüsselkarspitze: nel 2009 aveva effettuato la prima libera di Vogelfrei, mentre nel 2007 aveva ripetuto With or without you (Daniel Gebel 01/07/2006, 8a+/8b) e salito in free solo la classica via di più tiri firmata Kurt Albert / Wolfgang Güllich, Locker vom Hocker (VIII-, 250m, 1981). La recente salita invece, pur non essendo forse "di rilevanza storica per l'alpinismo nel suo complesso" è comunque "una salita interessante per questa regione". Abbiamo voluto saperne di più.
Una salita, di punto in bianco ...
Si. Pensavo che il mio periodo delle salite slegate fosse ormai finito, ma poi tutto ad un tratto è successo: sabato scorso mi stavo calando in corda doppia lungo una via sulla Schlusselkarspitze che condivide una sosta con Bayerischer Traum. Ho alzato gli occhi e pensato "Si dai, questa sarebbe bella da fare in free solo". Pensieri come questi accadono molto raramente perché ci vogliono così tanti fattori differenti per creare un momento perfetto, non soltanto fattori interni che riguardano me stesso, ma anche fattori esterni, come la condizione della via, il tempo, ecc
Come valuti Bayerischer Traum?
Per me personalmente è importante. Ho salito in free solo quattro altre vie dopo averle ispezionate con la corda dall'alto: La via attraverso il Pesce in Marmolada, Locker vom Hocker sulla Schüsselkarspitze e due altre linee più facile un po' di tempo fa. Come esperienza globale, valuto Bayerischer Traum come più facile del Pesce, ma più difficile di Locker vom Hocker. Questo può sorprendere alcuni, forse perché Bayerischer Traum viene ripetuto più spesso e visto generalmente come più facile, ma penso che questa popolarità sia dovuto alle protezioni che rispetto a Locker vom Hocker sono di gran lunga migliore. Ma salirla in free solo è ovviamente un'esperienza completamente diversa.
Come sempre
Sì, e devo sottolineare che per me salire vie slegato non è certo diventato una cosa di routine. Credo però di essere abbastanza capace a filtrare ed individuare il momento giusto piuttosto bene e in passato sono spesso tornato indietro perché le cose non mi sembravano giuste. A dire il vero, un momento perfetto come questo non mi si era presentato da 4 anni e me lo sono trovato davanti, tutto ad un tratto. Quando ho poi salito la via tutto sembrava ideale, non c'era nessuna esitazione, non ho mai considerato di tornare indietro. Ritengo sia qualcosa di molto speciale e non è sicuramente un gioco che prendo alla leggera.
Sappiamo che sei stato incerto se parlare di questa ultima salita.
Mi capita spesso di avere difficoltà a spiegarmi, a far capire le mie motivazioni. Il giorno dopo la salita ho messo tutto nero su bianco, scrivere giù tutto è stato un lavoro di elaborazione e lì mi sono reso conto che la salita era qualcosa di importante per me, a livello personale. La free solo può anche non essere di rilevanza storica per l'alpinismo nel complesso, ma direi che per l'arrampicata in questa regione è senz'altro una salita interessante.
Di cosa hai bisogno per una via come questa?
Beh, in primis bisogna essere egoisti. Credo che l'alpinismo e l'egoismo vadano di pari passo, devi essere veramente egoista per fare alcune cose, come salire una ottomila con a casa famiglia e bambini. O salire una via come questa in free solo. Da qui non si scappa, purtroppo è così. Poi per eccellere in tutti gli ambiti è necessario anche un focus, una concentrazione totale. Sono sicuro che quando arriva in falesia Adam Ondra è concentrato al 100% sulle vie che vuole chiudere. Ed è così per Kilian Fischhuber quando fa una gara: vede soltanto il boulder, visualizza i movimenti, nient'altro. E' simile per me quando sono su una free solo. Tutto il resto è sfuocato. L'esperienza è intensa e totalizzante.
Auer aveva già salito questo "sogno bavarese" nel 2002 ma all'epoca non era riuscito a salire la via in libera e adesso, dopo aver ripetuto la vicina Hexentanz der Nerven, ha deciso che il "momento perfetto" fosse arrivato. E' tornato da solo, ha bivaccato in cima, poi la mattina si è calato in corda doppia lungo la via successiva per provare le sequenze chiave per quattro ore, poi ha salito la via slegato in un momento di grande intensità. "Dopo un'ora sono sbucato in cima, ho urlato per segnalare la fine della mia concentrazione, ho camminato un po' intorno, poi mi sono seduto e ho lasciato spazio libero ai miei pensieri. Poi sono sceso lungo la cresta ovest, ho preso la mia roba e sono sceso in silenzio."
Auer conosce bene la parete sud della Schüsselkarspitze: nel 2009 aveva effettuato la prima libera di Vogelfrei, mentre nel 2007 aveva ripetuto With or without you (Daniel Gebel 01/07/2006, 8a+/8b) e salito in free solo la classica via di più tiri firmata Kurt Albert / Wolfgang Güllich, Locker vom Hocker (VIII-, 250m, 1981). La recente salita invece, pur non essendo forse "di rilevanza storica per l'alpinismo nel suo complesso" è comunque "una salita interessante per questa regione". Abbiamo voluto saperne di più.
Una salita, di punto in bianco ...
Si. Pensavo che il mio periodo delle salite slegate fosse ormai finito, ma poi tutto ad un tratto è successo: sabato scorso mi stavo calando in corda doppia lungo una via sulla Schlusselkarspitze che condivide una sosta con Bayerischer Traum. Ho alzato gli occhi e pensato "Si dai, questa sarebbe bella da fare in free solo". Pensieri come questi accadono molto raramente perché ci vogliono così tanti fattori differenti per creare un momento perfetto, non soltanto fattori interni che riguardano me stesso, ma anche fattori esterni, come la condizione della via, il tempo, ecc
Come valuti Bayerischer Traum?
Per me personalmente è importante. Ho salito in free solo quattro altre vie dopo averle ispezionate con la corda dall'alto: La via attraverso il Pesce in Marmolada, Locker vom Hocker sulla Schüsselkarspitze e due altre linee più facile un po' di tempo fa. Come esperienza globale, valuto Bayerischer Traum come più facile del Pesce, ma più difficile di Locker vom Hocker. Questo può sorprendere alcuni, forse perché Bayerischer Traum viene ripetuto più spesso e visto generalmente come più facile, ma penso che questa popolarità sia dovuto alle protezioni che rispetto a Locker vom Hocker sono di gran lunga migliore. Ma salirla in free solo è ovviamente un'esperienza completamente diversa.
Come sempre
Sì, e devo sottolineare che per me salire vie slegato non è certo diventato una cosa di routine. Credo però di essere abbastanza capace a filtrare ed individuare il momento giusto piuttosto bene e in passato sono spesso tornato indietro perché le cose non mi sembravano giuste. A dire il vero, un momento perfetto come questo non mi si era presentato da 4 anni e me lo sono trovato davanti, tutto ad un tratto. Quando ho poi salito la via tutto sembrava ideale, non c'era nessuna esitazione, non ho mai considerato di tornare indietro. Ritengo sia qualcosa di molto speciale e non è sicuramente un gioco che prendo alla leggera.
Sappiamo che sei stato incerto se parlare di questa ultima salita.
Mi capita spesso di avere difficoltà a spiegarmi, a far capire le mie motivazioni. Il giorno dopo la salita ho messo tutto nero su bianco, scrivere giù tutto è stato un lavoro di elaborazione e lì mi sono reso conto che la salita era qualcosa di importante per me, a livello personale. La free solo può anche non essere di rilevanza storica per l'alpinismo nel complesso, ma direi che per l'arrampicata in questa regione è senz'altro una salita interessante.
Di cosa hai bisogno per una via come questa?
Beh, in primis bisogna essere egoisti. Credo che l'alpinismo e l'egoismo vadano di pari passo, devi essere veramente egoista per fare alcune cose, come salire una ottomila con a casa famiglia e bambini. O salire una via come questa in free solo. Da qui non si scappa, purtroppo è così. Poi per eccellere in tutti gli ambiti è necessario anche un focus, una concentrazione totale. Sono sicuro che quando arriva in falesia Adam Ondra è concentrato al 100% sulle vie che vuole chiudere. Ed è così per Kilian Fischhuber quando fa una gara: vede soltanto il boulder, visualizza i movimenti, nient'altro. E' simile per me quando sono su una free solo. Tutto il resto è sfuocato. L'esperienza è intensa e totalizzante.
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