Gabriele Moroni ripete 29dots, grande boulder highball in Valle dell'Orco
Sabato scorso il 29enne Gabriele Moroni ne ha combinata un'altra delle sue, salendo il difficile ed altissimo boulder "29 dots"’ in Val Noasca, Valle dell’Orco. Bernd Zangerl, che l’aveva liberato nel 2015, l’aveva descritto come "il boulder di cui vado più fiero, la mia salita più difficile in questo stile" e non sorprende che Moroni abbia deciso di salirlo anche lui. Infatti, negli ultimi anni il climber di Novara sta sempre di più cercando non soltanto il suo limite fisico ma anche quello psicologico, come testimoniano grandi salite highball come Ambrosia - la quintessenza dell’highball nei Buttermilks di Bishop, USA - ma anche lo spaventoso Rigatoni nella stessa Valle dell’Orco. La recente salita di 29dots è in tutta probabilità la prima ripetizione di questo 8A+, e come ci ha raccontato Moroni, rientra in quello che lui definisce "una delle massime espressioni della mia arrampicata."
Gabri, come mai 29dots?
Una decina d'anni fa ero stato qualche volta in Valle dell'Orco a scalare sulle pareti, ma sinceramente non mi ero neanche accorto della linea su questo sasso così imponente...
Negli ultimi anni invece, tornato in veste di boulderista, avevo adocchiato una possibile linea di salita, ma non avendo ancora la concezione dell'highballing o soloing o come lo vogliamo chiamare, mi era sembrata più una possibile via da chiodare. Infatti quando è uscita la notizia che Bernd l'aveva salita ero rimasto piuttosto scioccato! Poco dopo anche io ho iniziato ad aprire e ripetere i miei primi veri highball...
Quando l’hai visto quest’anno allora, come ti è sembrato?
Quando arrivi in macchina e ci parcheggi sotto fa abbastanza impressione. Alla fine la maggior parte delle vie che ho fatto negli ultimi anni sono più o meno sulla stessa altezza o addirittura più corte! Però l'atterraggio è completamente in piano, quindi non fa paura più di tanto.
Hai pensato di provarlo dal basso?
Non ho mai pensato di provarlo ground up, un po' per la difficoltà ma soprattutto per la qualità della roccia, buona ma non indistruttibile…
Quindi…
Il primo giorno l'ho provato giusto per curiosità, volevo vedere se sarebbe potuto diventare un buon progetto per settembre. Era molto caldo e non sono riuscito a fare tutti i movimenti della parte più dura, quella iniziale.
Il giorno dopo invece
Sabato è stata una giornata variabile con anche qualche pioggerellina ma sempre comunque fredda e con vento costante. Quello che hai bisogno sulle piccole tacche della prima parte di 29dots. Ho iniziato la giornata con Andrea Zanone e Edoardo Bocchio Vega a Ceresole Reale con la salita flash di un bellissimo highball firmato Edo, Il Totem, un bel 7B adatto a chi si vuole avvicinare a questo tipo di arrampicata dove ad un certo punto diventa vietato cadere. Poi ci siamo spostati a Eldorado, un nuovo settore sopra Ceresole Reale, dove si stava tenendo il raduno Orcoblocco. Il primo pomeriggio sono sceso da solo a Noasca, l'area dove risiede la mitica Fessura Kosterlitz e svariati passaggi di Bernd Zangerl tra cui 29dots.
E...
Appena arrivato ho iniziato a provare i movimenti con la corda dall'alto e ho notato subito delle ottime sensazioni. Dopo un paio d'ore di lavoro avevo bene o male tutto sotto controllo, così ho posizionato i pad e ho provato da solo i primi 3/4 metri per sciogliere il ghiaccio…
Saresti partito da solo?
Sicuramente l'idea di partire da solo faceva capolino, ma avevo bisogno di meccanizzare ancora l'ultimo movimento duro della prima parte. E magicamente, in quell'esatto momento sono arrivati i miei tre supporter, Edo, Andre e Stecca! È stato il momento in cui ho capito che era ora di fare un bel tentativo. Buone sensazioni, ottime condizioni e tre amici...
Domanda forse stupida ma: quanto hai rischiato secondo te? Per darci un’idea, riesci a fare 8A+ boulder con gli occhi chiusi?
Sinceramente parlando non ho rischiato molto. Il duro di questo blocco, cioè la sezione di 8A+, sono i primi 6 metri. L'atterraggio è perfettamente in piano e una caduta è fattibile. La parte alta è molto più facile e decisamente gestibile. 29 dots non è assolutamente l'apice della mia "carriera di highballer", ho fatto salite più impegnative psicologicamente, magari più basse, più facili, ma da solo o con atterraggi brutti dove cadere non è consigliato. Ecco su salite del genere devi entrare in un’altra dimensione, cioè prima di partire per il giro buono devi già sapere di non cadere pur scalando su difficoltà elevate, nel mio caso anche sull'8A/8A+ non dico a occhi chiusi ma quasi…
E se fosse stata una via sportiva…
Se fosse spittata non avrei niente da ridire... come ho già detto prima, la maggior parte delle vie che di solito salgo e che mi si addicono di più sono su questa lunghezza! Sono comunque contento che una linea del genere sia stata mantenuta nella sua integrità. Il confine tra chiodare e non chiodare delle linee del genere è sempre difficile da stabilire. Anche io in passato ho chiodato linee cortissime che adesso, con una mentalità diversa, non chioderei più... però anche questo ha fatto parte delle esperienze che mi hanno fatto diventare lo scalatore che sono adesso.
Ultima domanda: in passato hai fatto altri notevoli highballs. Sappiamo che custodisci queste salite molto gelosamente, e che sicuramente ce ne sono altre che non hai condiviso. Allora cosa rende gli highballs così speciali per te?
L'highballing è una delle massime espressioni della mia arrampicata. Sento che negli ultimi anni sta diventando la mia vera e propria specialità e soprattutto una necessità. Una volta per sentirmi realizzato mi bastava tirare forte le prese, adesso sento che ho bisogno di qualcosa di più. Ci devono essere dentro altre emozioni, un po' più forti e più difficili da gestire.
Link: Petzl, SCARPA, E9