Fabio de Cesero da 9a a Ospo in Slovenia

Intervista al 26enne climber bellunese Fabio de Cesero che ha salito la sua prima via d’arrampicata sportiva gradata 9a, Halupca 1979 nel grottone di Ospo in Slovenia.
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Fabio de Cesero ripete Halupca 1979, la via di 9a nel grottone di Ospo in Slovenia
Lorenzo Rosset

Domenica scorsa Fabio De Cesero, 26enne climber di Belluno, si è aggiudicato il suo primo 9a con la ripetizione di Halupca 1979, una via sportiva liberata, nel 2008, da Matej Sova nel grande grotta di Ospo in Slovenia. De Cesero studia ingegneria dell'Energia presso l'Università di Padova, viene soprannominato “pinza” per la sua micidiale forza pura e fa parte del gruppo Climband di Belluno che, storicamente, sforna uno dopo l’altro e senza grandi clamori fortissimi climber.


Fabio, complimenti! Ci racconti com’è nato questo 9a?

Grazie. Sì dai, sono contento. Ho provato la via una volta l’anno scorso. Non avevo mai tentato un 9a prima e quindi ero curioso di vedere come poteva essere, poi siccome sono riuscito a fare tutti i singoli subito, al primo giorno, ho capito che poteva essere una via per me. Ma in quel momento mi mancava un po’ di resistenza, mi sono quindi allenato durante l’inverno, adesso sono tornato e l’ho fatta!

In quattro quattr’otto…
2 giri nel 2015, 4 una settimana fa, 3 sabato e poi 1 domenica. 10 in totale.

Un gran risultato
Beh per me, sì!

E non solo per te! Però una salita di questo genere arriva da lontano.
Ho iniziato ad arrampicare a 13 anni, praticamente per caso, c’era una gara alle scuole medie e ho deciso di partecipare grazie al mio professore Alessandro Tommaselli che arrampicava. Poi mio cugino Arduino Mazzucco mi ha portato ad Igne, la falesia di casa. Di seguito, alle superiori, ho incontrato il professor Bruno Capretta, che mi ha introdotto all'allenamento, e successivamente Alessandro Neri... da quel momento in poi ho iniziato ad allenarmi seriamente. Per un periodo, durante le gare giovanili, sono stato seguito anche da Luca Zardini.

Sandro Neri, una figura importante per l’arrampicata bellunese e il gruppo Climband…
Sì, fino a poco tempo fa era il presidente dell’associazione, soprattutto però per anni è stato uno dei punti di riferimento per noi giovani e lo è tutt’ora. Colpisce molto la sua grande passione per l'arrampicata: ha 53 anni ed è ancora motivato a provare vie di gran livello e a seguire noi giovani in fantastici 'Climbing trip’. Come quest'ultimo a Ospo o quello di quest'inverno in Croazia, in cui siamo partiti in 7 stipati nel furgone di Francesco Vettorata (io, Francesco, Sandro, Silvia Cassol, Matteo Menardi, Lorenzo Rosset e Giovanni Canton) per scalare nelle stupende falesie di Medveja e Pandora. Quest'ultima per me è stata un'esperienza indimenticabile che ha segnato il mio ritorno nel gruppo degli scalatori bellunesi, che avevo temporaneamente abbandonato nel periodo di studi a Padova.

Parlando di giovani: capita spesso di incontrare giovani climber di Belluno, proprio come te, che studiano a Padova. Ci si vede in palestra, quello che colpisce è che siete tutti fortissimi. E non avete nemmeno una grande struttura dove allenarvi!
Purtroppo no, attualmente non abbiamo una palestra nostra, quando ci incontriamo come gruppo sportivo, per gli allenamenti insieme in vista delle gare, dobbiamo spostarci parecchio. A Brunico, Trento o Bolzano per esempio se vogliamo allenarci per la lead. C’è da dire che siamo molto motivati, e che per fortuna nelle nostre case ci sono diversi pannelli.

Che, prima di Halupca, ti hanno permesso di salire fino all' 8c+
Nel 2009 ad Igne ho chiuso Movimenti Tellurici, poi ad Erto l’anno scorso ho ripetuto The Last Way e The big mother. Tra Igne e Erto mi mancano ormai poche vie da fare, quindi mi ero promesso di spostarmi un po’, vedere altre falesie un po’ più distanti. Ecco allora la mia visita a Misja Pec e Ospo l’anno scorso.

Dove tra l’altro avevi anche segnato un importante a-vista
Helicopter, un 8b sempre nel grottone di Ospo. Diciamo che mi è andata bene.

Adesso?
Ad Erto i prossimi progetti sono La linea dei Sogni e la Lunga linea dei Sogni, un 8c+ e un 8c+/9a. Ma, come dicevo, vorrei scalare in altre falesie nei dintorni. Iniziando dal Covolo, da Massone, le falesie nella zona di Arco mi mancano tutte.

Tornando per un attimo a Halupca
Il tiro è bello. Una prima parte di 8a+/8b porta alla sezione chiave, circa 10 movimenti duri. Poi incastri i piedi in un buco e molli le mani, è un riposo totale, prima di affrontare l’ultima sezione più facile di resistenza. Mi sono divertito molto.

Fabio de Cesero ringrazia il suo sponsor SCARPA


Note:
Expo.Planetmountain
S.C.A.R.P.A.
www
climband.it



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