Dean Potter e Graham Hunt vittime di un incidente nello Yosemite
Notizie terribili giungono dallo Yosemite National Park dove sabato scorso sono morti in un incidente con la tuta alare il 29enne Graham Hunt e il 43enne Dean Potter, uno degli arrampicatori più famosi del mondo. Secondo le prime ricostruzioni fornite dai ranger del Parco e diffuse su The Guardian, i due si sarebbero lanciati dal Taft Point. Al loro mancato rientro un amico ha lanciato l'allarme: i corpi sono stati recuperati domenica mattina.
Dean Potter era una delle figure di spicco dell’arrampicata statunitense e mondiale, un climber di grande talento, eclettico e a volte anche controverso, che aveva eletto lo Yosemite come sua seconda casa. Durante la sua carriera ha collezionato numerosi record ed è stato precursore e punto di riferimento di una miriade di altre discipline quasi sempre al limite del possibile.
Troppe sono le sue salite da elencare, effettuate nel deserto dello Moab, sul granito dello Yosemite e su quello della Patagonia. Senz'altro però sono leggendarie le sue solitarie senza corda, come per esempio quelle su Astroman (2000), la bellissima via Heaven (2005), Separate Reality e Dog's Roof (2006) e, nel 2008, The Rostrum. Come sono leggendarie le sue salite speed, quelle effettuate in grandissima velocità. Nel 1999 aveva effettuato un'impresa fino all'ora impensabile - El Capitan e Half Dome in solitaria ed in meno di 24 ore - mentre 2001 insieme a Timmy O’Neil Potter aveva effettuato la prima salita in giornata di tre big walls nello Yosemite: su Half Dome (Regular Route), sul Mt. Watkins (South Face) e sul El Capitan (The Nose), mentre nello stesso anno e sempre insieme a Timmy O’Neil aveva stabilito un nuovo record di velocità sulla via The Nose, che poi aveva migliorato nel 2010 insieme a Sean Leary, fermando l'orologio dopo soli due ore e 36 minuti.
Potter ha poi portato questa sue grandi performance anche in Patagonia, dove aveva effettuato la prima solitaria della via della Supercanaleta sul Fitz Roy, seguita poi da una veloce ripetizione in solitaria della via del Compressore sul Cerro Torre salita in 11 ore partendo dal ghiacciaio. Tra le altre spicca sicuramente la prima salita della via California Roulette (VI 5.10+ WI5) sulla parete Ovest del Fitz Roy; salita da solo in 9 ore e 50 minuti, all'epoca Potter aveva spiegato: "In cima, sapevo che quella era la mia migliore salita. Era la cosa più grande, più difficile che avessi mai fatto, ma anche la cosa più pura."
Questa ricerca della "purezza" ha portato Potter a sperimentare anche il BASE jump. Dopo essere tornato in Patagonia nel 2005 per effettuare il salto dal Pilastro Est di El Mocho, nel 2008 ha compiuto una delle sue saliti più audaci e che forse più ha colpito l'immaginario collettivo: Deep Blue Sea sulla parete nord dell'Eiger, una via di 300m con difficoltà fino a 7b+. Dopo mesi di attenti preparativi Potter era salito senza la corda ma con un piccolissimo paracadute sulla schiena, da usare in caso di emergenza. Potter ovviamente non era caduto e dalla cima si era lanciato volando fin giù in valle, dando così inizio ad una nuova disciplina, il FreeBASE.
Non tutto quello che Potter faceva era scevro da controversie, per esempio fece discutere la sua salita slegata di Delicate Arch, il simbolo dell'Arches National Park. Ma Potter ha sempre continuato a rimanere fedele alle sue idee che sono state recepite anche da un'audience più vasta e meno esperta di quello della comunità di climbers, tanto che nel 2009 la prestigiose rivista National Geographic ha scelto Dean Potter come uno dei dieci Adventurer dell'anno. A questo proposito bisogna anche menzionare le sue leggendarie highline, in primis lo Moonwalk, progettato in tutti i dettagli ed effettuato a Cathedral Peak in Yosemite nel 2011.
Pochi giorni fa Potter aveva fatto parlare di sé per il suo tour che aveva toccato la cima dell’Half Dome. Un lungo percorso ad anello, compiuto mescolando la corsa in montagna e l'arrampicata in solitaria. In grande velocità, come sempre.