Dall'arrampicata trad di Pembroke agli strapiombi di Ospo
Il viaggio dei climber triestini Erik Švab e Igor Žerjal e degli sloveni Klemen Premrl, Miha Jazbec e Uroš Saksida per conoscere l’arrampicata “trad” sulle scogliere di Pembroke (Galles). Un “allenamento che a Svab ha fruttato una veloce ripetizione di “Bitka s stalaktiti” a Ospo (Slovenia).
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St. Govan's, Erik Svab onsight su un E5
arch. E. Svab
Come ormai d’abitudine anche lo scorso tardo autunno un gruppetto di arrampicatori italiani e sloveni sono partiti alla volta della patria dell'arrampicata “trad”, questa volta sulle scogliere e le pareti a picco sul mare della costa sud del Galles in quel di Pembroke.
E’ così che i triestini Erik Švab e Igor Žerjal con gli amici sloveni Klemen Premrl, Miha Jazbec e Uroš Saksida, utilizzando la logistica ormai consolidata (Easy jet fino a Bristol + rent a car), hanno conosciuto, anche grazie alle indicazioni dell'amico Tim Emmett di Bristol, uno dei migliori all-rounder inglesi del momento, gli angoli migliori del Pembrokeshire.
L'arrampicata si svolge su ottimo calcare, ben proteggibile ma esposto alle intemperie del mare e dipende molto dal livello della marea che a volte rende alcuni settori impraticabili. Il team ha salito vie con difficoltà massima di E6, compresa la mitica “Stennis the Menace” E6 6b per Svab, inoltre spendendo anche qualche tentativo su gradi superiori, soprattutto onsight, che però non sono riusciti.
Dopo il ritorno a casa Erik Švab ha sfruttato il buon periodo di forma e ha visitato il nuovo settore che è stato recentemente chiodato e valorizzato dai giovani leoni dell'arrampicata slovena nella grande grotta alla base del Paretone di Ospo, dove sono state salite vie super-lunghe e super-strapiombanti su incredibili canne.
Gli è così riuscita una veloce ripetizione della già famosa “Bitka s stalaktiti” (Lotta con le stalattiti) che inizialmente era stata liberata con il grado di 8c ma che si è assestata ora su 8b dopo alcune memorabili onsight di Mrazek e Ondra su questa linea di oltre 50 metri tutti in tetto e grande strapiombo. Secondo Erik si tratta di una delle linee ed arrampicate più belle della zona di Ospo, una salita che gli è riuscita in pochi tentativi anche perché, nonostante la lunghezza e la resistenza necessaria, ha degli ottimi riposi che si fanno… cavalcando le canne!
E’ così che i triestini Erik Švab e Igor Žerjal con gli amici sloveni Klemen Premrl, Miha Jazbec e Uroš Saksida, utilizzando la logistica ormai consolidata (Easy jet fino a Bristol + rent a car), hanno conosciuto, anche grazie alle indicazioni dell'amico Tim Emmett di Bristol, uno dei migliori all-rounder inglesi del momento, gli angoli migliori del Pembrokeshire.
L'arrampicata si svolge su ottimo calcare, ben proteggibile ma esposto alle intemperie del mare e dipende molto dal livello della marea che a volte rende alcuni settori impraticabili. Il team ha salito vie con difficoltà massima di E6, compresa la mitica “Stennis the Menace” E6 6b per Svab, inoltre spendendo anche qualche tentativo su gradi superiori, soprattutto onsight, che però non sono riusciti.
Dopo il ritorno a casa Erik Švab ha sfruttato il buon periodo di forma e ha visitato il nuovo settore che è stato recentemente chiodato e valorizzato dai giovani leoni dell'arrampicata slovena nella grande grotta alla base del Paretone di Ospo, dove sono state salite vie super-lunghe e super-strapiombanti su incredibili canne.
Gli è così riuscita una veloce ripetizione della già famosa “Bitka s stalaktiti” (Lotta con le stalattiti) che inizialmente era stata liberata con il grado di 8c ma che si è assestata ora su 8b dopo alcune memorabili onsight di Mrazek e Ondra su questa linea di oltre 50 metri tutti in tetto e grande strapiombo. Secondo Erik si tratta di una delle linee ed arrampicate più belle della zona di Ospo, una salita che gli è riuscita in pochi tentativi anche perché, nonostante la lunghezza e la resistenza necessaria, ha degli ottimi riposi che si fanno… cavalcando le canne!
Note:
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