Croux, la falesia in Valgrisenche
Luca Bastia presenta Croux, in Valgrisenche, la bellissima falesia in Valle d'Aosta dove arrampicare al riparo dalle torride giornate estive.
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In arrampicata a Croux in Valgrisenche, Valle d'Aosta.
Luca Bastia
Fa caldo, troppo caldo e la voglia di scappare da qui per infilarsi un paio di scarpette e scalare in montagna invade i miei pensieri sempre più stantii. Squilla un telefono e di colpo il presagio assume la forma di una proposta ridestando così i sensi intorpiditi. E' Patrick Raspo che mi chiede se ho voglia di provare a fare due tiri in una falesia nuova che ha appena finito di chiodare e dargli un parere.
E dunque eccomi qui, da arrampicatore medio, con l'onore di recensire una nuova falesia!
Inizio con il dire che la Valgrisenche, in Valle d’Aosta, offre la più alta concentrazione di falesie sportive della Regione e questo potrebbe già essere un indizio sufficiente sulla qualità e quantità della sua roccia. Però, se state cercando la classica falesia da: "parcheggio, scendo in infradito, mi sciroppo trenta metri e mi fiondo sul progetto da tenenza ululante", fermatevi pure appena prima di arrivare al capoluogo, lì c’è tutto ciò che cercate (e anche di più). Se invece avete voglia di fare un minimo di avvicinamento (max 20 minuti), su di un sentiero tracciato da poco e a volte un poco irto ma ben segnalato da omini di pietra, immersi in una natura selvaggia; se non storcete il naso di fronte ad una base che si inerpica lungo un canale ripido (peraltro pulita e preparata dai generosi chiodatori, ma da evitare in presenza di neve!); se poi non vi da noia il volteggiare dei rapaci, la vista verde e bucolica sul fondovalle o sull’aspra Becca di Verconey, il blu abbagliante che si frappone tra la parete incombente e il vuoto, la voglia di avventura e la sensazione di essere tra i pochi a godere di tutto ciò, qui avete trovato quello che cercate.
Si, perché la falesia Croux è di quelle che possono essere definite d’ambiente, ma chiodate da falesia, con fix inox Kinobi da 10 mm messi nei posti giusti (leggasi pure abbastanza ravvicinati) e soste con moschettone di calata. La roccia è bella, a volte ancora un po' da pulire come è normale che sia, le linee di più e le difficoltà, a mio parere corrette nelle valutazioni, sono adatte ad arrampicatori, per l’appunto, di livello medio. Certo non troverete il progetto su cui consumarvi le dita, ma sicuramente il piacere di scalare in un ambiente alpino unico ed incontaminato: provare per credere!
E se poi amate le "multipitch", il luogo offre delle bellissime combinazioni di vie a tre o quattro tiri di gran soddisfazione. Infine, per chi ne ha ancora, c’è la possibilità di collegare la falesia Croux con un'altra perla, anch’essa appena rinnovata, che si trova giusto appena sopra, il Giardino Sospeso: basta avere con se 14 rinvii, una corda da 60 metri e la voglia di esplorare in tranquillità.
Aggiungo, da ultimo, che per ragioni di sicurezza e considerando il tipo di falesia (sovrastata da altre cenge sulle quali scorrazzano camosci e stambecchi), consiglio di indossare il casco e di porre la giusta attenzione - a dir la verità solo se si viaggia allegramente fuori via - a dove si mettono le mani e i piedi data la novità della chiodatura. Insomma un luogo un po’ particolare, diverso e affascinante che, ne sono certo, troverà tanti estimatori.
SCHEDA: la falesia Croux
Inizio con il dire che la Valgrisenche, in Valle d’Aosta, offre la più alta concentrazione di falesie sportive della Regione e questo potrebbe già essere un indizio sufficiente sulla qualità e quantità della sua roccia. Però, se state cercando la classica falesia da: "parcheggio, scendo in infradito, mi sciroppo trenta metri e mi fiondo sul progetto da tenenza ululante", fermatevi pure appena prima di arrivare al capoluogo, lì c’è tutto ciò che cercate (e anche di più). Se invece avete voglia di fare un minimo di avvicinamento (max 20 minuti), su di un sentiero tracciato da poco e a volte un poco irto ma ben segnalato da omini di pietra, immersi in una natura selvaggia; se non storcete il naso di fronte ad una base che si inerpica lungo un canale ripido (peraltro pulita e preparata dai generosi chiodatori, ma da evitare in presenza di neve!); se poi non vi da noia il volteggiare dei rapaci, la vista verde e bucolica sul fondovalle o sull’aspra Becca di Verconey, il blu abbagliante che si frappone tra la parete incombente e il vuoto, la voglia di avventura e la sensazione di essere tra i pochi a godere di tutto ciò, qui avete trovato quello che cercate.
Si, perché la falesia Croux è di quelle che possono essere definite d’ambiente, ma chiodate da falesia, con fix inox Kinobi da 10 mm messi nei posti giusti (leggasi pure abbastanza ravvicinati) e soste con moschettone di calata. La roccia è bella, a volte ancora un po' da pulire come è normale che sia, le linee di più e le difficoltà, a mio parere corrette nelle valutazioni, sono adatte ad arrampicatori, per l’appunto, di livello medio. Certo non troverete il progetto su cui consumarvi le dita, ma sicuramente il piacere di scalare in un ambiente alpino unico ed incontaminato: provare per credere!
E se poi amate le "multipitch", il luogo offre delle bellissime combinazioni di vie a tre o quattro tiri di gran soddisfazione. Infine, per chi ne ha ancora, c’è la possibilità di collegare la falesia Croux con un'altra perla, anch’essa appena rinnovata, che si trova giusto appena sopra, il Giardino Sospeso: basta avere con se 14 rinvii, una corda da 60 metri e la voglia di esplorare in tranquillità.
Aggiungo, da ultimo, che per ragioni di sicurezza e considerando il tipo di falesia (sovrastata da altre cenge sulle quali scorrazzano camosci e stambecchi), consiglio di indossare il casco e di porre la giusta attenzione - a dir la verità solo se si viaggia allegramente fuori via - a dove si mettono le mani e i piedi data la novità della chiodatura. Insomma un luogo un po’ particolare, diverso e affascinante che, ne sono certo, troverà tanti estimatori.
SCHEDA: la falesia Croux
Note:
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