Cima Margherita e l’arrampicata di Heinz Grill in Sicilia
È sempre sorprendente per me, nonostante la mia formazione e la mia esperienza da guida alpina, osservare come può essere ideata una via. Tante persone credono che Heinz Grill, come sento dire spesso, sa “come interpretare una parete“. Il segreto è un po’ diverso: lui crea una via secondo criteri ideali. Questa volta quindi, ci diceva, voleva aprire una via con tante fessure, da salire usando incastri oppure arrampicando in opposizione. Poi, come secondo passo, Heinz osserva la parete e percorre le vie classiche. Ha fatto così anche su questa montagna, la Cima Margherita, ripetendo le vie di Roby Manfrè Scuderi. E si poteva scommettere che il giorno dopo avrebbe avuto l’idea per una via nuova.
L’impresa gli è riuscita con la nuova via Fifone, che ha delle caratteristiche simili a quelle che Heinz aveva in mente. Finora altri alpinisti sulle vie vicine avevano evitato i tetti, andando verso sinistra per poi finire sullo spigolo, mentre Heinz ha provato a salire i pilastri direttamente. Ha pensato di superare i tetti salendo una linea centrale, attraverso una serie di fessure da incastro. Di recente c’era stata una frana sotto un tetto, ma ciò che è rimasto è una bella fessura bianca con tanta polvere e sassi che adesso è stata ripulita. Per completare la parte superiore della via avevamo tempo sufficiente, e un diedro perfetto di calcare grigio e solido ci ha permesso di concludere la salita. Tutti i tiri sono protetti soltanto con Friend e nuts, e la linea tocca per qualche metro la via Cenerentola di Manfré Scuderi.
L’alpinismo è diventato per noi, con tanti anni di esperienza, un atto creativo, un’attività artistica nella quale il fascino non è dettato dalle difficoltà della via, bensì dalla sua bellezza e dalla sua logica generale.
SCHEDA: via Fifone, Cima Margherita, Sicilia
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