Cecilia Marchi: a tutta placca!
Cecilia Marchi, 43 anni, di Cagliari, tutte le ultime realizzazioni sull'altra faccia dell'arrampicata: la placca.
Sarà forse uno stile fuori moda, ma è un dato di fatto che le placche sono le uniche ad aver retto nel tempo alle svalutazioni. In questi ultimi due decenni, infatti, si ha lidea che ci sia stato un enorme progresso nellarrampicata in strapiombo ma altrettanto non si sia avuto sulle vie di placca. Forse è solo unimpressione, ma le vie estreme in placca degli anni 80 sono ancora oggi temute, mentre gli strapiombi di quegli anni sono stati surclassati dalle vie attuali. Se poi guardiamo quanta gente sa veramente arrampicare in placca e quanti in strapiombo... beh, la differenza salta agli occhi! Nonostante ciò larrampicata in placca è rimasta sempre un po la cenerentola nel mondo della scalata, spesso derisa, sinonimo di poca forza e di scarso allenamento... Senza voler fare graduatorie di merito o di stili, tutta la roccia è bella, qualsiasi inclinazione e morfologia presenti, proprio perché è bello arrampicare... notiamo tuttavia che nella comunità verticale ci sono molti appassionati placchisti e sempre meno placchiste. Strano, se si pensa che per un periodo era convinzione comune che la placca fosse il terreno prediletto dalle donne... Perché non segnalare allora, senza nessuna pretesa di togliere meriti alle grandi star femminili dellarrampicata nazionale, le realizzazioni in questo stile di una donna, oramai con una carriera più che ventennale, che questanno sta facendo una grande stagione? Cecilia Marchi, 43 anni, di Cagliari, non è certo un nome nuovo per chi segue larrampicata: scala appunto da 23 anni, chirurgo turnista nel più grande ospedale della Sardegna e mamma di due bambine. Cecilia non si è mai allenata a secco, la vita ed il lavoro non le lasciano proprio il tempo per farlo, eppure ha sempre legato il suo nome in modo discreto a belle realizzazioni. Nel 1999 ha raggiunto il suo primo 8a con la prima ripetizione di 5.13 al Sergent in Valle dellOrco, poi svalutata a 7c+, comunque sia una delle placche più temute del Piemonte. Nel 2002 ci riprova nella sua cara Jerzu (Sardegna) ed effettua, dopo una settimana di tentativi, la prima RP di After Eight, che valuta prudentemente 8a per non incorrere nuovamente nelle svalutazioni. Si tratta di un supertiro in placca (verticale) di 30 m su cui nessuno è più riuscito a passare, e sembra proprio, dagli aspiranti ripetitori, che si tratti in realtà di 8a+. Ma Cecilia preferisce aspettare il parere di chi riuscirà nella ripetizione. Questanno Cecilia inizia a maggio ed effettua la prima ripetizione, di Tramonto Rosso a Masua, un 7c morfologico su cui in un paio di passaggi non arrivava proprio alle prese; sembrava proprio che per lei fosse impossibile e che la via non volesse lasciarla passare. E invece, a dispetto di ogni legge fisica, Cecilia si è tenuta sui micro appoggi che servivano per i piedi ed è salita ugualmente! A volte le vittorie più belle non passano attraverso il grado di una via... Un mese dopo è la volta della prima RP dellOcchio del lupo, 7c+, a Genna Croce, sempre Sardegna, su cui la difficoltà è stata confermata da illustri visitatori come Daniele De Candido e Luciano Cimenti. Nella stessa falesia sale anche due 7b+ in giornata e un 7b a vista. A luglio ripete la classica Cotton Club a Punta Pilocca, 7c+, mentre in agosto sale al Canyon di Ulassai Molto Rumore per nulla, 7c, al primo tentativo (dopo averla salita flash top rope) ed effettua la prima ripetizione di Lacrime di coccodrillo, 8a...ancora una placca su microprese. Maurizio Oviglia Nell'immagine: Cecilia Marchi: su Tramonto rosso a Masua (ph arch. Mattia Vacca). |
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