Bubu Bole e Mi Sun Go su Hotel Supramonte

Mauro Bole e Mi Sun Go sulla via aperta da Larcher e Vigiani nelle Gole di Gorropu in Sardegna.

  Portfolio by Andrea Gallo

  Video by Barcodefilms.com
Un’improbabile cordata triestin-coreana. Bubu e Mi Sun Go. Ovvero, l’incontenibile scheggia vagante sulle pareti del mondo e una delle più conosciute atlete della Climbing World Cup. Una via, Hotel Supramonte, tra le più gettonate dell’eldorado sardo e, poi, il windsurf... Un viaggio conclusosi con la salita in giornata dell’Hotel (escluso il 6b+ finale). Ecco i particolari nel racconto del “Bubu”... Sarà la prima puntata di un lungo viaggio?

Mi sembra quasi di essere rinato, dopo un inverno rinchiuso in casa per uscire da quel “tunnel di stress”, nel quale non mi rendevo neanche conto di essere entrato. Era la prima volta che mi succedeva di sentirmi crollare il mondo adosso. Forse avevo troppe cose per la testa. Troppe cose che volevo fare. Probabilmente ero ancora stanco dalla spedizione in Pakistan. Anche perché sono tre anni che salto come una cavalletta da una parte all’altra del globo, senza mai fermarmi un attimo per guardare cosa sta succedendo attorno...

Ma anche in quest’inverno negativo qualcosa di buono c’è stato. All’Ice World Cup ho avuto la fortuna di conoscere Mi Sun Go, la forte coreana sempre finalista in Coppa del mondo di arrampicata sportiva. Lei mi diceva che avrebbe voluto provare qualcosa di diverso dal solito monotiro in falesia… Ed è come se avesse centrato il nocciolo della situazione. Immediatamente ritorna a “bollire” il progetto che avevo in mente da un po’ di tempo: ripetere, nell’arco alpino ma non solo, alcune vie difficili di più tiri e con chiodatura sportiva.

Bubu - Mi Sun Go… Mi sembrava proprio una cordata perfetta: io alpinista testardo, lei arrampicatrice dell’ultima generazione con una ottima preparazione fisica. Due culture completamente diverse. Due lingue diverse... infatti, a malapena, riusciamo a comunicare in inglese. Il team ideale, insomma!


Bubu sul 2° tiro, 7c+, dell'Hotel
foto Andrea Gallo


Mi Sun sul 2° tiro, 7c+, dell'Hotel
foto Andrea Gallo

Partiamo per il nostro “viaggio” il 12 aprile. Destinazione: Sardegna. Obiettivo: ripetere “Hotel Supramonte”, una via, aperta da Larcher e Vigiani, sicuramente emblematica nel suo genere.
Non siamo molto allenati. Lei non tocca roccia da quattro mesi, solo pesi e buolder. Io mi sto riprendendo, ma sono molto motivato e questo mi carica... Anche perché su queste vie o ne hai così tanta che il tutto ti sembra meno pesante oppure devi essere veramente motivato!

La via parte con un tiro di 7b+, e poi prosegue in sequenza con 7c+, 8b, 8a+, 8b, 7c, 7a+, 7b+, 7b, 7b, 6b+. Proviamo per due giorni la parte centrale, poi le previsioni meteo danno un po’ di maestrale, così mollo tutto e corro sulla costa ovest per uscire con il windsurf. Rimango due giorni tra vento e onde, quasi da dimenticarmi l’impegno che avevamo nella gola del Gorropu. Mi rendo conto di quanta energia mi succhia questa passione… ma proprio non riesco a farne a meno.

Nella terza mattinata decido di ritornare all’Hotel, più che per la via… per rispetto nei confronti di Mi Sun. Quel giorno decido di non arrampicare, ero troppo stanco, la seguivo con le Jumar, così lei aveva tutto il tempo per provare i singoli passaggi veramente al limite per la sua bassa statura.

La mattina dopo, ecco il “colpo di fulmine”. Decido di provare tutta la via dal basso e, come al solito, facccio tutto di fretta e mi trovo all’attacco alle undici del mattino. Sicuramente è un giorno di grazia e tutto fila al meglio. Mi sento come una macchina perpetua, non sbaglio mai appiglio e appoggio. Mi sono stressato solo nelle due ultime lunghezze di 7b, per il bruciore dei poppastrelli, ma soppratutto per la paura di volare e rovinare il tutto. Sarà “solo” un 7b, tirato pure, ma dopo nove tiri, e con la penombra, devo dire che ho sputato l’anima per trovare la sosta.

Mi Sun mi ha seguito arrampicando tutta la via da seconda e alla fine quasi piangeva per il dolore ai poppastrelli, ma non voleva mollare! Poi una veloce discesa nel buio, la parte più fastidiosa della giornata, anche perché lei non aveva mai visto un discensore prima di questa settimana.

Nei giorni seguenti Mi Sun ha continuato a provare i tiri, riuscendo a liberarli quasi tutti. Vista anche la sua bassa statura devo ammettere che si tiene veramente! Ma le manca un po’ d’esperienza per queste cose, comunque sta imparando velocemente. Tornerà in Sardegna più avanti per saldare questo conto in sospeso.
Adesso si avvicina la stagione per continuare il nosto “viaggio” su altre pareti alpine.”

Mauro "Bubu" Bole


Bubu sul 3° tiro, 8b, dell'Hotel
foto Andrea Gallo

     

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