Arthur Kubista, un 9a+ per il 45° compleanno
A 45 anni Arthur Kubista libera Der lange Atem 9a+ nella falesia Schattenreich, Höllental, Austria. Maurizio Oviglia presenta l'ultima realizzazione di uno dei più forti, ma anche meno conosciuti, climber austriaci di sempre.
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Arthur Kubista libera Der lange Atem 9a+ nella falesia Schattenreich, Höllental, Austria.
arch. Arthur Kubista
Arthur Kubista è uno dei più forti climber austriaci e da noi è piuttosto conosciuto per le sue prime libere in Sardegna, che culminano con l’8c+ di Zigantumania al Grottone di Millennium. Ma anche nella sua terra natale si è distinto con alcune prime salite di rilievo, che arrivano sino al 9a. Molte di esse sono irripetute e ciò si potrebbe spiegare col fatto che Arthur non ama troppo pubblicizzare le sue realizzazioni, anche se indubbiamente gli fa piacere che esse vengano provate ed eventualmente ripetute. Da uno scambio di mail sono così venuto a sapere quasi per caso della sua salita del 9a+ di Der lange Atem nella falesia di Schattenreich, situata nella valle prealpina dell’Hoellental a 80 km di Vienna. Mi sembrava quasi incredibile che uno facesse un 9a+ a 45 anni tenendoselo per sè, così ho insistito un po’, sinché Arthur mi ha autorizzato a renderla nota, specificando che per il momento non l’aveva ancora detto a nessuno...
In un’epoca in cui, grazie ai fenomeni della nuova generazione, il nono grado sembra quasi una banalità, forse non ci rendiamo conto di come certe realizzazioni meritino grande rispetto, perché sono il giusto coronamento di una intera carriera spesa con passione tra allenamenti, falesie e talvolta gravi infortuni. Tra l’altro proprio Arthur l’anno scorso è rimasto in fin di vita a causa di un blocco respiratorio, dovuto ad un’infiltrazione che rischiava di trasformarsi in un’iniezione letale. Al di là del grado e di quello che diranno i ripetitori di questa sua ultima fatica, possiamo dire che sì, non c’era davvero regalo più grande che Arthur potesse farsi per il suo “ritorno alla vita”.
Ma lasciamo raccontare ad Arthur: “...la via Der lange Atem, lunga 28 mt, per cui propongo il grado 9a+, si divide in 2 sezioni di stile molto diverso, interrotte da un riposo totale. La prima sezione di circa 13 mt, violenta e molto atletica, supera due tetti e potrebbe essere valutata più o meno 8c/c+. L’ho liberata già l'anno scorso come via a sè stante, e l’ho chiamata “Versehrtendachl” (Tetto del mutilato), in allusione alla mia grave malattia alla schiena. La seconda sezione è un’estensione di circa 15 mt sul muro strapiombante, con un passaggio durissimo e continuo su microappigli. Sono riuscito a concatenare le due sezioni col gelo tagliente del 31 ottobre 2009, fondendole in un tiro solo: Der lange Atem”
Conosco bene Arthur e so che tiene molto ai nomi delle sue vie. Li sceglie con cura, ed è sempre molto attento a trovare i giochi di parole giusti per esprimere sensazioni o particolari situazioni del momento. Spesso vorrebbe che essi rendano altrettanto tradotti nelle altre lingue, ma non sempre è così. Sappiate comunque che il nome in questo caso si riferisce alla grande forza volontà che gli è stata necessaria per riprendersi e arrivare a chiudere questo progetto, che aveva iniziato a lavorare 3 anni prima.
Nella stessa falesia si trovano inoltre il primo 9a nell'Austria orientale, Maitre Vauban und der Basilisk, liberato da Kubista nel 2003 e finora irrepetuto (anche se qualche big ci ha messo le mani), e subito a fianco un’altra sua via, Aktion Talon, 8c.
Informazioni dettagliate sul settore le potrete trovare sulla prossima edizione UP, che uscirà all’inizio del 2010, per la casa editrice Versante Sud.
di Maurizio Oviglia
In un’epoca in cui, grazie ai fenomeni della nuova generazione, il nono grado sembra quasi una banalità, forse non ci rendiamo conto di come certe realizzazioni meritino grande rispetto, perché sono il giusto coronamento di una intera carriera spesa con passione tra allenamenti, falesie e talvolta gravi infortuni. Tra l’altro proprio Arthur l’anno scorso è rimasto in fin di vita a causa di un blocco respiratorio, dovuto ad un’infiltrazione che rischiava di trasformarsi in un’iniezione letale. Al di là del grado e di quello che diranno i ripetitori di questa sua ultima fatica, possiamo dire che sì, non c’era davvero regalo più grande che Arthur potesse farsi per il suo “ritorno alla vita”.
Ma lasciamo raccontare ad Arthur: “...la via Der lange Atem, lunga 28 mt, per cui propongo il grado 9a+, si divide in 2 sezioni di stile molto diverso, interrotte da un riposo totale. La prima sezione di circa 13 mt, violenta e molto atletica, supera due tetti e potrebbe essere valutata più o meno 8c/c+. L’ho liberata già l'anno scorso come via a sè stante, e l’ho chiamata “Versehrtendachl” (Tetto del mutilato), in allusione alla mia grave malattia alla schiena. La seconda sezione è un’estensione di circa 15 mt sul muro strapiombante, con un passaggio durissimo e continuo su microappigli. Sono riuscito a concatenare le due sezioni col gelo tagliente del 31 ottobre 2009, fondendole in un tiro solo: Der lange Atem”
Conosco bene Arthur e so che tiene molto ai nomi delle sue vie. Li sceglie con cura, ed è sempre molto attento a trovare i giochi di parole giusti per esprimere sensazioni o particolari situazioni del momento. Spesso vorrebbe che essi rendano altrettanto tradotti nelle altre lingue, ma non sempre è così. Sappiate comunque che il nome in questo caso si riferisce alla grande forza volontà che gli è stata necessaria per riprendersi e arrivare a chiudere questo progetto, che aveva iniziato a lavorare 3 anni prima.
Nella stessa falesia si trovano inoltre il primo 9a nell'Austria orientale, Maitre Vauban und der Basilisk, liberato da Kubista nel 2003 e finora irrepetuto (anche se qualche big ci ha messo le mani), e subito a fianco un’altra sua via, Aktion Talon, 8c.
Informazioni dettagliate sul settore le potrete trovare sulla prossima edizione UP, che uscirà all’inizio del 2010, per la casa editrice Versante Sud.
di Maurizio Oviglia
Note:
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