Arrampicata in Sardegna news #9 (Tre Nuove Falesie)
Per il nono appuntamento dell'aggiornamento di Maurizio Oviglia con le novità dell'arrampicata in Sardegna tre nuove falesie: Le tante Primavere (Margheddie - Cala Gonone), Alamo (Villacidro) e Hard Disk (Gutturu Cardaxius - Buggerru).
1 / 6
Cecilia Marchi sulla difficile placca di Excel, Hard Disk (7a+).
Maurizio Oviglia
Si avvicina la primavera e molti cominciano a pensare alla Sardegna come possibile terra di vacanze. Le compagnie aeree alzano ed abbassano i prezzi da un giorno all’altro, i traghetti, che nelle scorse stagioni hanno messo in ginocchio il turismo sull’isola, ora propongono prezzi un filo più ragionevoli. Tuttavia invito tutti a considerare la possibilità di fare brevi week end sull’isola, alle volte è possibile godere del bel tempo quando nel resto dell’Italia piove, e con i low cost non è affatto detto che si spenda meno che raggiungere Finale od Arco. Pensateci! Intanto, climber turisti, nell’isola si lavora per voi!
La guida alpina Mario Ogliengo non è né il primo né l'ultimo ad aver comprato una casetta a Cala Gonone dove svernare e per alcuni periodi dimenticare la neve. Il bisogno di sole e roccia calda è tangibile per chi vive al nord, lo dimostrano i "mi piace" sulle foto di facebook che mostrano anche solo un angolino di mare. Ebbene Mario ha scelto come suo giardino preferito il "balcone" naturale di Margheddie, una specie di appartato palcoscenico di calcare grigio e a gocce affacciato sul mare di Cala Gonone. Già un paio di anni fa aveva aggiunto diverse nuove vie al Settore il Chorro, creando poi il nuovo settore Terra di Mezzo. Ora ci propone i settori appena a monte di questo dove, con la sua compagna Maria, ha attrezzato (dal basso, come suo solito) diversi tiri nuovi. Ma è lui stesso a presentarcelo:
"Questo settore si chiama "Le tante Primavere" e si trova a sinistra della Torre di Mezzo. Abbiamo tracciato un sentierino che in 5 minuti dalla base di quest'ultima permette di raggiungere la base. La qualità della roccia è eccellente, meno "scheggiosa" della Torre. Come il solito ho "aperto" la maggior parte degli itinerari dal basso (eccetto 'Ne manca uno'). Dovrò prossimamente adeguare le soste inserendo gli anelli. Restano comunque più che solide. La falesia si sviluppa su un bel muro per la maggior parte grigio con alcune zone di roccia più aggressiva gialla. A sinistra un evidente spigolo sul quale è tracciata la via più' facile 'Tirello'. Dietro questo spigolo si trova un bel muro strapiombante in partenza dove si trova l'itinerario più difficile del settore e ancora a sinistra un ulteriore tiro. L’elenco delle vie si sviluppa partendo da quest'ultima quindi da sinistra verso destra. Le valutazioni sono da verificare."
Ma Mario mi ha inviato anche queste belle parole a corredo del suo prezioso lavoro:
"I profumi del ginepro e del rosmarino mi richiamano regolarmente sull’Isola e questa migrazione si ripete ormai da tanti anni. Il supramonte mi regala sempre ed ancora dei piccoli gioielli di pietra, ben inteso ci sono anche i grandi ma per quelli ci sono i bravi. Tutte queste roccie ed il mondo che le circonda mi sembrano talmente preziose che l’idea di attrezzarle dall’alto la sento come una forma di violenza non indispensabile. E allora per non sentirmi un semplice carpentiere ma un po artista, poeta, alpinista avventuriero ho deciso che finché ne sono capace salgo dal basso scoprendo metro dopo metro la struttura del calcare. Piccole avventure che si ripetono su ogni tiro. Certo qualche volta troverete quale scheggia che salta sotto la scarpetta oppure lo spit seguente è un po’ lontano, mai abbastanza da vedere la morte negli occhi! Mi sento un artigiano che fabbrica pezzi che non sono mai uguali, mai perfetti ma con del carattere. Dopo lo Slow Food perché non provare con lo ‘Slow Climb’?"
E sicuramente artigiano e non carpentiere è anche il campidanese DOC Giorgio Puxeddu (la x in Sardegna si legge sc) che ci ha regalato un nuovo settore a Villacidro che ha battezzato Alamo. Il settore è appena dietro il recente Rifugio della Stria, presentato in una delle prime rubriche Sardegna News. Giorgio è un instancabile lavoratore solitario, uno di quei chiodatori che passano ore e ore alla parete a pulire le loro vie, dedicando lo stesso tempo anche alla cura del sentiero di accesso. Ma a volte interi settori son troppo anche per un uomo solo, così in questo lavoro è stato aiutato da diversi amici come Mariano Zurru, Carlo Aru, Nicola Allievi e Roberto Murgia. Pubblichiamo l’elenco delle vie ricordando che a Villacidro si beneficia di un ottimo granito lavorato, simile ad alcune falesie della Corsica.
Il terzo settore che presento è opera mia, che non so se a questo punto possa definirmi artista o carpentiere o piuttosto "lavoratore socialmente inutile". La location è una delle più appartate dell’isola, una forra nei pressi di Buggerru dal nome esotico, Gutturu Cardaxius (ricordate, la x si legge sc!). In questa valle, se ricorderete i servizi di planetmountain, ci sono già una buona manciata di settori, ma un’infinità di pareti e paretine ancora attendono. Una delle caratteristiche del luogo sono senz’altro queste lame di roccia liscia e inclinata, strapiombanti da un lato e placcose dall’altro, simili a grossi coltelli. La più appariscente è senza dubbio quella di Banana Republic, ma ce ne sono molte altre sparse per il Gutturu. Quella da me scelta è una Banana Republic in miniatura, che si trova poco oltre e sulla destra del classico e frequentato settore Istentales. La prima via è stata aperta dal basso con Marco Ribetti due anni fa. Poi ho continuato i lavori da solo o in compagnia di mia moglie Cecilia Marchi. In ultimo sono stato aiutato nella pulizia da Fabio Erriu. Forse manca ancora un tiro piuttosto duro da attrezzare (Final cut) ma ritengo che, così com’è, ci sia già di che divertirsi. Le vie sono, come detto, tecniche e di placca da un lato e strapiombanti e su appigli laterali dall’altro. In mezzo uno spigolo esteticissimo (Free Hand) che è un vero piacere da scalare. Il miglior nome che sono riuscito a trovare è "Hard Disk", anche se non vi è nulla di così Hard. Il sole non lo si vede quasi mai, dunque ideale e appartato anche d’estate. E’ raggiungibile in 5 minuti dalla strada con percorso evidente.
Margheddie – Le Tante Primavere
1- Maestrale 25 metri 6a+
2- Ne manca uno 25 metri 7a (con 1 'aiutino) a confermare
3- Tirello 20 metri 5c
4- Profumi di Primavera 25 metri 6a+
5- Pooch & Lola 20 metri 6a
6- Il segno di Olli 25 metri 6a+
7- Franchino 25 metri 6c (per un nostro buon amico un po' triste e malconcio)
8- Il dubbio 20 metri 6b
9- Sol Levante 25 metri 6b...
10- Vento di Sardegna 25 metri 6b+ (pas de bloc)
11- Garaofano & Cannella 25 metri 6b
12- Bingo 20 metri 6a+
13- Cala Gommone 6a
Gutturu Cardaxius – Hard Disk
Da destra verso sinistra:
1- Excel 7a+
2- Toast 6b+
3- Power Point 6b+
4- X press 6b
5- Safari 6b
6 - Word 6b
7- Mozilla 7a
8- Free Hand 7a
9- Explorer 7b
10- Photoshop 7c
11- Final Cut (da terminare)
12- Garage Band 7a+
Maurizio Oviglia (CAAI)
Si ringraziano Giorgio Puxeddu, Nicola Allievi e la guida alpina Mario Ogliengo.
>> tutte le news arrampicata in Sardegna
La guida alpina Mario Ogliengo non è né il primo né l'ultimo ad aver comprato una casetta a Cala Gonone dove svernare e per alcuni periodi dimenticare la neve. Il bisogno di sole e roccia calda è tangibile per chi vive al nord, lo dimostrano i "mi piace" sulle foto di facebook che mostrano anche solo un angolino di mare. Ebbene Mario ha scelto come suo giardino preferito il "balcone" naturale di Margheddie, una specie di appartato palcoscenico di calcare grigio e a gocce affacciato sul mare di Cala Gonone. Già un paio di anni fa aveva aggiunto diverse nuove vie al Settore il Chorro, creando poi il nuovo settore Terra di Mezzo. Ora ci propone i settori appena a monte di questo dove, con la sua compagna Maria, ha attrezzato (dal basso, come suo solito) diversi tiri nuovi. Ma è lui stesso a presentarcelo:
"Questo settore si chiama "Le tante Primavere" e si trova a sinistra della Torre di Mezzo. Abbiamo tracciato un sentierino che in 5 minuti dalla base di quest'ultima permette di raggiungere la base. La qualità della roccia è eccellente, meno "scheggiosa" della Torre. Come il solito ho "aperto" la maggior parte degli itinerari dal basso (eccetto 'Ne manca uno'). Dovrò prossimamente adeguare le soste inserendo gli anelli. Restano comunque più che solide. La falesia si sviluppa su un bel muro per la maggior parte grigio con alcune zone di roccia più aggressiva gialla. A sinistra un evidente spigolo sul quale è tracciata la via più' facile 'Tirello'. Dietro questo spigolo si trova un bel muro strapiombante in partenza dove si trova l'itinerario più difficile del settore e ancora a sinistra un ulteriore tiro. L’elenco delle vie si sviluppa partendo da quest'ultima quindi da sinistra verso destra. Le valutazioni sono da verificare."
Ma Mario mi ha inviato anche queste belle parole a corredo del suo prezioso lavoro:
"I profumi del ginepro e del rosmarino mi richiamano regolarmente sull’Isola e questa migrazione si ripete ormai da tanti anni. Il supramonte mi regala sempre ed ancora dei piccoli gioielli di pietra, ben inteso ci sono anche i grandi ma per quelli ci sono i bravi. Tutte queste roccie ed il mondo che le circonda mi sembrano talmente preziose che l’idea di attrezzarle dall’alto la sento come una forma di violenza non indispensabile. E allora per non sentirmi un semplice carpentiere ma un po artista, poeta, alpinista avventuriero ho deciso che finché ne sono capace salgo dal basso scoprendo metro dopo metro la struttura del calcare. Piccole avventure che si ripetono su ogni tiro. Certo qualche volta troverete quale scheggia che salta sotto la scarpetta oppure lo spit seguente è un po’ lontano, mai abbastanza da vedere la morte negli occhi! Mi sento un artigiano che fabbrica pezzi che non sono mai uguali, mai perfetti ma con del carattere. Dopo lo Slow Food perché non provare con lo ‘Slow Climb’?"
E sicuramente artigiano e non carpentiere è anche il campidanese DOC Giorgio Puxeddu (la x in Sardegna si legge sc) che ci ha regalato un nuovo settore a Villacidro che ha battezzato Alamo. Il settore è appena dietro il recente Rifugio della Stria, presentato in una delle prime rubriche Sardegna News. Giorgio è un instancabile lavoratore solitario, uno di quei chiodatori che passano ore e ore alla parete a pulire le loro vie, dedicando lo stesso tempo anche alla cura del sentiero di accesso. Ma a volte interi settori son troppo anche per un uomo solo, così in questo lavoro è stato aiutato da diversi amici come Mariano Zurru, Carlo Aru, Nicola Allievi e Roberto Murgia. Pubblichiamo l’elenco delle vie ricordando che a Villacidro si beneficia di un ottimo granito lavorato, simile ad alcune falesie della Corsica.
Il terzo settore che presento è opera mia, che non so se a questo punto possa definirmi artista o carpentiere o piuttosto "lavoratore socialmente inutile". La location è una delle più appartate dell’isola, una forra nei pressi di Buggerru dal nome esotico, Gutturu Cardaxius (ricordate, la x si legge sc!). In questa valle, se ricorderete i servizi di planetmountain, ci sono già una buona manciata di settori, ma un’infinità di pareti e paretine ancora attendono. Una delle caratteristiche del luogo sono senz’altro queste lame di roccia liscia e inclinata, strapiombanti da un lato e placcose dall’altro, simili a grossi coltelli. La più appariscente è senza dubbio quella di Banana Republic, ma ce ne sono molte altre sparse per il Gutturu. Quella da me scelta è una Banana Republic in miniatura, che si trova poco oltre e sulla destra del classico e frequentato settore Istentales. La prima via è stata aperta dal basso con Marco Ribetti due anni fa. Poi ho continuato i lavori da solo o in compagnia di mia moglie Cecilia Marchi. In ultimo sono stato aiutato nella pulizia da Fabio Erriu. Forse manca ancora un tiro piuttosto duro da attrezzare (Final cut) ma ritengo che, così com’è, ci sia già di che divertirsi. Le vie sono, come detto, tecniche e di placca da un lato e strapiombanti e su appigli laterali dall’altro. In mezzo uno spigolo esteticissimo (Free Hand) che è un vero piacere da scalare. Il miglior nome che sono riuscito a trovare è "Hard Disk", anche se non vi è nulla di così Hard. Il sole non lo si vede quasi mai, dunque ideale e appartato anche d’estate. E’ raggiungibile in 5 minuti dalla strada con percorso evidente.
Margheddie – Le Tante Primavere
1- Maestrale 25 metri 6a+
2- Ne manca uno 25 metri 7a (con 1 'aiutino) a confermare
3- Tirello 20 metri 5c
4- Profumi di Primavera 25 metri 6a+
5- Pooch & Lola 20 metri 6a
6- Il segno di Olli 25 metri 6a+
7- Franchino 25 metri 6c (per un nostro buon amico un po' triste e malconcio)
8- Il dubbio 20 metri 6b
9- Sol Levante 25 metri 6b...
10- Vento di Sardegna 25 metri 6b+ (pas de bloc)
11- Garaofano & Cannella 25 metri 6b
12- Bingo 20 metri 6a+
13- Cala Gommone 6a
Gutturu Cardaxius – Hard Disk
Da destra verso sinistra:
1- Excel 7a+
2- Toast 6b+
3- Power Point 6b+
4- X press 6b
5- Safari 6b
6 - Word 6b
7- Mozilla 7a
8- Free Hand 7a
9- Explorer 7b
10- Photoshop 7c
11- Final Cut (da terminare)
12- Garage Band 7a+
Maurizio Oviglia (CAAI)
Si ringraziano Giorgio Puxeddu, Nicola Allievi e la guida alpina Mario Ogliengo.
>> tutte le news arrampicata in Sardegna
Ultime news
Expo / News
Expo / Prodotti
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Uno scarpone dal taglio mid-cut agile e leggero per hiking su terreni misti.
Rinvio arrampicata super versatili con moschettone Keylock
Scarpe da tempo libero AKU Nativa Canvas
Il nuovo PHANTOM 6000 HD è uno scarpone progettato per l'alpinismo estremo. Grazie alla tecnologia HDry, offre una protezione impermeabile e traspirante superiore.
Imbracatura regolabile a tre fibbie per l’arrampicata in montagna, le grandi pareti e le vie di ghiaccio e misto.