L’arrampicata sul granito dei Sette Fratelli in Sardegna. Di Filippo Manca
Quando si pensa alla scalata in Sardegna è tutt’altro che scontato decidere il terreno di gioco in cui potersi godere al meglio la propria dimensione verticale; ormai sono tantissime le falesie estive, invernali e quelle adatte alle mezze stagioni, per non parlarle delle multipitch, del trad e delle varie zone boulder; il tutto potendo scegliere tra granito e calcare; insomma nell’isola ce n’è davvero per tutti i gusti!
Negli ultimi tempi sempre più spesso mi trovo ad arrampicare dall’estremo nord all’estremo sud cercando di poter godere al massimo del potenziale che mi regala questa terra meravigliosa, ovviamente con una attenzione particolare per la zona del centro (in cui vivo).
Mentre macino chilometri e playlist musicali penso spesso a quello che motiva i miei repentini spostamenti; rifletto su quella voglia di vedere, provare e scoprire non solo i miei limiti ma anche il bello e il nuovo, la ricerca di quello che mi fa sentire felice e vivo e mi catapulta in una dimensione del climbing molto intima in grado di regalarmi dopo tanti anni ancora nuove emozioni sportive e soprattutto umane; consolidando amicizie di vecchia data e facendone nascere di nuove, insomma mi sento un po’ un fabbricante di sogni…
I mesi del lockdown sono stati duri e tragici in particolare modo per tutti quelli che ahimè sono stati vittime di questa drammatica pandemia; ho fantasticato parecchio su cosa avrei fatto una volta tornato nella natura e sulla roccia con la consapevolezza di quanto possa essere preziosa e non scontata la nostra libertà e spensieratezza.
Tra le varie location che avevo in mente senza dubbio c’era l’intenzione di visitare alcune nuove aree del sud che mi ispiravano in modo particolare da alcune foto, ed effettivamente la realtà non ha deluso le mie aspettative; così ho deciso di fare visita alla Falesia di Magic Mushroom e a quella recentissima di Montezuma.
Certamente seppure a mio avviso si discostino molto da quello che è lo standard delle classiche falesie più frequentate della Sardegna, in questi posti si fondono una serie di caratteristiche affascinanti. E anche se saranno sì lontane dall’alta difficoltà e dai gradi che “contano”, sono però molto vicine alla mia visione e al mio ideale di scalata; mi ricordano tanto alcune zone sviluppate al Monte Ortobene di Nuoro con l’aiuto di Enrico Baistrocchi e Giorgio Soddu, dove l’esplorazione e la creatività l’hanno sempre fatta da padrone facendo nascere negli anni linee speciali e uniche nel loro genere.
Montezuma e Magic Mushroom sono falesie site nella zone dei Sette Fratelli, un massiccio di montagne ad est dell’area metropolitana di Cagliari. Si tratta di una zona selvaggia ed in buona parte protetta da un parco, popolata da cervi, cinghiali e aquile. In tutta l’area gli insediamenti umani sono molto limitati. Tutta la zona è costellata da ogni genere di strutture granitiche, tanto è vero che da molti anni è frequentata dai boulderisti e dagli amanti dell’arrampicata trad o granitica in generale.
Simone Desogus, grande appassionato di queste montagne, negli ultimi anni si è spinto ad esplorare le zone più nascoste, solitamente battute solo dai cacciatori. Sebbene alcune di queste strutture fossero già conosciute con i nomi locali agli escursionisti più appassionati, Simone ha preferito coniarne di nuovi dando sfogo alla sua fantasia. Così le rocce del Castello di Arxiolu sono divenute la falesia di “Medusa”, mentre il canyon che divide le punte tra questa struttura e l’inconfondibile Becco dell’Aquila “Magic Mushroom” dal nome di un incredibile fungo tafonato.
Più recentemente Simone ha esplorato la falesia di Rocca Gommai che ha chiamato Montezuma e le nascoste torri granitiche a sud di Castello Arxiolu che ha nominato (queste erano ancora senza nome) Torri di Asgard.
Le vie nel canyon di Magic Mushroom si devono appunto a Simone Desogus e Davide Lagomarsino che attrezzarono, ormai un paio di anni fa, la prima linea denominata “Cercando Funghi”. Ad esse hanno fatto seguito quelle della falesia di Medusa, in tutto una ventina di tiri sportivi. Più recentemente anche Maurizio Oviglia e Gianluca Piras hanno collaborato aggiungendo alcune vie e Maurizio Oviglia in particolare ha attrezzato le sorprendenti linee di Magic Mushroom, un incredibile tetto tafonato, e di Brucomela.
Le Torri di Asgard, ancora inviolate, hanno invece visto la prima via solo pochi giorni fa ad opera di Simone e Maurizio, lo yosemitico camino di “Born to be sirbon”, sulla prima torre. La falesia di Montezuma, che sta riscuotendo molto interesse, è stata attrezzata da Simone Desogus, Maurizio Oviglia e Gianluca Piras appena dopo il lock down. In un solo mese sono nate più di 15 vie su incredibile granito, a pochi chilometri dalla città metropolitana di Cagliari.
La mia sorpresa più grande è stata certamente il fungo di “Magic Mushroom" nel meraviglioso contesto del Parco dei Sette fratelli, un tetto più unico che raro che si sviluppa appunto sotto un classico fungo di granito lavorato a tafoni e buchi. Mi è capitato raramente di trovare questo tipo di strutture e quasi sempre purtroppo senza possibilità di salita… in questo caso però tutto era al posto giusto, quasi per magia la natura ha regalato questa insolita e rara via chiodata dall’infaticabile Maurizio Oviglia. Si potrebbe fare senza corda, anche solo con i crash? Forse, ma questa magari sarà un altra storia…
Ringrazio Kong, Wild Climb, E9 Clothing, EpicTV Italia
di Filippo Manca