Alessandro Larcher greenpoint su Bombo Balla, 8b+ in stile trad al Bus de Vela
Ad ottobre, in seguito alla chiusura delle palestre di arrampicata in Italia per la pandemia, non avevo assolutamente la minima voglia di continuare a fare solamente allenamento a secco durante la settimana per poi scalare fuori il weekend.
Vivendo a Trento però, riadattando un po’ gli orari di studio e di allenamento, sono riuscito a trovare un buon escamotage e a tramutare l’allenamento in palestra in allenamento in falesia dato che le falesie nella zona sono molte.
La scelta della location è ricaduta sul Bus de Vela, falesia davvero vicinissima alla città e con un gran numero di vie dure. Lo stile di arrampicata del Bus è molto boulderoso e selettivo e questo era proprio ciò che cercavo.
La prima via che ho deciso di provare è stata Bombo Balla, un 8b+ chiodato da Valerio Ballardini, che avevo tentato senza successo negli anni precedenti. Le sensazioni questa volta sono state ottime fin da subito de in una manciata di tentativi sono riuscito a salire la linea.
A questo punto è successo qualcosa di strano: invece di provare un altro tiro difficile, forse ispirato dalla recente ripetizione di James Pearson di Tribe, ho deciso che volevo pure io provare qualcosa di duro trad e Bombo Balla essendo ricco di buchi e fessure poteva essere il perfetto candidato.
In tutto ciò c’era però un problema di fondo: io non avevo mai posizionato né un friend né un dado fino ad allora, partivo da zero. Ho così deciso di chiedere aiuto a mio padre per imparare ad usare il materiale il modo sicuro e qualche giorno dopo siamo tornati al Bus per vedere se il tiro fosse completamente proteggibile senza usare gli spit. Trovate fortunatamente tutte le protezioni, ho provato a posizionare il materiale seguendo le istruzioni e i consigli di mio padre per poi farci qualche volo sopra in modo da acquistare fiducia nella tenuta dei friends e soprattutto nel fatto che li sapessi posizionare correttamente. La giornata si è poi conclusa con una salita della via in stile pinkpoint (in libera ma con tutte le protezioni già posizionate).
Due giorni dopo siamo tornati in falesia e dopo il riscaldamento e un altro check delle protezioni nei "punti caldi" della via, ho deciso di fare un primo tentativo. La salita posizionando il materiale mentre scalavo è stata fluida e cercando di mantenere i nervi saldi sono riuscito ad arrivare in cima senza cadere. È stata una grandissima soddisfazione personale salire Bombo Balla in stile trad (o meglio greenpoint essendo la via originariamente a spit) non solo per la difficoltà dell’itinerario ma soprattutto per aver scoperto una nuova dimensione dell’arrampicata per me.
Nonostante questa breve esperienza con la scalata trad sono riuscito a comprendere alcuni aspetti di essa come ad esempio quanto influisce l’aspetto mentale: scalare posizionando il materiale rimovibile racchiude in sé la ricerca di un equilibrio tra scalata e tranquillità mentale che se posto a confronto con le normali vie in falesia è amplificato enormemente; devi sapere quello che fai e stare attento a farlo bene, scalando nel mentre su una via difficile in cui anche il lato fisico è pienamente coinvolto.
Tutto ciò per me ha una bellezza unica e mi ha aperto gli occhi sulle enormi potenzialità che ci sono nel ripetere "on gear" vie liberate in stile sportivo!
Un grazie va a mio padre per l’aiuto, a Martin Giovanazzi per le foto e ai miei sponsors La Sportiva, Petzl e Visit Trentino per il supporto.
di Alessandro Larcher