Addio a Keita Kurakami

Keita Kurakami è deceduto all'età di 38 anni. Il climber giapponese si era fatto un nome per aver effettuato la prima salita in solitaria ed in libera di The Nose nello Yosemite, oltre ad aver spinto i limiti dei highball boulder aperti rigorosamente dal basso.
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Keita Kurakami arrampicando dal basso ed in solitaria sulla via Mare 8c+ a Mt. Futago in Giappone. Si tratta di una delle vie più difficili mai salite in questo stile.
Hagi Satoru

Il famoso climber Keita Kurakami è deceduto il 26 giugno sul Monte Fuji in Giappone. Secondo explorersweb il 38enne, a cui era stata diagnosticata un'aritmia ventricolare dopo un collasso nel 2021, stava facendo un'escursione con un amico quando ha perso conoscenza ed è morto.

Descritto da molti come uno dei climber più puri e gentili della sua generazione, Kurakami aveva alzato l'asticella molto in alto con le sue salite che coprivano l'intero spettro, dalle big wall ai boulder highball.

Nel 2017 aveva fatto notizia la prima salita di Neutralism, un enorme boulder highball in Giappone,, salito con un approccio senza compromessi, rigorosamente dal basso. Il video della salita, pubblicato sotto, fa capire l'impegno fisico e mentale. Un anno più tardi ha trascorso cinque giorni consecutivi scalando The Nose su El Capitan in Yosemite in solitaria e tutto in libera. Questa è stata la prima volta che la via, liberata nel 1993 da Lynn Hill, veniva salita in libera in solitaria. Kurakami aveva già provato l'impresa un anno prima ma, a causa del maltempo, non l'aveva salita consecutivamente. Lui stesso è stato il primo a non considerare la ripetizione del 2017 una "vera libera" e durante il suo ritorno nel 2018 ha alzato notevolmente la posta in gioco: è caduto più di dieci volte, si è calato ogni volta in sosta, ha tirato giù le corde ed è ripartito per salire i tiri in libera.

Nel 2019 Kurakami ha portato le sue capacità dalle big wall alle falesie dove ha salito Mare, un monotiro di arrampicata sportiva gradato 8c+ a Monte Futago. All'epoca si trattava di una delle vie più difficili mai salite in questo stile. Ancora più notevole è stato lo stile rigorosamente dal basso che ha utilizzato. Commentando dopo la salita, ha spiegato: "È stato un grande passo in avanti, per spingere i miei limiti dell’arrampicata in solitaria".

Kurakami lasciò il lavoro quell'anno per diventare un climber a tempo pieno - una decisione particolarmente difficile da prendere nella società giapponese, ma non si guardò mai indietro e si dedicò completamente alla sua arte. Dopo i suoi problemi cardiaci nel 2021 ha brevemente giocato con l'idea di seguire il consiglio del medico e di rinunciare del tutto all'arrampicata. Alla fine però ha scelto di seguire la sua passione. "Ho scelto una vita con l'arrampicata, accettando il rischio per la mia stessa vita" avrebbe detto Kurakami. In un'intervista ad una rivista giapponese nel 2022 spiegava "Pensavo che rinunciare all'arrampicata sarebbe stata una scelta di cui mi sarei pentito in seguito. Anche se vivessi fino a 70 o 80 anni senza arrampicare, sarei davvero felice?"

Kurakami ha continuato a spingere i limiti con il suo encomiabile stile, spesso senza grosso clamore. Poi nel 2023 ha deciso, per la prima volta in assoluto, di tastare una presa con la corda dall'alto prima di aprire il boulder Discovery sull'isola di Yakushima. I suoi scritti che ci ha inviato dopo la sua salita hanno offerto un'affascinante finestra sul suo approccio all'arrampicata e alla vita in generale, e vale la pena leggerli ancora una volta:

"Nella mia carriera di boulderista, sono sempre stato ossessionato dalle salite dal basso, e restare appeso a una corda per verificare le prese su un blocco era per me il compromesso più sfacciato che avessi mai potuto fare come climber.

In effetti, su Discovery è stata la prima volta nella mia vita che mi sono calato dall'alto per tastare la presa su un blocco. Fino ad allora ho pensato che restare appeso a una corda fosse come ammettere la mia debolezza da climber, e perdere il valore della salita. Credevo che, se avessi compromesso il mio stile di arrampicata, non sarei mai riuscito a essere soddisfatto della mia salita.

Ma Discovery, che è stato il più grande compromesso di tutti, è diventata una delle migliori salite della mia carriera di boulderista. Potrebbe essere la prima volta che ho pianto in cima dopo "Senjitsu no Ruri" e "The Nose - rope solo free".

Sarà per caso l'ego che viene preservato aggrappandosi a quell'ossessione e orgoglio? O l'esperienza appena acquisita, lasciandoli andare? Non so cosa sia più prezioso nella vita.

L'unica cosa che posso dire tuttavia è che, poiché avevo custodito quell'orgoglio per 20 anni, ho avuto la migliore opportunità adesso per lasciarlo andare, e ho acquisito un'esperienza e una scoperta più profonda."




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