Un incendio devasta Oliana in Spagna
Parti dell'Europa meridionale stanno attualmente facendo i conti con un'ondata di caldo di proporzioni senza precedenti e la Spagna, in particolare, è colpita da violenti incendi ed alte temperature che hanno costretto migliaia di residenti a evacuare le loro case e hanno portato alla distruzione di migliaia di ettari di terra. Nelle prime ore di domenica pomeriggio è scoppiato un incendio ad Oliana, la falesia catalana di fama internazionale che ospita alcune delle vie sportive più difficili al mondo come La Dura Dura. Solo dopo un enorme sforzo i vigili del fuoco sono riusciti a contenere le fiamme lunedì mattina.
Svana Bjarnason, una climber francese di origini islandesi, ha assistito al drammatico rogo. Racconta sul suo account Instagram "Faceva ancora molto caldo e il vento stava raggiungendo i 50 km/h, quindi il rogo sì è intensificato e ha viaggiato abbastanza velocemente. Ha raggiunto rapidamente la foresta sotto la falesia, poi la falesia stessa. Per ore la falesia è stata preso dal fuoco e dal fumo. Poi, a causa del vento, le fiamme hanno cambiato direzione, continuando dietro la falesia. Solo la mattina successiva sono riusciti a controllare e fermare il fuoco".
Due giorni dopo lo scoppio dell'incendio è stato permesso ai climber di salire e valutare i danni. Bjarnason ha descritto quello che ha visto come "Uno scenario apocalittico. Grazie a Dio, nessuno è rimasto ferito e i vigili del fuoco hanno svolto un lavoro straordinario, un enorme ringraziamento per il loro coraggio e duro lavoro."
I climber del posto guidati da Patxi Usobiaga e Dan Forgeng stanno attualmente valutando i danni ma le prime segnalazioni sono che "la parte sinistra della parete è stata gravemente alterata (dalla via "Michi"), rinvii fissi bruciati e molti appigli sono ora a terra. Il primo strato di roccia è distrutto, si stacca solo toccandolo. Avrebbe bisogno di una massiccia pulizia e richiodatura. Ma le vie non saranno mai più le stesse.
Il muro principale e quello di destra SEMBRA ok ma alcuni appigli si sono staccati e sono anche a terra, a volte grossi pezzi. In altre zone inevitabilmente la roccia è stata alterata dal calore del fuoco. Potrebbero esserci delle micro fessure, ciò che non si è rotto oggi potrebbe rompersi più tardi, per adesso è impossibile sapere cosa è solido o meno. Inoltre, non ho idea della resistenza dei rinvii e degli spit, ma sembra ovvio che sia stata alterata dal calore del fuoco".
Mentre i climbers locali hanno già lanciato una campagna crowdfunding per aiutare a ricostruire la falesia, vale la pena sottolineare che il cambiamento climatico sta portando a ondate di caldo sempre più frequenti ed estreme. La questione degli incendi, come sottolinea la dottoranda sul cambiamento climatico Lena Müller, non può che aumentare a causa della crisi climatica.