Il TAR Piemonte blocca l’inizio dei lavori per la strada in Vallone di Sea

L’inizio della primavera è stato foriero di una bella novità: il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso "cautelare" presentato da ATA A.P.S. (Associazione Tutela Ambiente di Ciriè federata a Pro Natura) contro la costruzione della strada nel Vallone di Sea, fissando l’udienza a febbraio 2026. Non si può ancora parlare di vittoria definitiva ma il "cautelare" sospende di fatto la possibilità di iniziare i lavori, che ormai erano dati per imminenti.
Se non si è vinta la guerra, si è sicuramente vinta una battaglia strategicamente molto importante, fondamentale per bloccare questo progetto, fortemente voluto dal Comune di Groscavallo con capofila l’Unione Montana Alpi Graie. E’ la vittoria di Davide contro Golia, di una piccola associazione contro le istituzioni pubbliche, contro chi sarebbe stato disponibile a stravolgere un territorio di estrema bellezza per benefici irrisori, un’opera, come si è detto molte volte, inutile, vista la morfologia del Vallone e la superficie di pascolo ridicola, erosa ancor maggiormente dagli ultimi fenomeni alluvionali del 2024.
Tanto per dare due numeri, i dati del GIS Sistema Piemonte indicano che le aree prossime all’abbandonato alpeggio di Balma Massiet, dove si sarebbe fermata la strada, hanno una superficie pascolabile di circa 6.5 ettari, limitandosi poi ulteriormente all'area dove sorge l'alpeggio non si arriva a 0.5 ettari. Superfici che tra l’altro oggigiorno, dopo i fenomeni di luglio e settembre 2024, sono ulteriormente ridotte a causa dell’erosione e dei sedimenti accumulatesi a seguito della piena che aveva spazzato via il ponte. Un versante con pendii il cui quadro di dissesto idrogeologico e alluvionale, oltre che valanghivo, era ben noto, e che aveva fatto esprimere "parere non positivo" al Settore Tecnico della Regione Piemonte, prima che le competenze, per il variare della legge, passassero in capo al Comune.
Il Gruppo Valli di Lanzo in Verticale è da sempre a favore della tutela di questo vallone dalle caratteristiche uniche ma non era così scontato ottenere un risultato positivo, e ciò è avvenuto solo grazie al coraggio e alla tenacia della piccola ATA, che ha creduto fin da subito all’opposizione dura, rischiando non poco, in caso di perdita del ricorso, e confidando unicamente nella raccolta fondi tramite crowdfunding, visto il costo non indifferente del ricorso stesso. Un genuino interesse per l’ambiente montano che purtroppo è mancato altrove, con disinteresse, comportamenti pilateschi e forse un pizzico di invidia. L’ "ignavia" l’avrebbe definita Dante.
Ai difensori dell’ambiente e della montagna da salotto o da "social", a coloro che "siamo d’accordo ma non vogliamo esporci" o a quelli che "tanto contro il Comune di Groscavallo si perde", preferiamo persone come il presidente di ATA Alfredo Gamba che ha avuto il coraggio di mettere la sua firma per far partire il ricorso e Michele D’Elia, vero sostenitore della causa all’interno dell’associazione. Senza di loro a breve avremmo probabilmente visto Sea ferita dall’inutile strada.
Come in un grande recita tragicomica ognuno però ha fatto la sua parte e allora non si possono certo dimenticare i ragazzi del Collettivo Workless (quelli del Valle Orco Climbing Festival), che hanno fornito un incredibile supporto producendo uno stupendo cortometraggio, da veri professionisti. Il loro video è stato il cuore della raccolta di crowdfunding. E poi l’Associazione Mountain Wilderness e la gloriosa Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti, il cui legame con Sea è divenuto indissolubile negli anni; entrambe hanno versato un generoso contributo a sostegno della causa. Così come il nostro Club Alpino Accademico Gruppo Occidentale (e dico nostro perché il Gruppo Valli di Lanzo in Verticale ne è parte), da sempre vicino nelle battaglie ambientali e di libertà in montagna.
Bisogna poi ringraziare il geologo Paolo Barillà con i suoi preziosi consigli, basilari per poter spiegare l’assurdità del progetto, e tutti coloro che si sono prodigati per dare un supporto ad ATA e quelli che hanno donato per la causa. Da ringraziare anche Ghenaella Grassi che ha saputo trasmettere la passione e l'amore che suo padre, il grande Gian Carlo Grassi, provava per questo luogo e i famosi arrampicatori Fred Moix, Didier Berthod e Alexander Huber che hanno perorato la causa di Sea portandola oltre i ristretti confini piemontesi, sperando di vederli e rivederli presto in azione sulle sue stupende pareti.
Infine, ma non certo ultimi, gli avvocati Luigi Gili ed Andrea Dragone che sono andati oltre la mera competenza professionale, facendosi coinvolgere nel mistero e nel fascino di Sea.
Vogliamo ancora una volta ribadire che nessuno dei ricorrenti o degli oppositori ha mai avuto nulla di personale o politico contro il Sindaco di Groscavallo, avendo semplicemente ritenuto giusto contrastare un progetto che la stragrande maggioranza delle persone ha ritenuto profondamente sbagliato per questo ambiente unico. Un progetto inutile per la comunità e la crescita della Valle, che tutti vogliamo.
Infine rivolgiamo un pensiero a tutti coloro che hanno vissuto Sea, che la vivono e che la vivranno. Il Sogno di Sea continua…perché come scrisse Grassi sul quaderno delle vie custodito all’Albergo Savoia di Forno Alpi Graie "questo quaderno è dedicato a tutti i "freak" dell’arrampicata, quelli che non figurano mai nelle cronache di Alp, ma che amano la scalata come espressione di libertà". La libertà di poter godere di un ambiente unico come Sea.
Luca e Matteo Enrico
C.A.A.I. e Gruppo VLV