Il re del lago, nuova via sulla Cima Capi
Nel mese di agosto Mattia Bonanome e Fabio Della Casa hanno aperto Il re del lago (180m, V -V+), una nuova via sulla Cima Capi (Arco).
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Il re del lago (180m, V -V+ Mattia Bonanome e Fabio Della Casa) Cima Capi, Arco
archivio Mattia Bonanome
"Ma che casino!!!….Che cavolo di casino qui in città. Uno sciame impazzito che ciondola tra negozi e ristoranti senza una ragione, occhi vitrei e sguardo beota attirato come le gazze da qualsivoglia luccichio, che sia il brillare della zip di quella borsa sfregiata, che sia l’argento di quelle posate al Leon D’Oro.
Zombie! La gran parte della gente sembra stordita da psicofarmaci. Probabilmente gli albergatori, per liberare queste povere anime in cerca di ferie dall’agonia di un meteo quantomai inclemente, aggiungono del Roipnol ai loro cappuccini…ma forse mi sbaglio.
Forse è solo la voglia di evadere che mi fa affrontare, talvolta con insofferenza, il trambusto insensato del vacanziere Rivano. Fattostà che una strada l’ho trovata, nonostante il periodo di lavori forzati ho trovato il modo di alimentare il fuoco dell’avventura ed aprire una nuova Via.
Molto di questo lo devo al buon Fabio, caro amico e bravo alpinista, che ha trovato il modo per stimolarmi e farmi concludere un lavoro iniziato ormai un anno fa. Assieme abbiamo ripreso da dove era stato lasciato….quando nel 2013 esplorando la parete in compagnia di Roberto Socin ed Andrea Ruzza, avevo aperto i primi tre tiri di una futura via.
Rosicchiando le ore dal breve calendario dei giorni liberi, con un paio di uscite abbiamo raggiunto il punto più alto dell’itinerario. Questo però non ci è bastato.
Salendo avevamo intuito che il percorso poteva essere "raddrizzato"e che, pulendolo un po’ dalla vegetazione, era possibile ottenere una linea più continua sia come logica che come difficoltà. Siamo quindi tornati in parete (aprendo sempre dal basso) e l’abbiamo liberata dai rami secchi seguendo la linea più verticale possibile. Il risultato è un itinerario intrigante che oggi, nei punti più difficili, ha alcune possibilità di variante ”
di Mattia Bonanome
Zombie! La gran parte della gente sembra stordita da psicofarmaci. Probabilmente gli albergatori, per liberare queste povere anime in cerca di ferie dall’agonia di un meteo quantomai inclemente, aggiungono del Roipnol ai loro cappuccini…ma forse mi sbaglio.
Forse è solo la voglia di evadere che mi fa affrontare, talvolta con insofferenza, il trambusto insensato del vacanziere Rivano. Fattostà che una strada l’ho trovata, nonostante il periodo di lavori forzati ho trovato il modo di alimentare il fuoco dell’avventura ed aprire una nuova Via.
Molto di questo lo devo al buon Fabio, caro amico e bravo alpinista, che ha trovato il modo per stimolarmi e farmi concludere un lavoro iniziato ormai un anno fa. Assieme abbiamo ripreso da dove era stato lasciato….quando nel 2013 esplorando la parete in compagnia di Roberto Socin ed Andrea Ruzza, avevo aperto i primi tre tiri di una futura via.
Rosicchiando le ore dal breve calendario dei giorni liberi, con un paio di uscite abbiamo raggiunto il punto più alto dell’itinerario. Questo però non ci è bastato.
Salendo avevamo intuito che il percorso poteva essere "raddrizzato"e che, pulendolo un po’ dalla vegetazione, era possibile ottenere una linea più continua sia come logica che come difficoltà. Siamo quindi tornati in parete (aprendo sempre dal basso) e l’abbiamo liberata dai rami secchi seguendo la linea più verticale possibile. Il risultato è un itinerario intrigante che oggi, nei punti più difficili, ha alcune possibilità di variante ”
di Mattia Bonanome
Note:
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Expo Climbing Technology | |
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