"Viaggio all'ombra delle grandi pareti nord", salito l'Eiger
Conclusa la prima salita del viaggio sulle Pareti Nord di Eiger, Cervino e Grandes Jorasses per Pellin, Clavel e Manolino.
Vetta dell'Eiger e prima tappa raggiunta per il team composto dalle Guide Alpine Matteo Pellin e Arnaud Clavel e dal loro cliente Davide Manolino, impegnati nel loro "Viaggio all'ombra delle grandi pareti nord". Ieri, mercoledì 27 marzo, i tre alpinisti hanno raggiunto, infatti, la cima dell'Eiger dopo aver percorso la famosa via sulla parete Nord aperta da Anderl Heckmair, Ludwig Vorg, Heinrich Harrer e Fritz Kasparek nell'agosto del 1938. La salita Pellin, Clavel e Manolino sono partiti da Grindewald lunedì 25 marzo. Le condizioni non buone (con molta neve) della prima parte della via hanno costretto i tre ad optare per un'uscita in parete dalla "finestra della galleria". Il primo giorno hanno raggiunto il "Bivacco della morte", dove hanno trascorso la prima notte. Il giorno successivo, superata la "rampa" e il "ragno", hanno bivaccato poco sotto il "Bivacco Corti". Quindi, il 27/03, hanno affrontato le fessure terminali raggiungendo i 3970 m della vetta alle 12,30. La parete presentava condizioni non buone, con molta neve fresca sulla "rampa", ghiaccio duro e grigio sul "ragno" e fessure terminali impiastrate di ghiaccio. Freddo (-25 di notte) e vento hanno "accompagnato" la salita. Stop momentaneo del progetto Con la salita all'Eiger il "Viaggio all'Ombra delle Grandi Pareti Nord" si interrompe momentaneamente. Il freddo intensissimo incontrato dai tre alpinisti in parete ha infatti causato un lieve principio di congelamento al piede destro a Davide Manolino. La situazione non è grave e la patologia è curabile. ma, viste anche le condizioni di gran freddo presenti ancora sul Cervino (la seconda montagna dellitinerario di Pareti Nord), la cautela e lo spirito, con il quale, il piccolo gruppo ha sempre affrontato il progetto si é deciso di effettuare uno stop e di rimandare la scalata del Cervino e delle Jorasses. E un peccato- ha dichiarato Clavel- soprattutto visto che si era aperta una finestra metereologica che ci avrebbe permesso di andare avanti e, forse, di riuscire a concatenare le tre salite. Anche la forma fisica era al meglio, ma la montagna ci insegna, con le sue regole e le sue leggi che siamo noi uomini a doverci regolare. Se proviamo un po di delusione per non essere riusciti a concatenare le tre salite, resta comunque una forte motivazione a ripartire. E poi il Cervino e le Jorasses saranno ancora lì." Il progetto - intervista ad Arnaud Clavel |
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