Sguardo al Passato, nuova via in Val d'Ambiez, Dolomiti di Brenta

Il racconto di Andrea Simonini di Sguardo al Passato (300m, 7a+, RS2+, 6b obl.), una nuova via aperta lo scorso agosto sulla Cima Bassa d’Ambiez, Val d'Ambiez, Dolomiti di Brenta, insieme a Gianluca Bellamoli.
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Risalite mattutine durante l'apertura di Sguardo al Passato (300, 7a+, Andrea Simonini, Gianluca Bellamoli 08/2014), Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta
Andrea Simonini, Gianluca Bellamoli
In questa pazza estate ricca di piogge, temporali e bombe d’acqua sono riuscito a realizzare un sogno: chiodare qualcosa nella spettacolare val d’Ambiez. Non molto conosciuta, la val d’Ambiez è situata nella parte sud-est del gruppo di Dolomiti di Brenta, precisamente parte dal paese di san Lorenzo in Banale dove con un servizio taxi-jeep ci si addentra facilmente fino al primo rifugio "Al Cacciatore". Da qui, a seconda di cosa si vuole fare, si può arrampicare nelle zone più basse o raggiungere il più alto rifugio "S. Agostini" e le sue magnifiche pareti circostanti. Molto gettonati sono anche i vari percorsi ad anello che offre la zona senza dimenticare il bellissimo Trekking delle Bocchette.

Avendo il nonno di Stenico, il paesino limitrofo a S. Lorenzo, sono sempre stato molto legato al gruppo di Brenta, inizialmente dai racconti del nonno (il Nello) e poi dalle prime ferrate ed escursioni con mio papà su per "i crozi". Dopo  aver scalato parecchie vie di questa magica (nonché stramba e nebbiosa) valle, quest’anno la guardavo con occhi diversi, osservavo le pareti con sguardo obliquo, vagliando i colori e la grana della roccia (e che roccia), soppesando le ombre alla luce dell’alba o nel riverbero del tramonto... cercavo semplicemente nuove vie di salita!

Agosto, diamo il via al nostro progetto "Ambiez Exploring 2014". Parto con il Follez per il primo giro perlustrativo e carichi come muli, con l’occorrente per restare su 3 giorni a chiodare, raggiungiamo l’Agostini completamente fradici, dicono che domani farà bello…speren! Nei giorni seguenti non abbiamo mai visto il sole e siamo riusciti comunque ad aprire i primi due facili tiri della nuova via sulla cima D’Agola. Le piogge incessanti, per questa parete che abbiamo scelto, sono un problema perchè dopo i tiri già aperti la nostra linea segue delle rigole grigie su roccia mega galattica e haimè se piove non si fa niente per un paio di giorni. Dopo altre 4/5 giornate spese per questa parete, 1 bivacco, 2 bottiglie di vino di Ivo, una spanna di neve a ferragosto, fermi ancora al secondo tiro e non vedendo speranza di miglioramento meteorologico, sotto l’ennesimo temporale diamo in ritirata lasciando un bel cantiere per il futuro.

Intanto con il grande Gian (Gianluca Bellamoli) siamo partiti sulla cima bassa d’Ambiez con quello che sarà il nostro "Sguardo al Passato". Una linea spettacolare su una parete che ospita solo un’altra via di Steinkotter-Hasse che sale centrale. A destra è tutto incredibilmente libero e scalare avendo la possibilità di muoversi come e dove si vuole è una sensazione magnifica. Al giorno d’oggi trovare pareti vergini o che comunque non ti obbligano a tenere un certo tracciato è una cosa rara… poi ci sono vie che si incrociano, vie che fanno tiri in comune, o che ti obbligano a seguire traiettorie non logiche…m’ah?!? Dico solo che ogni via ha il diritto di avere "una vita" propria. Un totale di 4 giornate di apertura, 9 tiri uno più bello dell’altro, buona roccia, una chiodatura ottima e onesta mista chiodi-spit (con soste a spit) e doppie perfette rendono questo nuovo itinerario a mio avviso spettacolare!

Nel frattempo recluto il Lucco (Michele Lucchini) per andare a fare un giro su una via di Orlandi a cima Ghez. Mi è caduto l’occhio su "Scudo d’Argento", aperta in A2 nel ’96 e con un’ingaggio decisamente da non sottovalutare. Poche ripetizioni, esposizione Nord, tutta a chiodi, roccia slavata e un tiro in fessura di dita da 40mt…dicevo da non sottovalutare giusto?! Difatti dopo 3 tiri siamo ibernati a una temperatura attorno ai zero gradi, in sosta il Lucco è uguale a l’omino Michelin dentro un piumino gigante e non sembra proprio giornata per provare in libera la via. Buttiamo giù le doppie e con la coda tra le gambe rimandiamo a temperature più miti.

Nel rientro, demoralizzati della batosta dell’Elio (Orlandi), non posso che venire attirato da un’imponente torre che sovrasta la val di Dalun. Non trovo nessuna informazione su questa parete, ne su vie che la percorrono…non ci credo, faccio due foto e chiamo il Gian. Non mi resta altro che partire armato fino ai denti per un’altra avventura di apertura...

L'"Ambiez Exploring 2014" è un progetto che darà luce ad un bel video ricco di emozioni legato all'apertura di vie nuove, ma anche a chi vive questa magica valle nelle spettacolari Dolomiti di Brenta; Il Giorgio del servizio jeep, la famiglia Margonari del rifugio Cacciatore, l'Ignazio e il Roberto dell'Agostini e i grandi pionieri nonchè fautori di questa valle: Elio Orlandi e Rolando Larcher...non vi dico altro! Di seguito il Trailer di quello che sarà il futuro video:


Un grazie di cuore per tutto al grandissimo Gianluca Bellamoli (Gian), Lorenzo Moretto (Follez), Alessandro Pimazzoni (Pima), Michele Lucchini (Lucco) e a Bruno Fornari (Brus) per averci prestato il portaledge...mai usato. Altri ringraziamenti vanno sicuramente al Giorgio del servizio jeep (tel. 333-3198204), al Roberto e l'Ignazio del rif.Agostini per tutti i piaceri e depositi vari che ci hanno lasciato fare, alla Betti per il teroldego del rientro al rif. Cacciatore e all'Elio Orlandi per come descrive questa valle cosi unica.

Ringrazio: Patagonia, Wild Climb, LAAC, +Watt, Risk Protect e SLEALE.

di Andrea Simonini


SCHEDA: Sguardo al Passato, Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta


Ambiez Exploring 2014

L’ "Ambiez Exploring 2014" è un progetto nato tra alcuni amici da una grandissima passione per la montagna, forse piu che passione è l’avventura verso l’ignoto la mia vera benzina. Trovare pareti "vergini" dove piena libertà di movimento e totale possibilità di interpretare la roccia, sono per me sensazioni indescrivibili colme di gioia immensa.
"…credo che la passione per la montagna serva a ritagliarsi uno spazio autonomo e indipendente dentro noi stessi. Una specie di pezzo di cielo libero: libero dalle nubi della tendenza all’uniformità, dalla superficialità e banalizzazione moderna, dove si riesce a pensare e agire in piena libertà senza costrizioni dirette, regole scritte o condizionamenti globali". (Cit. Elio Orlandi, Il Richiamo dei Sogni)


Note:
Expo.Planetmountain
Expo Wild Climb
www
Andreasimonini85.wordpress.com



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