Seconda Torre del Sella - Torvagando for Nepal #5
Rincorrere una torre per settimane e trovarsi a fare i conti col meteo e i temporali frequenti dell’estate. A volte la vita ti insegna che per realizzare i tuoi sogni devi saper aspettare, devi metterci cuore. A volte vorresti buttare tutto all’aria e cambiare direzione, vorresti non aver mai incominciato a camminare, ma poi ti accorgi che i sogni sono lì dentro di te e prepotentemente chiedono di venire avanti.
A volte gli eventi della vita chiedono pause di riflessione, chiedono di guardarsi dentro, chiedono che tu capisca la profondità delle motivazioni che ti spingono a quella meta. Camminare è sempre abbandonarsi per un attimo al vuoto di ogni passo, un attimo prima di toccare la terra salda. E soprattutto la cosa più importante non è la meta, la cima, la torre... è il percorso che ti porta verso esse, il Viaggio con la “V”.
Spesso credi di non avere più la capacità di sognare, perché le delusioni ti hanno schiacciato, perché molti non hanno capito nulla di te, perché molti parlano (e sparlano) anche se non muovono un dito, perché molte volte la capacità di rialzarsi viene a mancare. Poi però i cieli blu ti riempiono l’anima, un profumo di zenzero rubato al vento ti riporta a terre lontane e a visi bruciati dal sole e sporco sotto le unghie, e con ai piedi gli sfasciumi dolomitici, ti chiedi se in fondo ogni tanto la vita non ti chiede di verificare la direzione verso cui stai veleggiando perché tu non la dia per scontata.
E guardando la torre che hai davanti, nel caos del Passo Sella, la semplice torre che hai davanti.. ti viene spontaneo dire “e se saliamo questa?” E così tiro dopo tiro saliamo la Seconda Torre del Sella, affollatissima, con 3 cordate davanti che superiamo una ad una, coi sassi che cadono dall’alto sibilandoti nelle orecchie.
La parete è in ombra e il genio di Annalisa è in canottiera… fortuna che Gian è più accorto e ha pensato anche a lei. Si sale con nella testa pensieri e ricordi del passato. E si arriva su, assieme. Perchè la cordata è anche questo: dividere fatiche, emozioni e difficoltà verso l’alto.
Abbiamo scordato la bandiera del Nepal, ma il Nepal ce l’abbiamo nel cuore... nulla avviene per caso. Rinascita? Verifica? Determinazione? Pazienza? O tutto questo assieme? Attorno si addensano le nubi, ma sui nostri visi brilla ancora il sole. Vorrei rubare attimi di Infinito o forse chissà, ce li ho già dentro…
Ci fermiamo a salutare un caro amico a Canazei (ciao Seba!) e poi via di ritorno. Le lunghe serate estive e i colori di una giornata Speciale regalano un finale da film. E fermarsi sul Passo mentre il sole tinge di rosa le Dolomiti e di oro le nuvole è il modo migliore per ricominciare mentre, come sempre, non servono parole che sarebbero solo un di più. E si riparte a pensare a un nuovo Viaggio, più vuoti, ma anche più pieno.
Annalisa Fioretti
Per aiutare l'iniziativa in aiuto del Nepal di Il Nodo Infinito ONLUS e Annalisa Fioretti questo è l'IBAN: IT09K0845332760000000190806
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