Roger Schaeli 50 volte sull'Eiger
Pochi giorni fa l’alpinista svizzero Roger Schaeli ha raggiunto un traguardo importante: 50 volte sull’Eiger. Soprannominato "Mister Eiger" dagli amici per un buon motivo evidentemente, la guida alpina aveva iniziato a salire la montagna di casa a 18 anni, lungo la Cresta Mittellegi. L’anno successivo è stata la volta della famosa parete nord, salita insieme a Markus Iff sulla via Lauper, aperta nel 1932 da Hans Lauper ed Alfred Zücher.
Negli anni successivi Schaeli ha scelto vie sempre più impegnative, tra cui spiccano Magic Mushroom aperta nel 2007 insieme a Christoph Hainz, la prima libera della Via dei giapponesi nel 2007 con Robert Jasper, la prima libera della Direttissima John Harlin nel 2010 e la prima libera della Piola - Ghilini Direttissima con Jasper nel 2013, l’apertura e prima libera di Odyssee con Jasper e Gietl nel 2015 e poi, nel 2017, la tanto attesa prima ripetizione con Simon Gietl e Thomas Huber di Metanoia, il capolavoro di Jeff Lowe. Risale ad agosto la prima libera in giornata di La vida es silbar e per arrivare a quota 50, l’altro giorno Schaeli insieme a Lucien Caviezel ha salito la via Löcherspiel prima di tornare a valle in parapendio.
Va da sé che cinquanta successi non sono arrivati al primo colpo. "50 complete salite dell’Eiger sono un numero impressionante", afferma Roger Schaeli. "Ma bisogna anche essere umile verso questa montagna così imponente. Accanto ai miei successi ci sono anche altrettanti tentativi. L'Eiger è implacabile. Sono salito dozzine di volte sulla parete nord, senza riuscire a scendere dalla cima o dal fianco ovest."
Schaeli ovviamente non è soltanto attivo sull’Eiger. Nel suo curriculum ci sono salite in tutto il mondo, come ad esempio Arwa Spire nel 2012, e il trittico Cerro Torre, Torre Egger e Cerro Standhardt in Patagonia. Ma è indubbio che l’orco delle Alpi bernesi è per certi versi la sua seconda casa. "L'Eiger significa molto per me", afferma Roger Schaeli. "Non conosco nessun'altra montagna meglio e non ho trascorso così tanto tempo su nessun altra cima. Anche se l'Eiger mi è molto familiare: rimane un mito con molte storie magiche, ma anche tragiche. Più arrampico sull'Eiger, più mi sento vicino a questa montagna, e più forte rappresenta la mia carriera alpinistica."
Links: rogerschaeli.ch, La Sportiva, Petzl