Arwa Spire, Roger Schäli e Simon Gietl liberano Fior di Vite
Nel 2002 gli alpinisti svizzeri Stephan Harvey, Bruno Hasler e Roger Schäli si erano recati nel Garhwal Indiano dove avevano aperto Fior di Vite, una nuova linea di 800 metri con difficoltà fino a 90° VI+ e A2, sulla parete nord dell' Arwa Spire. Raggiungere la vetta di 6193m era stato un enorme successo, ma evidentemente a Schäli l’idea di aver salito con l’uso dell’artificiale è rimasto come un fatto irrisolto nella memoria, tanto che nel 2012 è tornato assieme all'altoatesino Simon Gietl per tentare di liberare la via. Prima di iniziarla però, la spedizione è stata colpita da una tragedia: il loro amico e cameraman Daniel Ahnen è caduto in un profondo crepaccio e tutti gli sforzi di soccorso si sono rivelati inutili. La spedizione è stata abbandonata, e per gli alpinisti nei difficili mesi che seguirono questo incidente il colpo è stato durissimo da affrontare.
Lo scorso settembre però, Schäli e Gietl sono tornati all' Arwa Spire con un piccolo team composto dalla guida alpina Andrea Di Donato, il fotografo Frank Kretschmann e la compagna di Schäli, Yuri Kato, ancora una volta per tentare la vetta ma anche e soprattutto per dare l'addio ad Ahnen.
Il meteo è stato eccezionale e i quattro hanno velocemente stabilito il campo base avanzato a 5400m e, dopo aver fissato le corde sul nevaio iniziale, il 28 settembre Schäli e Gietl sono partiti alle 4:00 del mattino. Arrampicando velocemente ed in libera sulla ripida e freddissima parete nord, i due hanno superato tratti di 7a su roccia e M5 su misto a 6000m di quota, per raggiungere la vetta alle 15.00. In quello che si è rivelato un momento toccante i due hanno lasciato in cima una collana in onore del loro amico, poi sono rapidamente scesi e rientrati lo stesso giorno al loro campo base avanzato.
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