Ritorno al Futuro in Valle di Daone per Matteo Rivadossi
Il 18 gennaio, alla prima visita stagionale in Val Daone, gli occhi si son fermati sui radi festoni traslucidi della mitica Futura, capolavoro d’intuizione del grande Tiberio Quecchia. Una combinazione di rampe e nastri ghiacciati che di fronte, proprio dalla locanda del Placido, non sembra nemmeno salibile. Impossibile resisterle, soprattutto dopo 8-9 anni che non si formava!
Io e Simone Monecchi ce ne godiamo una veloce ripetizione con la scusa delle prime spiccozzate dell’anno. E queste bastano per far scattare il pallino di una nuova variante, giusto 10 anni esatti dall’apertura, appena a sinistra, della mia Futurama.
Infatti tre giorni dopo rieccomi ancora sotto i tetti della seconda sosta di Futura, stavolta in compagnia di Silvio Fieschi versione fuga mattutina. Dalla colonna sopra la sosta una vite corta poi mi allungo a sinistra per il primo dei tre fix: dove passare tra quel delirio di stalattiti? I dubbi amletici mi agitano più dei tonfi di ghiaccio mentre pulisco le frange per la gioia di Silvio.
Potrebbero uscire più linee ma anche il buon socio è d’accordo per quella più logica e di più probabile formazione. Ok, allora su dritto fino al soffitto: e qui, mettendo il terzo spit allongiato ad una picca, vengo tradito dai suoi tre centimetri di ghiaccio. Il volo da 3 metri finendo con la coscia esattamente sul bordo tagliente del primo tetto è pura elegia blasfema. All’agognato tassello poi regalerò ai ripetitori un cordone per accorciare il passo…
Dall’ultimo rovescio mi allungo tutto a destra fino alla grande stalattite che incombe su Silvio e la sosta. Solito respirone e via, ancora appeso ad uno di questi siluri da accarezzare con amore e senza chiodare…
Dalla nicchia sopra, ottima sosta facoltativa, continuo uscendo a sinistra con un’estetica spaccata nel vuoto. Poi finalmente mi rilasso sulla compatta rampa di ghiaccio finale, fantastica. Un solo tiro che vale un viaggio e una fuga da tutto.
Giovedì 28 gennaio, con un bello strappo al pettorale rimediato a fare il gibbone al Quai, rieccoci alla base di Futura: io, Simone Monecchi ed il buon Massimo Comparini, diffidente sul fatto che il mio progettino fosse proprio indicato per riprendere a far ghiaccio dopo 4 anni di inattività…
Ammorbidito dalle solite parole rassicuranti, eccolo poi rassegnato già alla prima sosta ad assicurarmi mentre salgo a destra sulla irripetuta Variante Zipponi, per la prima volta in versione completamente ghiacciata. La pioggia di candele sul casco di Massimo, mea culpa, ma non sarà comunque nulla rispetto al suo pericoloso pendolo volando tra le frange sul tiro dopo! Per fortuna solo un gran spavento ed i soliti improperi di rito.
E meno male, perché l’obbiettivo di oggi, semmai fossi sopravvissuto alla famigerata coppia di tabagisti al seguito, era proprio giocare a liberare quel terzo tiro aperto la scorsa settimana, quindi già nella testa da troppo tempo.
Dopo un paio di voletti spesi a pulire le prese ghiacciate, è arrivato il giro giusto. Con quel sapore che solo la libera regala.
Mentre qualche disperato RE-CU-PE-RA! rieccheggia nella valle, dal grande larice di sosta assaporo la serenità di un’altra una bella linea dedicata a tutti i viaggiatori del tempo.
Matteo ringrazia: Camp - Cassin, Montura, Kayland, Elbec
SCHEDA: Ritorno al Futuro, Valle di Daone
LINK: Vai a tutte le vie in Valle di Daone nel database di planetmountain.com